mercoledì 1 settembre 2010

Pure la maratona rischia il taglio - Il Sole24 Ore Nord Est 01.09.2010

Convegni, eventi sportivi come la Maratona di Sant'Antonio, mostre di portata nazionale come quelle dedicate a Sebastiano Ricci, a Giotto o a Canaletto, iniziative legate alla valorizzazione dell'identità veneta, festival musicali e teatrali diffusi sul territorio, salvo modifiche, saranno chiamati a fare a meno di
finanziamenti e sponsorizzazioni da parte degli enti locali. E' quanto si legge nell'articolo 6 della manovra economica, che prevede, a partire dal 2011, un taglio dell'80% sulla spesa di Regioni, Province e Comuni per relazioni pubbliche, mostre, conferenze, rispetto a quanto già speso per i medesimi capitoli
nel 2009.
Complessivamente, per il finanziamento all'organizzazione di mostre e per l’impianto della convegnistica nell’arco del 2009, la Regione Veneto ha speso poco più di 1,8milioni di euro.
A partire dal prossimo gennaio, questa cifra sarà tagliata al 20%, ossia ridotta di oltre 1,4milioni. Per i dodici mesi del 2011 saranno disponibili poco più di 400mila euro per il sostegno alle esposizioni e l’organizzazione di convegni ed esposizioni, con una riduzione significativa di finanziamenti che andranno ad intaccare l'esistenza di piccoli e grandi momenti culturali diffusi sul territorio.

Tra gli eventi che hanno ricevuto un finanziamento della Regione Veneto nel 2009 citiamo le celebrazioni dedicate a Sebastiano Ricci (oltre 500mila euro), le iniziative legate a Giorgione a Castelfranco (300mila), la mostra “Canaletto. Venezia e i suoi splendori” (200mila) e la rassegna “I classici del contemporaneo” a Villa Pisani a Stra (100mila). Nell’articolo 6 della manovra Tremonti, dedicato alla “Riduzione dei costi degli apparati amministrativi”, si prevede anche il divieto assoluto di compiere sponsorizzazioni.
Tra i soggetti che al momento ricevono finanziamenti regionali – ma è ancora in via di discussione in commissione mista Stato- Regioni la definizione esatta del termine “sponsorizzazioni” - ci sono l'orchestra del teatro Olimpico di Vicenza (250mila euro), il Teatro stabile di Verona (200mila), l'Arena di Verona e 
la Fenice di Venezia (800mila euro ciascuno). “Non sappiamo ancora se questi finanziamenti saranno tagliati dell'80% o se saranno azzerati completamente, è ancora in corso una discussione all’interno della commissione tecnica Stato-Regioni – fanno sapere dall’Assessorato regionale al Bilancio -. E' certo 
però che il Veneto ha una forte tradizione nel campo culturale e della valorizzazione delle realtà locali ed è molto difficile prevedere quali saranno le iniziative o i soggetti che subiranno un taglio ai finanziamenti.”
Ciascuna realtà ed amministrazione locale riserva diverse centinaia di migliaia di euro al sostegno delle principali iniziative culturali. Per esempio, la Provincia di Padova nel 2009 ha contribuito all'organizzazione della Maratona di Sant'Antonio con 65mila euro; stessa cifra anche per l'allestimento della mostra dedicata a Telemaco Signorini; 20mila euro alle celebrazioni galileiane nell'anno internazionale dell'astronomia. Tutti finanziamenti che potrebbero subire tagli dell'80% o essere del tutto annullati. Passando alla Provincia di Verona, rischiano di subire un taglio consistente la kermesse “Provincia In Festival”, per la quale l'amministrazione provinciale ha attualmente un impegno di spesa di 160mila euro, e il Festival Veneto – cofinanziato dalla Regione – sul quale investe invece 75mila euro. “Siamo in attesa di capire cosa intende il Governo centrale con il termine ‘sponsorizzazione’ – affermano dalla Provincia di Verona – perché in effetti la sponsorizzazione è un vero e proprio contratto, che gli enti pubblici utilizzano raramente. 
Qualche anno fa la Provincia di Verona ha attivato una reale sponsorizzazione in occasione dei mondiali del ciclismo, un evento di grande portata e di enorme visibilità: solo in quel caso abbiamo optato per un contratto di questo tipo, perché un finanziamento standard, di fronte ad una iniziativa di quelle dimensioni, sarebbe risultato quasi ridicolo”.





Agnese Fedeli (publicato il 01.09.2010 su Sole24 Ore Nord Est)

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