domenica 13 marzo 2011

A Terra Futura nasce l'impresa etica


(pubblicato su www.donnainaffari.it il 13 marzo 2011) 
Kermesse internazionale delle buone pratiche di sostenibilità. Dalla tutela dell’ambiente alle rinnovabili, dalla finanza etica alla bioedilizia al turismo responsabile, la filiera corta, la chimica verde. Tutti gli imprenditori etici possono parteciparvi dal 20 al 22 maggio a Firenze.

Imprenditori e titolari d'azienda, cittadini, famiglie: tutti quanti hanno sofferto del ciclone “crisi economica”. Eppure il terremoto finanziario globale ha fatto da lasciapassare ad una economia di ritorno, dobbiamo dirlo, positiva: quella che mette in tutto ciò che fa uno sguardo etico e rispettoso. Dei lavoratori e delle lavoratrici, dei consumatori, dei diritti e dei bisogni di chi questo mondo lo attraversa e lo abita ogni giorno. Insomma, dalla crisi sono fioriti un'economia ed un senso imprenditoriale che si prende cura dei “beni comuni”.
E proprio la cura dei beni comuni è il motto della ottava edizione di “Terra Futura”, in calendario dal 20 al 22 maggio alla Fortezza da Basso di Firenze. Mostra-mercato della sostenibilità ambientale, delle buone prassi energetiche e delle linee guida per una etica dell'impresa. Tra le iniziative che toccano da vicino il mondo imprenditoriale anche il premio “Organizzazioni verso Valore Sociale”, un riconoscimento alle realtà che hanno adottato politiche e comportamenti riconoscibili come innovativi per lo sviluppo di percorsi di responsabilità sociale d’impresa. E non finisce qui.
Cos'è Terra Futura
Nata a piccoli passi otto anni fa, Terra Futura è ormai un brand riconosciuto a livello nazionale e non solo. Si tratta di una fiera che richiama espositori da ogni parte del mondo, ma anche di una mostra-mercato internazionale e di un luogo dove relatori di alto livello dialogano sullo stato dell'arte delle buone pratiche di sostenibilità ambientale, sociale e d'impresa. Tematiche sempre più intrecciate tra loro, in un mondo globale che da più parti intende restituire dignità alle relazioni economiche e interpersonali, nonché approfondire le strategie per ridurre l'impatto della vita umana sul pianeta terra e le sue materie prime. Tre giorni per discutere – e toccare con mano - di come l'economia possa costruire una società buona per tutti e non solo per qualcuno.
«Ciò che Terra Futura chiede da anni - spiega Ugo Biggeri, presidente di Banca Etica, - è un nuovo contratto sociale “a responsabilità collettiva”. Le contraddizioni del modello di sviluppo attuale se da una parte generano continue crisi dall'altra hanno prodotto pratiche ed idee di economia di mercato basate sulla responsabilità, la relazione, la sostenibilità. Finalmente la necessità di riconvertire l’economia in modo partecipato e democratico e in ottica ecologica e sociale, è avvertita come un’esigenza e un’opportunità concreta da parte di settori sempre più ampi della società civile».
Tra i principi ispiratori di Terra Futura, i temi del World Social Forum, partito nel 2011 da Porto Alegre e giunto quest'anno al suo undicesimo atto a Dakar. Anche Terra Futura intende promuovere gli obiettivi di uguaglianza sociale ed economica del World Social Forum e di questo si parlerà a Firenze nel fine settimana compreso tra il 20 ed il 22 maggio, quando saranno presentate le buone pratiche già esistenti e sperimentate da enti locali, amministrazioni ed imprese. Dalla tutela dell’ambiente alle rinnovabili, dalla finanza etica alla bioedilizia, dal turismo responsabile al consumo critico.
Per le imprese
Esclusivamente pensato per chi guida un'azienda il premio “Organizzazioni verso Valore Sociale”, ideato e promosso da Valore Sociale, associazione che ha come proprio scopo principale quello di contribuire alla definizione e alla diffusione di una nuova cultura della responsabilità sociale d'impresa. Di fatto si tratta di uno standard che certifica che le aziende vincitrici mettono in atto azioni, politiche aziendali e comportamenti virtuosi per attuare una rinnovata responsabilità d'impresa. 
Per partecipare al premio c'è tempo fino al 15 aprile. È richiesta la compilazione di un questionario e l'invio di materiale che attesti che le imprese hanno effettivamente privilegiato criteri a garanzia della correttezza sociale ed ambientale dei prodotti e dei servizi da esse offerti e ad aver apportato un sensibile progresso in materia di responsabilità sociale d'impresa. Per informazioni sul premio si può contattare l'associazione Valore Sociale al numero 02 36523393 o alla mail premio@valoresociale.it.
La borsa delle imprese responsabili
Rivolta alle imprenditrici e agli imprenditori anche la Borsa delle Imprese Responsabili, che nel 2011 giunge alla quinta edizione. 
Una iniziativa che all'interno di Terra Futura intende favorire nuove opportunità di green & social business nell’ambito della sostenibilità e dell’economia responsabile. Nel concreto, per tutti i partecipanti si tratta di un momento di scambio e conoscenza, grazie al quale poter mettere in atto nuove relazioni di business, tramite incontri faccia a faccia con altre aziende interessate. 
La Borsa delle Imprese Responsabli è già in calendario per i giorni 20 e 21 maggio 2011. Un modo virtuoso per sostenere lo sviluppo di un mercato di beni e servizi sostenibili. Tra gli ambiti tematici affrontati all’interno della Borsa troviamo il turismo sostenibile, la filiera corta, la chimica verde, le rinnovabili e il risparmio energetico, il web marketing e le reti sociali e molto altro. Non solo parole o convegni, insomma, ma opportunità reali per trovare nuovi partner ed esplorare una fetta di mercato ancora sconosciuta.
Info
Terra Futura è un evento promosso da Fondazione culturale Responsabilità etica Onlus per il sistema Banca Etica, Regione Toscana e Adescoop-Agenzia dell’economia sociale, insieme ai partner Acli, Arci, Caritas Italiana, Cisl, Fiera delle Utopie Concrete e Legambiente.
Terra Futura, Fortezza da Basso di Firenze (a cinque minuti a piedi dalla stazione di Santa Maria Novella) dal 20 al 22 maggio. Ingresso libero.
Agnese Fedeli

mercoledì 9 marzo 2011

Toscana, per il distretto tessile di Prato un bando anticrisi da 5 milioni

Pubblicato su www.donnainaffari.it il 9.03.2011

Sostegno al reddito, avviamento d'impresa e incentivi all'assunzione. Così dovranno essere impiegati i fondi assegnati dal Governo in via straordinaria al Distretto di Prato che verranno erogati in più riprese. Prima scadenza il 28 marzo; seconda il 30 giugno, terza il 30 settembre
Alla crisi si risponde con gli investimenti. Ne sono convinti la Regione Toscana, il Comune di Prato e le Province di Firenze, Prato e Pistoia che hanno appena emesso il bando interprovinciale “Linea 3”: 5 milioni di euro per il sostegno al reddito e l'avviamento d'impresa.
I fondi rientrano nei 25 milioni che il Governo ha destinato in via straordinaria al Distretto di Prato, uno tra i più importanti centri dell'industria tessile e dell'abbigliamento in Toscana e in Italia, fortemente colpito dalla crisi economica globale. Solo a titolo esemplificativo, nel biennio 2009-2010 le imprese che in provincia di Prato hanno fatto richiesta di cassa integrazione sono state 1163, i lavoratori che ne hanno usufruito oltre 5 mila.
L'avviso pubblico “Linea 3” intende sostenere da una parte l'occupazione, offrendosi come ammortizzatore sociale, dall'altra l'avviamento e il sostegno alle imprese già esistenti, affinché riescano ad uscire il prima possibile da una situazione di emergenza.


Le misure finanziabili
Per il sostegno al reddito è previsto un assegno di 670 euro mensili, al lordo di eventuali ritenute fiscali, per la durata di 6 mesi. Chi beneficia dell'indennità di sostegno al reddito dovrà obbligatoriamente partecipare anche ad un percorso di politica attiva del lavoro, fortemente professionalizzante, realizzato dal Centro per l’Impiego designato in base al domicilio. 
Si tratta di un percorso complessivo di 120 ore, per 20 ore al mese, che comprende momenti di orientamento individuale, attività seminariali, brevi interventi formativi e anche tirocinii o stage in azienda. 
Chi intenda intraprendere un'attività autonoma, anche in forma societaria, potrà ottenere il pagamento anticipato dell’indennità. 
Infine, tra le misure previste, una specifica per le aziende: le imprese che assumeranno uno dei beneficiari del “sostegno al reddito”, a titolo di incentivo avrà la quota residua di sostegno non percepita dal lavoratore.

I requisiti per partecipare e la scadenza

I richiedenti dovranno essere domiciliati in uno dei Comuni del distretto industriale di Prato (Prato, Montemurlo, Vaiano, Cantagallo, Vernio, Poggio a Caiano, Carmignano, Calenzano, Campi Bisenzio, Agliana, Montale, Quarrata), essere privi di occupazione, iscritti ai servizi per l’impiego delle Province competenti in base al proprio domicilio e aver esaurito gli ammortizzatori sociali. I cittadini extracomunitari dovranno essere in possesso di regolare documento di soggiorno in corso di validità. 

Per presentare la domanda c'è tempo fino al 28 marzo e la prima graduatoria verrà redatta tenendo conto delle domande giunte negli uffici fino a questa data. L'avviso pubblico resta comunque aperto fino al 31 dicembre. In base alla disponibilità di finanziamenti, i termini per presentare la domanda potranno essere riaperti dal 15 aprile al 30 giugno e dal 15 luglio al 30 settembre 2011, e in ogni caso fino ad esaurimento delle risorse disponibili.

La domanda di partecipazione può essere redatta esclusivamente in modo telematico agli sportelli dei Servizi per l'Impiego delle Province di Prato, Firenze e Pistoia, in relazione al domicilio dell'interessato. Dopo l’inserimento della domanda in forma telematica, il Servizio per l’Impiego provvederà a produrre due copie cartacee della stessa che dovranno essere sottoscritte dal richiedente: una sarà consegnata al richiedente e una resterà in deposito presso il Servizio. 
Il bando “Linea3” rientra in una più ampia serie di provvedimenti già a disposizione del mondo delle imprese o di prossima attivazione. Tra queste anche il Creaf, finanziato dalla Regione Toscana con 22 milioni di euro: si tratta Centro di riferimento per l’alta formazione nel tessile, nonché una progettazione di iniziative promozionali per il sistema tessile pratese per circa 680 mila euro.
Per tutte le informazioni sul bando è attivo il numero verde gratuito 800.978987, operativo dal lunedì al giovedì dalle 9 alle 12.30 e dalle 14.30-17.30. Il venerdì solo al mattino, dalle 9 alle 12.30.
Agnese Fedeli

martedì 8 marzo 2011

Trasporti eccezionali sul web

Pubblicato su Sole24 Ore Nord Est il 2 marzo 2011 


Semplificazione amministrativa, sburocratizzazione e rapidità nel rispondere agli obblighi di legge: sono i criteri  alla base del nuovo sistema di autorizzazioni online per il servizio Trasporti Eccezionali recentemente lanciato da Friuli Venezia Giulia Strade. Ottenere l'autorizzazione al transito di mezzi eccezionali nelle strade di competenza regionale diventa un'operazione più rapida, visto che la domanda può essere avviata e conclusa direttamente dal proprio ufficio, via internet, dalla piattaforma www.trasporti.fvgstrade.it. Soddisfazione in merito è stata espressa dagli addetti ai lavori, che da tempo chiedevano una semplificazione delle pratiche. “Questo nuovo servizio online è in grado di facilitare le procedure e, in questo senso, di alleggerire il carico di burocrazia che le imprese devono sostenere – afferma il Capogruppo  Trasporti e Logistica di Confindustria Udine, Enrico Rosina –. Nel corso del 2010 abbiamo avuto alcuni incontri con il Presidente di FVG Strade, Giorgio Santuz, che in pochi mesi ha risposto alla nostra domanda di semplificazione e rinnovamento negli adempimenti burocratici. Stando alle prime rilevazioni e alle impressioni che ci arrivano dalle imprese, il sistema funziona bene e senza problemi: un primo tassello di un processo virtuoso di semplificazione dal quale potremo trarre molti vantaggi”. In Friuli le imprese di autotrasporto merci in conto terzi sono circa 2.500, per un totale di  10.000 addetti.
La piattaforma è online dallo scorso gennaio e i primi bilanci sull'uso del servizio sono previsti entro giugno.  Il sistema è lo stesso adottato anche dalla Provincia di Venezia e da Veneto Strade Spa. Gli utenti già registrati su Veneto Strade possono quindi accedere con le stesse credenziali anche sul sito friulan. “Abbiamo avviato anche in Friuli questo sistema già ampiamente collaudato da diversi gestori veneti – confermano da FVG Strade -. Questo permette alle aziende di autotrasporto di programmare la loro attività sia in Friuli che nel vicino Veneto con la stessa procedura”.
Come molti altri comparti, anche quello dell'autostrasporto vive un periodo buio, a causa della crisi economica globale, ma anche per la comparsa di nuova concorrenza, di rincari dei pedaggi autostradali e del caro gasolio. La sofferenza del settore è riscontrabile anche nei dati: negli ultimi due anni il numero di transiti eccezionali sui tratti autostradali a cavallo tra Veneto e Friuli risulta essere in calo. Considerando i tratti Venezia-Trieste in A4, Palmanova-Udine Sud in A23, Portogruaro-Pordenone-Conegliano in A28 e Venezia Est-Terraglio sulla ex tangenziale di Mestre nel 2009 i trasporti eccezionali sono stati quasi 9mila, precisamente 8.962, mentre nel 2010 oltre mille in meno, 7.937 in tutto.
I fardelli più pesanti per la categoria restano il caro gasolio e il pedaggio autostradale: “Di recente abbiamo avuto rincari addirittura del 19% - conclude Enrico Rosina, Confindustria Udine -. Chiediamo in questo senso un incentivo per le imprese del settore, da studiare magari in relazione ai mezzi più ecologici o a quelli che percorrono tratti di strada più lunghi. Riteniamo fondamentale trovare una mediazione tra i gestori delle autostrade e le rappresentanze dei trasportatori”.
Agnese Fedeli

Boxini
2.500 le imprese di autotrasporto in FVG
10.000 gli addetti

IN CALO
I trasporti eccezionali in A4, A23, A28 e sulla ex tangenziale di Mestre (tratti veneto-friulani):
2009: 8.962
2010: 7.937

Il sistema di autorizzazioni si trova su
www.trasporti.fvgstrade.it. 
Le credenziali d'uso si possono richiedere su 
www.te.fvgstrade.it 

Tra i requisiti di accesso, il possesso di una smart card con relativo lettore per la firma digitale, necessari per siglare digitalmente la domanda e i documenti allegati.

Just Italia - Sole24 Ore Nord Est

Pubblicato su "Sole24 Ore Nord Est" il 2 marzo 2011. 130 milioni di euro di fatturato, con un aumento di circa il 10% nel 2010, una sede di 19mila metri quadrati, 27 anni di vita, 70 addetti diretti, 16mila 'incaricati alla vendita diretta a domicilio' in tutta Italia e 5 amministratori delegati che guardano con interesse al mercato estero. Sono alcuni numeri di Just Italia, con sede a Grezzana di Verona. L'azienda ha l'esclusiva in Italia per la distribuzione e la vendita diretta dei prodotti cosmetici svizzeri “Just International”. Nata 27 anni fa, oggi Just Italia è guidata dalla seconda generazione, ossia dai figli degli imprenditori che hanno fondato l'azienda nel 1984. Sono Luca Hoelbling (settore vendite), Luca Luisi (logistica), i fratelli Andrea e Daniela Pernigo (rispettivamente amministrazione e marketing), Marco Salvatori (direzione generale).
“La storia di Just si intreccia con quella di quattro famiglie, ognuna delle quali con precedenti esperienze di vendita diretta, legate da un intenso rapporto di amicizia – spiega Andrea Pernigo, che da tempo fa parte anche del direttivo del Gruppo Giovani di Confindustria Verona -. Oggi siamo noi figli a guidare l'azienda, ognuno a capo di una specifica per la propria area di maggiore interesse e formazione”. Un passaggio del testimone formalizzato di recente ma che si è compiuto nel tempo.
Se in Italia l'azienda è forte di 16mila incaricati alla vendita diretta, il mercato sloveno della veronese Just conta un network di 400 venditori e un giro d'affari che supera i 7milioni. “Il mercato che abbiamo avviato più di recente è quello croato – prosegue Pernigo – e per il momento siamo sul mezzo milione”. A partire dall'area balcanica i vertici Just stanno valutando l'apertura anche verso altri mercati esteri.
La crescita di Just Italia non si è fermata neanche a causa della crisi economica. “Quando si è annunciato l'arrivo imminente della crisi non abbiamo contratto gli investimenti e questo ha certamente creato valore – afferma Andrea Pernigo –. C'è poi da dire che il nostro personale non è fortemente specializzato. Per lo più i nostri venditori, che si organizzano autonomamente il lavoro in base alla propria disponibilità di tempo, sono persone che vogliono arrotondare o aumentare il proprio stipendio. Nei momenti di crisi il nostro personale aumenta: penso alle donne che hanno il marito in cassa integrazione o a chi si è visto assottigliare lo stipendio o le ore di lavoro. Questo ha fatto sì che il nostro giro di ordini e di affari non diminuisse”.
La ricerca di incaricati alla vendita diretta di Just Italia è sempre aperta. Le offerte sono visibili anche sul sito web di Univendita, l’associazione di categoria che rappresenta le imprese italiane specializzate nella vendita a domicilio, fondata lo scorso anno. Just è tra i sei soci fondatori di Univendita, insieme a Cartaoranga, Dalmesse Italia, Jafra, Tupperware e Vorwerk, nonché l'unica realtà del Nord Est finora aderente.
Agnese Fedeli

Boxini
136 milioni il fatturato (+10% nel 2010)
70 addetti diretti 
16mila 'incaricati alla vendita diretta' in Italia
Quota export: 6% circa

Web
www.just.it
www.univendita.it