martedì 30 maggio 2006

Via Sanzio collegata alla Statale, Il Tirreno, 30 maggio 2006

I progetti per diminuire i pericoli al polo scolastico

I vigili urbani pensano a sistemare dei rallentatori della velocità

EMPOLI. Rendere via Sanzio una strada più sicura nelle ore di punta è una preoccupazione per migliaia di studenti del polo scolastico. Ma è anche una priorità dell’amministrazione: tra i grandi progetti legati alle opere urbanistiche nel quartiere di Santa Maria, alcuni riguardano proprio la messa in sicurezza di via Sanzio. E’ previsto uno sfondamento sulla Statale 67.
In effetti via Sanzio è un’arteria importante sia per le scuole che per il tribunale. Ma è una strada che avrà molto a che fare anche con la realizzazione della nuova Ipercoop di Santa Maria.
«Su via Sanzio stiamo realizzando delle fognature perché la strada possa sfondare sulla Statale 67 - ha detto l’assessore alla viabilità Antonio Cinquini -. Lo sfondamento si immetterà su una grande rotatoria e poi sul cavalcavia attualmente in costruzione per la Fi-Pi-Li».
Via Sanzio rientra quindi in un progetto di urbanizzazione più ampio, che fa capo sia a un necessario alleggerimento del traffico nella zona del polo scolastico, ma che non può prescindere dalle altre grandi opere pubbliche nel quartiere. «Via Sanzio è molto trafficata solo nelle ore di punta e cioè quando gli studenti entrano e escono da scuola - ha detto l’assessore - e per rendere la strada più sicura stiamo intensificando i controlli con il telelaser. Perché effettivamente la strada è un rettilineo che invoglia a prendere velocità». Per alleggerire la strada di traffico vivo e di auto e motorini parcheggiati, sarà necessario che automobilisti e studenti prendano confidenza anche con il parcheggio nella parallela a via Sanzio, ossia il prolungamento di viale Buozzi. «Per far defluire il traffico di una strada - osserva l’assessore Cinquini - è fondamentale prendere in considerazione l’intero quartiere in cui la strada si trova. Il prolungamento di viale Buozzi è ancora poco frequentato, sia per il transito che per il parcheggio».
Impegnata in un’opera di controllo e di messa in sicurezza di via Sanzio nelle ore di punta, la polizia municipale sta da tempo caldeggiando all’amministrazione di realizzare su questa strada alcuni rallentatori di velocità. «Su via Sanzio servono degli attraversamenti pedonali rialzati - dice Daniele Faleburle della polizia municipale - come ci sono subito dopo il ponte di Sovigliana. Sono comodi e sicuri perché i pedoni sono visibili, perché costringono gli automobilisti a rallentare e perché richiedono attenzione».
Potrebbe valere la pena di sperimentare alcune strategie inusuali, come per esempio un semaforo attivo solo nelle ore di punta. «Sinceramente non credo che su via Sanzio si possa mettere un semaforo fisso - prosegue Faleburle -. Ma forse un semaforo acceso solo in alcuni orari cruciali della mattina e del giorno potrebbe essere utile a mettere in sicurezza la strada. Un semaforo fisso significherebbe alleggerire il traffico dell’ora di punta, ma appesantirlo nel resto del giorno, com’è successo in via San Mamante».
Agnese Fedeli

Ad Astro il 5 per mille dei contribuenti, Il Tirreno, 30 maggio 2006

EMPOLI. L’associazione Astro è stata accreditata per ricevere i finanziamenti del 5 per mille previsti dalla nuova finanziaria. I contribuenti, cioé, tramite le apposite diciture sulla dichiarazione dei redditi, potranno destinare all’associazione Astro, che si occupa di sostegno ai malati oncologici, un contributo finanziario.
Il codice numerico da inserire nella dichiarazione dei redditi per indicare l’associazione Astro è 91023770489. I fondi ricavati grazie al 5 per mille serviranno a rafforzare il servizio di assistenza domiciliare ai malati oncologici ed eventualmente per dare vita a nuovi progetti.
«L’associazione è nata due anni e mezzo fa - ha detto il presidente di Astro Foresto Mostardini - dall’iniziativa di un gruppo di donne operate di cancro al seno. L’idea fondamentale è quella di informare più persone possibili sulla realtà dell’oncologia e finanziare progetti terapeutici sul territorio». Uno dei passi più importanti, realizzati da Astro - che significa Associazione per il sostegno terapeutico e riabilitativo in oncologia - grazie anche ai contributi di tanti cittadini di Empoli e Circondario, è stato il progetto Arco, che prevede l’assistenza domiciliare ai malati oncologici terminali, il sostegno alle famiglie dei malati, un’assistenza differenti caso per caso per aiutare i pazienti nell’ultimo tratto della vita. «Il progetto Arco prevede la supervisione di un medico e la presenza di infermieri a casa del malato per 12 ore - ha spiegato Nedo Mennuti, direttore tecnico della società della salute di Empoli - e la reperibilità nelle rimanenti 12 ore. La particolarità dell’assistenza domiciliare è il poter mantenere le proprie abitudini, essere vicini ai propri familiari e avere comunque un supporto psicologico e infermieristico continuo». I malati oncologici terminali assistiti a domicilio nel 2005 sono stati 143. Avere accesso ai fondi del 5 per mille, quindi, può rappresentare un incremento significativo delle risorse dell’associazione Astro e per il progetto Arco «per il quale - sottolineano due infermiere impegnate in questo progetto, Sabrina Bagnoli e Susanna Nuti - c’è sempre bisogno di aggiornamento per quanto riguarda gli aspetti non solo relativi alle cure e alle terapie, ma anche all’approccio psicologico verso il paziente e la famiglia».
A.F.

Da domani senso unico in via Caverni, via Roma e via Giro delle Mura

MONTELUPO. Parte domani una sperimentazione del traffico che porterà all’istituzione di una circonvallazione intorno al centro di Montelupo, alla creazione di oltre duecento posti auto in più e all’apertura di una pista ciclabile dal ponte sulla Pesa a via Gramsci.
«Questo piano del traffico - ha detto il sindaco di Montelupo Rossana Mori - si affianca ai lavori già in corso in tutta la città. Parte domani in via sperimentale, ma con grossa probabilità sarà un cambiamento permanente per la viabilità della nostra città».
Le modifiche sono state discusse prima con i cittadini e con le aziende di trasporto pubblico che transitano da Montelupo.
Senso unico. Il cambiamento più evidente alla viabilità è l’istituzione del senso unico di marcia, in direzione centro, in via Caverni, la strada che porta nel cuore di Montelupo. «Il senso unico creerà una sorta di circonvallazione - ha detto l’assessore Rossana Corsinovi - e molti posti auto che possono servire a residenti e pendolari». Via Caverni diventerà quindi a senso unico in direzione del centro. Il senso unico parte dall’incrocio con viale Cento Fiori. Su entrambi i lati della strada si potrà parcheggiare. Anche i posti auto recuperati su via Caverni, nella politica dell’amministrazione montelupina, saranno gratuiti. «Abbiamo tolto ormai da diversi mesi i parcheggi a pagamento - ha detto il sindaco Mori - tornando a un uso significativo del disco orario. Questi nuovi parcheggi per ora non avranno neppure il disco orario».
Ecco l’elenco delle altre modifiche alla viabilità: via Roma sarà a senso unico di marcia in direzione di Capraia; via Giro delle Mura sarà a senso unico in direzione di Samminiatello, così come succederà per via Gramsci fino all’incrocio con via Pavese. Altro cambiamento importante: via Pavese, via Curriel e via Bozzeto saranno a senso unico di marcia verso la Statale 67. «Gli automobilisti che arrivano da Capraia - ha detto il comandante della polizia municipale Paolo Nigi - dovranno svoltare a sinistra verso Samminiatello. Non potranno più andare dritto e attraversare via Caverni».
Gli autobus. Novità in vista anche per quanto riguarda le linee di trasporto pubblico di pullman e autobus. A Montelupo transitano tre aziende di trasporto: la Copit da e per Capraia, la Lazzi e l’Ataf. I mezzi Copit effettueranno un’inversione del senso di marcia in piazza Cavallotti e da lì tornerano indietro. La Lazzi, invece che girare in piazza Matteotti, proseguirà in via Gramsci, via Pavese e via Curriel, poi sulla statale 67 e infine rientreranno in viale Cento Fiori. L’Ataf, invece, sposterà il capolinea da viale Cento Fiori a piazza Vittorio Veneto.
La pista ciclabile. Da domani mattina sarà attiva anche una pista ciclabile percorribile in entrambi i sensi dal ponte sulla Pesa a via Gramsci. «Un’azione che vuole rendere visibile l’impegno del Comune a incentivare l’uso di mezzi alternativi all’automobile e ad alleggerire l’impatto ambientale dell’inquinamento nella nostra città», ha detto il sindaco Rossana Mori. La pista ciclabile di Montelupo, che per il momento è transennata in attesa di concludere la segnaletica a terra, si inserisce in un più ampio progetto che coinvolge tutti i comuni che si trovano lungo la Pesa.
Agnese Fedeli

PARCHEGGI Trecento posti in più

MONTELUPO. La questione parcheggi è accesa anche nei centri urbani più piccoli. Anche Montelupo si è scontrata con la necessità di realizzare più posti auto e i lavori di rivalutazione del centro storico vanno proprio in questa direzione. Al posto dei 724 posti auto disponibili prima dei lavori, tra un anno circa ce ne saranno ben 1024. Trecento in più.
I luoghi che numericamente ospiteranno più automobili saranno la piazzetta su via Rovai, la via della Pace e la Piazza Grandi che in totale avranno 251 posti. Significativo anche il parchegio nella zona Pozzi, prima inesistente, che avrà ben 180 posti. Lungo via Caverni si avranno poi 50 posti in più rispetto alla situazione attuale: 64 invece che 15. Raddoppiano gli spazi per le automobili anche in via Giro le Mura: 32 invece che 15.

Aperti vari cantieri. Al via i lavori per parchi e piste ciclabili

MONTELUPO. Il nuovo piano del traffico e della viabilità al via da domani in maniera sperimentale si inserisce nel piano di recupero e rivalutazione del centro storico di Montelupo. Ecco i cantieri aperti e le varie opere pubbliche - in totale rappresentano un investimento di quasi un milione e mezzo di euro - già appaltate e in corso. In piazza Matteotti, già impiegata per la risistemazione del monumento ai caduti, sarà realizzato un parcheggio di 83 posti auto. Una parte di Piazza Matteotti, i cui lavori riprenderanno dopo la festa della ceramica, sarà destinata anche a spazio verde. Lavori appaltati anche in Largo San Piero, che sarà ripavimentato e sistemato come una vera e propria piazzetta in centro.
Altro cantiere aperto in via Giro delle Mura, la cui parte più stretta, a valle di Corso Garibaldi sarà resa pedonale. Su un lato della strada sarà realizzata un’area a verde e dall’altra parte, invece, un marciapiedi e 30 posti auto. Significativo anche il progetto di aprire uno svincolo per collegare via Malmantile con via Giro delle Mura, all’altezza dell’incrocio con via don Milani. Il raccordo servirà per diminuire la pendenza dell’attuale tratto di strada e di pedonalizzare via Baccio da Montelupo e via Tassinari.
L’obiettivo di questi lavori pubblici di recupero e rivalutazione è di rendere Montelupo più fruibile dai pedoni e dai ciclisti, evitare un eccessivo inquinamento dell’aria e anche dare alla città un aspetto diverso. I primi cantieri arriveranno a conclusione nei primi mesi del 2007, e tutti gli altri a seguire nel corso dell’anno.

lunedì 29 maggio 2006

«Traffico, troppi pericoli in via Sanzio» , Il Tirreno, 29 maggio 2006

Studenti e insegnanti chiedono un intervento sulla viabilità

di AGNESE FEDELI

EMPOLI. Nell’ora di punta via Raffaello Sanzio è una strada che fa paura. Quattromila studenti dell’intero polo scolastico escono tra le 12,45 e le 13,30 e i problemi alla viabilità assumono misure impensabili. Centinaia di motorini che svicolano tra le macchine, autobus scolastici, automobili di genitori che aspettano i figli, pedoni che fanno il percorso a ostacoli per arrivare dall’altra parte della strada. Non sono poche le proteste in questa zona che diventa ad alto rischio sia per i pedoni che epr gli automobilisti.
«Su questa strada non ci sentiamo sicuri - confessa Andrea, studente al quarto anno del liceo scientifico -. Per renderla più tranquilla e snellire il traffico, almeno nelle ore di punta di entrata e uscita dalle scuole, servirebbe un semaforo nei due sensi di marcia, per dare maggiore libertà a tutti i pedoni». Il numero degli incidenti su via Sanzio rilevati dalla polizia municipale dall’inizio dell’anno sono 4. Ma sono tanti quelli che si accordano con il modulo di constatazione amichevole e che quindi non compaiono nelle statistiche della polizia. Uno dei punti critici di via Sanzio e della viabilità del polo scolastico è il carico numerico: tantissimi motorini, automobili e anche camion. «La prima cosa da fare sarebbe chiudere il traffico ai camion e ai furgoni quando usciamo da scuola» dice Guido Cioni, della terza D del liceo scientifico. «C’è troppo traffico, troppe macchine, per i motorini - aggiunge - è una strada pericolosissima». Il problema, poi, è anche la velocità: una strada diritta come via Sanzio spinge gli automobilisti a prendere velocità e a non moderarsi. L’impressione che si ha è di una strada di scorrimento veloce. «Questo tratto di strada - raccontano Tancredi Zini e Daniele Maestrelli, anche loro studenti dello Scientifico - è pericoloso anche la mattina, quando arriviamo tutti insieme. All’uscita gli orari sono un po’ sfalzati: c’è chi esce alle 12,45 e chi alle 13 o alle 13,15. La mattina alle 8 siamo tutti qui: c’è caos». La situazione sta arrivando a un livello di saturazione anche perché solo meno della metà dei motorini degli studenti vengono parcheggiati all’interno dell’area scolastica. Tutti gli altri devono rinunciare non solo a un parcheggio coperto, ma anche a una piazzola sicura. Sono costretti a lasciare gli scooter proprio sulla strada, o sui marciapiedi.
Il traffico pesante che attraversa via Sanzio è un altro punto dolente della viabilità del polo scolastico. «Vengo sempre a prendere i miei figli alle Busoni - dice Monica, una mamma - e davvero su questa strada servirebbe più ordine e tranquillità. I vigili aiutano i ragazzi delle medie ad attraversare la strada, e questo è buono. Ma sono i mezzi pesanti a rendere insicura la strada per tutti gli studenti, delle scuole medie e superiori».
Il traffico in entrata e in uscita dal polo scolastico, dicono alcuni, dovrebbe defluire in modo diverso da come succede oggi. «Sarebbe importante aprire un altro punto di entrata al polo scolastico - propone il professor Magro, docente all’Iti di Tecnologie Meccaniche - in modo da rendere la circolazione meno selvaggia». Ma oltre a una valvola di sfogo come un nuovo ingresso e una nuova uscita, «per rallentare il traffico servirebbero anche dei dossi artificiali», dice la professoressa Padovani. «Penso - spiega - che con dei dossi le auto non prenderebbero troppa velocità e la strada sarebbe più sicura per tutti».

Conto alla rovescia: mercoledì via alla festa dell’Unità, Il Tirreno, 28 maggio 2006

EMPOLI. Apre i battenti mercoledì la Festa dell’Unità 2006, rinnovata nella forma e nelle intenzioni politiche. I temi centrali della manifestazione, che terminerà il 25 giugno, sono l’umanità e la condivisione. Le novità di quest’anno sono due. La prima, assai visibile e molto discussa, il cambiamento del luogo della festa: da questa edizione, infatti, la Festa dell’Unità sarà allestita nella zona del mercato ortofrutticolo. «Questo cambiamento non vuole essere solo un trasloco - ha detto Brenda Barnini, segretaria dei Ds - ma un modo per reinventare la festa dalle sue radici e per rendere palese la volontà di rinnovamento della politica, a livello locale quanto a livello nazionale e di partito». La seconda novità è lo sforzo congiunto della Sinistra Giovanile di organizzare uno spazio significativo di aggregazione per i giovani: per la prima volta, lo spazio per ragazzi e adolescenti è stato realizzato dalla Sinistra Giovanile di Empoli insieme a quella di Federazione Empolese Valdelsa.
Alla “nuova” Festa dell’Unità sono attese oltre 100mila persone nel corso di tutti e 26 i giorni. Alcuni nomi importanti presenti quest’anno? Per la politica: Luciano Violante e Vannino Chiti. Per lo spettacolo: Petra Magone, il Nido del Cuculo, Marco Baldini, David Riondino e Mauro Pagani. Tutti gli incontri e gli appuntamenti sono a ingresso libero anche per questa edizione.
Quella di quest’anno è una festa che vuole segnare un punto di svolta pragmatico e fattivo. Proprio per questo ha voluto e dovuto entrare in relazione con realtà nuove che affiancano gli aspetti propriamente politici. Prima fra tutte l’Arci, che ha sede proprio nella zona del mercato ortofrutticolo di Avane, ma anche la Polisportiva, il Gruppo Operativo Linux Empoli, il gruppo Cinofilo, il Recupero Merci e il comitato in difesa della Costituzione. Tutte organizzazioni e associazioni che già da tempo operano nella zona della “Vela” e comunque nel quartiere di Avane.
I temi politici. Il cuore dell’approfondimento politico della Festa dell’Unità sarà il referendum costitutizionale del 25 e 26 giugno. Se ne parlerà in primo luogo nel dibattito del 2 giugno, festa della Repubblica, insieme a Giovanni Gozzini, docente dell’Università di Siena, e di nuovo il 23 giugno insieme al neoministro Vannino Chiti. Tra gli empolesi illustri della politica, si segnala anche il ritorno in città della neoeletta Mercedes Frias, che il 12 giugno parlerà della politiche dell’immigrazione in Italia. Attualissimi saranno anche i dibattiti organizzati in collaborazione con l’Arci: il 9 giugno sui pacs, il 16 sui temi della partecipazione.
Gli spazi della festa. La zona del mercato è stata allestita come un piccolo paese, al centro del quale sta “La Piazzetta”, che sarà lo spazio dei dibattiti. La Vela è invece il palco centrale, dove si terrano i concerti e gli spettacoli che attireranno più persone. C’è poi lo spazio giovane, che si chiama quest’anno “Samarcanda”, dal titolo della famosa canzone di Vecchioni che parla della pace. A.F.

IL PROGRAMMA - Da Mauro Pagani a Zelig

EMPOLI. Ecco una miniguida agli eventi più significativi della Festa dell’Unità 2006: 2 giugno, ore 21,30, dibattito su “Oggi è un altro giorno. Le ragioni del No al Referendum”, con il professore Giovanni Gozzini e Sandra Sani, comitato in difesa della costituzione; 6 giugno, ore 21,30 appuntamento con il Nido del Cuculo, spettacolo curato da Paolo Ruffini; 7 giugno, ore 21.30, blues night con Nick Becattini Band; contemporanemente, dibattito “I giovani difendono la costituzione”; 8 giugno, ore 21.30, serata “Musica Nuda” con Petra Magoni e Ferruccio Spinetti; 9 giugno, ore 21,30, dibattito sui Pacs, intervengono Vittoria Franco, senatrice Ds, e Vladimir Luxuria, deputata Rc; 11 giugno, serata Zelig Off con Claudio Marmugi in “Si stava meglio quando si stava... meglio!”; contemporanemente serata”E adesso ammazzateci tutti!”, cena a base di prodotti coltivati nelle terre confiscate alle mafie; 12 giugno, ore 21.30, spettacolo di David Riondino e dibattito sull’immigrazione con Mercedes Frias e Ali Baba Faye, responsabile Ds Immigrazione; 13 giugno, Pacifico in concerto; 15 giugno, dibattito sul ruolo delle donne in politica; 16 giugno, dibattito su “Generazione 1000 euro”, lavoro precario e flessibilità; 19 giugno Mauro Pagani in concerto; 23 giugno incontro sulla Costituzione con Vannino Chiti; 24 giugno, Marco Baldini da Radio2 presenta il suo libro “Il giocatore”.

sabato 27 maggio 2006

Oltre 14mila libri nella nuova biblioteca, Il Tirreno, 27 maggio 2006

VINCI. Sarà inaugurata stamani la sede della nuova biblioteca di Vinci. La struttura che ospita tutti i servizi bibliotecari e il fondo sulla pace e i diritti dell’uomo si trova in via Fucini. «L’abbiamo pensata perché diventi sempre più uno spazio al servizio dei nostri utenti e delle loro necessità: studenti, ragazzi e quant’altro» ha detto il direttore Romano Nanni. In particolare la sede distaccata delle biblioteca civica contiene 14mila libri e si snoda in 4 sale. All’ingresso c’è uno spazio quotidiani e riviste, allestito anche per la piccola conversazione. La prima sala contiene lo spazio ragazzi e i libri per i più piccoli. Nella sala di lettura ci sono quattro tavoli con le prese per i pc portatili, i libri del fondo sulla pace e le enciclopedie. La biblioteca si chiude poi con una zona deposito - con tutti i libri a vista - e altre postazioni con pc connessi a internet.
La biblioteca civica di Vinci, che deve occuparsi anche di acquistare i libri specialistici su Leonardo in diverse lingue e edizioni, ha un fondo acquisti di 35mila euro all’anno.
Stamani alle 11 sarà inaugurato anche il centro di documentazione sulla pace, la tolleranza e la cooperazione internazionale intitolato al politologo Norberto Bobbio. «Il centro è nato con l’intenzione di promuovere gli studi e le ricerche sulla pace e la tolleranza - ha detto con soddisfazione il sindaco Dario Parrini -. Il centro Norberto Bobbio si apre con un fondo di 300 volumi e sarà parte ingrante della nuova sede della biblioteca civica in via Fucini». Questo significa, dunque, che la storica sede della biblioteca leonardiana, in via La Pira, sarà destinata d’ora in poi ai fini della ricerca e della documentazione sul Genio, mentre la sede di via Fucini, che sarà inaugurata questa mattina sarà lo spazio ufficiale dei servizi bibliotecari. L’inaugurazione rappresenta una doppia occasione, in quanto servirà anche per ricordare il 60esimo anniversario della Repubblica, del diritto di voto alle donne e dell’assemblea costituente. Le cerimonie cominciano alle 9. (a.f.)

La città diventa un grande palco Oggi e domani musica ovunque, Il Tirreno, 26 maggio 2006

EMPOLI. Torna anche quest’anno la staffetta delle sette note: Empoli Musica 2006 porterà nei luoghi storici del “giro” le orchestre giovanili e i gruppi musicali del Centro Attività Musicali e di altre scuole del Circondario e dalla regione.
Empoli Musica, organizzato dal Cam e dall’amministrazione comunale, si tiene oggi dalle 16 alle 23, e domani dalle 21. Una kermesse che vuole dimostrare le potenzialità dei talenti empolesi in ambito musicale e l’attenzione ai momenti di apertura al pubblico del Centro attività musicali che ha sede in via Sanzio.
Empoli Musica, ormai da qualche anno, porta in scena i gruppi che si formano all’interno del Cam con intenti didattici e formativi. Tecnicamente si chiamano gruppi di musica d’insieme. «Tra sabato e domenica si esibiranno circa 300 allievi della scuola, di tutte le età - ha detto Sandro Tani, direttore artistico della manifestazione e insegnante della scuola -. Si potranno ascoltare un po’ tutti i generi musicali: dal rock al blues, dalla classica alla musica corale e da camera. Quest’anno si esibiranno anche i bambini più piccoli, che per tutto l’anno partecipano ai laboratori didattici, ma in particolare siamo orgogliosi dei nostri gruppi di musica d’insieme e delle nostre orchestre».
La novità di quest’anno saranno i punti d’intrattenimento musicali “volanti”: microformazioni musicali, in duo e trio, che attireranno l’attenzione dei passanti con le loro canzoni e esibizioni, per poi indirizzarle verso i luoghi ufficiali di Empoli Musica, ossia piazza della Vittoria, la piazzetta Madonna della Quiete - appena uscita del suo lungo restyling -, il chiostro del convento degli Agostiniani e l’ex Fattoria Parri.
Nello specifico dell’iniziativa, in piazza della Vittoria si potranno ascoltare formazioni jazz e blues, tra le quali anche la Cam Big Band; in piazzetta Madonna della Quiete, contrariamente a quanto suggerisce la location si ascolteranno gruppi rock; nel chiostro degli agostiniani ci saranno cori, formazioni orchestrali e classiche, tra le quali l’orchestra “Cave Notas” della scuola di musica di Castelfiorentino; all’ex Fattoria Parri in via Lavagnini, ci sarà musica da camera. In piazza della Vittoria e nel chiostro degli Agostiniani le esibizioni saranno dalle 16 alle 23, in piazzetta Madonna della Quiete e all’ex Fattoria Parri, dalle 16 alle 20. Tutti i concerti sono a ingresso libero e gratuito. Un ampliamento di “Empoli Musica 2006” si terrà domani sera alle 21,30: nel cortile dell’istituto Calasanzio ci sarà infatti il concerto dell’orchestra Cam, impegnata nella serata “Pro Bolivia”. I ricavati saranno devoluti al progetto di cooperazione internazionale del Servizio Terzo Mondo.
Agn. Fed.

Sul web è nata www.radioempoli.it, Il Tirreno, 23 maggio 2006




EMPOLI. Nell’epoca della convergenza tecnologica nasce www.radioempoli.it: una radio che vuole “fare solo la radio”. E cioè: ridurre al minimo il parlato, il commento, le battute e il detto e ridetto per valorizzare l’ascolto della musica. L’idea è venuta a Maurizio Polini dell’agenza pubblicitaria B&A e a Piero Benassai, fondatore di Radio Fata Morgana, chiusa due anni fa. I due, che conoscono le potenzialità dei mezzi di comunicazione, hanno ideato la web radio che conterrà playlist proposte addirittura dagli utenti. Il logo di www.radioempoli.it? Un ciuchino che balla con un lettore mp3 tra le zampe, mentre in sottofondo si sente “shock your body, shock your body, shock your body”. Radioempoli.it si può ascoltare in streaming solo su internet.
Il progetto. «Per una grande catena del nord Italia - racconta Maurizio Polini della B&A, agenzia che ha sede in via Ridolfi e che lavora in pubblicità e in strategia d’impresa - abbiamo realizzato una web radio che suona in 78 negozi. Per far questo ci siamo attrezzati di macchine e server molto potenti, autonomi e in grado di accogliere un gran numero di utenti. E’ nata da questo lavoro l’idea di aprire una web radio anche a Empoli: un’innovazione per il nostro territorio, con enormi opportunità da sviluppare». La caratteristica di radioempoli.it è l’estrema apertura alle collaborazioni esterne: chiunque può farsi promotore di playlist musicali tematiche.
Da remoto. La radio, materialmente, ha sede in via Ridolfi. Ma per una web radio non è necessaria un ufficio, un impianto di registrazione o microfoni potenti: funziona tutto da remoto. Bastano un computer e una buona connessione adsl a internet. Tutti i collaboratori di radioempoli.it possono entrare nel mondo della radio tramite una password e un software per mandare i file musicali via internet. Gli intenditori di un certo genere oppure i gruppi giovani che hanno registrato demo su cd possono chiedere a radioempoli.it di mandare in onda i propri pezzi e le proprie canzoni preferite. «Sarebbe bello avere entro un anno una ventina di persone - ha detto Piero Benassai -. Ognuna potrebbe occuparsi di alcune ore di programmazione e potremmo avere un palinsesto completo, su tutti i generi musicali esistenti. In particolare speriamo di essere contattati dalle scuole di musica e dai gruppi giovani per mandare in onda online le loro registrazioni». In ponte ci sono anche le dirette in streaming dei concerti che si tengono nei locali del Circondario e gli eventi musicali più interessanti.
Info. La mail è info@radioempoli.it.
Agnese Fedeli

giovedì 25 maggio 2006

Sul web è nata www.radioempoli.it, Il Tirreno, 23 maggio 2006


MARTEDÌ, 23 MAGGIO 2006 EMPOLI. Nell’epoca della convergenza tecnologica nasce www.radioempoli.it: una radio che vuole “fare solo la radio”. E cioè: ridurre al minimo il parlato, il commento, le battute e il detto e ridetto per valorizzare l’ascolto della musica. L’idea è venuta a Maurizio Polini dell’agenza pubblicitaria B&A e a Piero Benassai, fondatore di Radio Fata Morgana, chiusa due anni fa. I due, che conoscono le potenzialità dei mezzi di comunicazione, hanno ideato la web radio che conterrà playlist proposte addirittura dagli utenti. Il logo di www.radioempoli.it? Un ciuchino che balla con un lettore mp3 tra le zampe, mentre in sottofondo si sente “shock your body, shock your body, shock your body”. Radioempoli.it si può ascoltare in streaming solo su internet. Il progetto. «Per una grande catena del nord Italia - racconta Maurizio Polini della B&A, agenzia che ha sede in via Ridolfi e che lavora in pubblicità e in strategia d’impresa - abbiamo realizzato una web radio che suona in 78 negozi. Per far questo ci siamo attrezzati di macchine e server molto potenti, autonomi e in grado di accogliere un gran numero di utenti. E’ nata da questo lavoro l’idea di aprire una web radio anche a Empoli: un’innovazione per il nostro territorio, con enormi opportunità da sviluppare». La caratteristica di radioempoli.it è l’estrema apertura alle collaborazioni esterne: chiunque può farsi promotore di playlist musicali tematiche. Da remoto. La radio, materialmente, ha sede in via Ridolfi. Ma per una web radio non è necessaria un ufficio, un impianto di registrazione o microfoni potenti: funziona tutto da remoto. Bastano un computer e una buona connessione adsl a internet. Tutti i collaboratori di radioempoli.it possono entrare nel mondo della radio tramite una password e un software per mandare i file musicali via internet. Gli intenditori di un certo genere oppure i gruppi giovani che hanno registrato demo su cd possono chiedere a radioempoli.it di mandare in onda i propri pezzi e le proprie canzoni preferite. «Sarebbe bello avere entro un anno una ventina di persone - ha detto Piero Benassai -. Ognuna potrebbe occuparsi di alcune ore di programmazione e potremmo avere un palinsesto completo, su tutti i generi musicali esistenti. In particolare speriamo di essere contattati dalle scuole di musica e dai gruppi giovani per mandare in onda online le loro registrazioni». In ponte ci sono anche le dirette in streaming dei concerti che si tengono nei locali del Circondario e gli eventi musicali più interessanti. Info. La mail è info@radioempoli.it. Agnese Fedeli

E' il compleanno del Pontormo. Nacque in città 450 anni fa, Il Tirreno, 24 maggio 2006


EMPOLI. Ricorre oggi il 450º compleanno di un grande artista empolese: Jacopo Carrucci detto Il Pontormo. Comune e vari altri enti gli hanno fatto proprio un bel “regalo” per l’occasione: la ristrutturazione della sua casa natale, dove Jacopo ha trascorso gli anni giovanili, situata proprio nel centro di Pontorme. Qui in un futuro prossimo nascerà il Centro toscano per l’arte del Cinquecento. Il 2006 è anche il cinquecentesimo anniversario dalla morte dell’artista. Questo maggio rappresenta quindi una doppia festa per Carrucci, troppo spesso oscurato dalle sorti di Leonardo e degli altri grandi ingegni dell’Empolese. La casa natale, inaugurata due settimane fa, oggi è chiusa, ma è comunque aperta da giovedì a lunedì. Jacopo Carrucci, uno dei più noti esponenti del manierismo toscano, nacque il 24 maggio del 1494, quando Leonardo da Vinci e Michelangelo erano già i maestri indiscussi dell’arte pittorica toscana e internazionale. Morì a Firenze nel 1556. Proprio in quell’anno Jacopo Carrucci ha scritto con molta meticolosità il suo famoso “Diario di Jacopo da Pontormo fatto nel tempo che dipingeva il coro di San Lorenzo”. La copia originale del diario dell’artista, autografa con la sua firma, è custodito nella biblioteca nazionale di Firenze, mentre una copia anastatica è consultabile presso la casa-museo appena aperta e alla biblioteca “Renato Fucini”. Attraverso il Diario riusciamo a conoscere un po’ meglio il carattere di questo artista ancora in vita 500 anni fa, innovatore, noto e studiato a livello europeo, ma schivo nel carattere. Ombroso, chiuso nella sua volontà di sperimentare strade nuove nella pittura, nelle sue pagine annotava i suoi progressi nel dipinto che stava realizzando, ma anche i suoi cibi preferiti, vecchiaia, malattie e i fatti della sua quotidianità. Scrive nel maggio 1556: “Domenica desinai con Bronzino, che fu Sancta Croce. Lunedì cominciai quella figura, martedì feci la testa. Mercoledì el torso. Adì 6 di magio vendei 20 staia di grano e ebi una poliza del Monte. Giovedì le gambe. Venerdì e sabato sottole. Domenica desinai con Bronzino; e andammo a spasso dalla porta al Prato». (a.f.)

lunedì 22 maggio 2006

"Basta incidenti in Carraia", domenica 21 maggio 2006, Il Tirreno

Il comitato all'attacco: chiedono sensi unici e una rotatoria all’ incrocio principale

EMPOLI. A seguito di un altro incidente automobilistico in via Torricelli, due giorni fa, il comitato di Carraia e Pratovecchio apre il dibattito sulla viabilità nelle zone periferiche cittadine. I residenti della zona chiedono interventi urgenti.
«Uno dei prossimi interventi che la nostra amministrazione comunale dovrà necessariamente prendere in esame e cercare di risolvere, sempre nella logica di riqualificare le aree periferiche, è mettere mano alla viabilità di via Carraia - afferma Paolo Lunghi, presidente del comitato -. Secondo noi, la soluzione è la creazione di un senso unico nel segmento di via Carraia che va dall’incrocio con via Torricelli, all’incrocio con via Vico ed eventualmente una rotatoria
sull’incrocio di via Carraia, lo scorcio della vecchia via Carraia, via Torricelli e via Pirandello. Un incrocio pericolosissimo, dove quasi quotidianamente si verificano incidenti». Dopo le grandi rotatorie del Castelluccio e di via Livornese, all’amministrazione comunale è richista un’ulteriore attenzione alle questioni di viabilità e sicurezza automobilistica. In particolare perché, spesso, la viabilità delle periferie è più frequentata da trasporto pesante e camion di grandi dimensioni. Ma anche le zone di periferia hanno necessità commerciali e di quotidianità che sono uguali a quelle del centro. «Le opzioni di maggiore trasporto con mezzi elettrici e con relative colonne per la ricarica elettrica vanno incentivate e proposte anche per le aree periferiche, creando una rete di sistema valido per tutta la zona del Circondario, sviluppando sinergie tra pubblico e aziende private del settore» continua Lunghi. Il comitato denuncia una situazione di estrema saturazione del traffico in via Carraia, in ingresso e in uscita dalla città, e per i bisogni commerciali di chi lavora in quelle zone: carico e scarico, strade strette, sottopassi. «Non dimentichiamoci che su via Pirandello, c’è il deposito degli autobus della Lazzi e anche questo tipo di traffico si muove in quest’area. A questo dobbiamo aggiungere il traffico creato dai grandi bilici usati per la costruzione del nuovo svincolo e dell’ipermercato che transitano proprio da via Carraia e via Torricelli» dice Paolo Lunghi.
Per questo motivo il comitato propone la creazione di un senso unico in via Carraia, dall’incrocio con via Vico e via Torricelli in uscita da Empoli, per ridurre la pericolosità dell’incrocio. Successivamente si dovrebbe passare alla realizzazione di una rotatoria proprio sull’incrocio di via Carraia, via Torricelli e via Pirandello. A queste opere, secondo il comitato di Carraia e Pratovecchio, dovrebbe inoltre aggiungersi la progettazione di parcheggi. (a.fed.)

«Empoli ha bisogno di uno Sheraton», Venerdì 19 maggio 2006, Il Tirreno

EMPOLI. Hilton, Sheraton, Best Western: sono questi i nomi che Empoli deve riuscire ad attirare per fare centro nel nuovo turismo. Gli imprenditori e gli industriali sono d’accordo: in città c’è bisogno di un grande albergo con centro congressi e centinaia di camere. Non è più il tempo della microricettività turistica tipicamente toscana. L’agriturismo è ancora affascinante, per un certo target di turisti. Ma anche nell’Empolese Valdelsa si intensificano le presenze dovute al lavoro e al business. È giunto il tempo di avere, anche e soprattutto a Empoli, il comune più grande del Circondario, in posizione centrale tra tre capoluoghi, un albergo «griffato».
La proposta arriva da Maurizio Polini dell’agenzia B&A, azienda che fa strategia e comunicazione d’impresa a livello nazionale e internazionale. «Empoli deve porsi l’obiettivo di avere un hotel come Hilton o Sheraton - dice Polini -. Un grande nome che possa attrarre esso stesso il turismo e dirottarlo verso questa zona. Il comune dovrebbe predisporre una location appropriata per un progetto di questo tipo. Il posto migliore, secondo me, sarebbe la zona di Palazzo delle Esposizioni. Quell’edificio andrebbe ristrutturato con criterio. Al comune spetta la preparazione di parcheggi e di tutti gli accessori. Solo in questo modo una grande catena può essere attratta da una location».
Sostanzialmente d’accordo su questa posizione anche Massimo Francalanci che, in veste di industriale e imprenditore, sottolinea il fatto che gli investitori debbano interessarsi alla questione della ricettività nella zona empolese, ma che quello alberghiero è un settore molto delicato, nel quale non si può improvvisare. «Un imprenditore può investire in un progetto di ricettività più ampio - afferma Francalanci, per l’Associazione degli industriali -, ma non può certo improvvisarsi albergatore. Deve esserci un accordo tra privati e istituzioni, in modo da attrarre anche nell’Empolese Valdelsa una delle grandi catene alberghiere diffuse in tutto il mondo. A me capita spesso di organizzare riunioni di lavoro alle quali partecipano miei colleghi di Milano: sono sempre costretto a sistemarne uno in un agriturismo, uno in un albergo, uno in un affittacamere. Una situazione che può essere folkloristica, ma che ci fa spesso perdere tanto tempo per gli spostamenti».
Agnese Fedeli

IL VICESINDACO

Sani: «Servono investitori privati come a Sovigliana»

EMPOLI. La situazione della ricettività turistica deve voltare pagina. Anche le amministrazioni sentono la mancanza di un albergo più significativo, una struttura che accolga il turismo dei pullman e quello che nasce delle istanze delle grandi aziende. Ma nei comuni di Empoli, Castelfiorentino e Certaldo nessuno sa delineare un interlocutore preciso. In questa zona della Valdelsa si registra, comunque, qualche movimento: un albergo è in costruzione nel comune di Certaldo, due alberghi e un villaggio vacanze a Castelfiorentino. A Empoli, un grande albergo, a detta dell’amministrazione, potrebbe nascere alla ex Montevivo. «Gli alberghi sono una tipologia di struttura ricettiva non molto presente nella zona del Circondario - sostiene Paola Rossetti, sindaco di Montaione, delegata al turismo per il Circondario -, mentre abbiamo ancora il proliferare di piccoli agriturismi. Il territorio dovrebbe essere in grado di dare risposte a tutti i turisti che visitano la nostra zona».
Un albergo di grandi dimensioni a Empoli è necessario. «È una carenza grossa per il nostro comune - ha detto il vicesindaco Filippo Sani -. Ma un albergo significativo non può idearlo o realizzarlo il comune. Come è successo a Vinci, c’è bisogno di investitori privati». Nei piani di recupero del comune ci sono diverse aree che, potenzialmente, potrebbero ospitare alberghi di grandi dimensioni: la Montevivo è la prima della lista.
«Il nostro comune è caratterizzato da piccola ricettività - spiega l’assessore al turismo di Certaldo Roberto Borghini -. Abbiamo solo alcune strutture più grandi, come Villa Avanella che ha 50 posti letto. Anche noi sentiamo la necessità di un grande albergo. Che potrebbe essere la nuova struttura in costruzione sul confine tra Certaldo e San Gimignano». A Certaldo ci sono inoltre due piani di ampliamento per strutture già esistenti, per 10.500 e 5.400 metri cubi. Qualche progetto anche a Castelfiorentino. «Sono in corso di esecuzione un agriturismo e due case vacanze - ha detto l’assessore Mariacristina Giglioli - e sono in pratica edilizia due nuovi alberghi, un villaggio turistico e tre case vacanza».
A.F.

Il monumento ai caduti si sposta, sabato 20 maggio, Il Tirreno

Sarà collocato in piazza Matteotti: stamani inaugurazione e festa

L’hanno realizzato Gino Terreni ed Eugenio Taccini

MONTELUPO. Il monumento ai caduti di Montelupo ha trovato una nuova collocazione, più visibile e forse anche più armonica di prima. Sarà piazza Matteotti, attualmente in fase di recupero e risistemazione, il nuovo scenario del simulacro reinterpretato dal professor Gino Terreni e dalle mani di Eugenio Taccini, con la partecipazione della scuola di ceramica di Montelupo e anche del consorzio stabile costruttori di Lecce.
L’inaugurazione della nuova sistemazione dell’opera si tiene questa mattina dalle 10, quando il corteo cittadino partirà dal municipio, accompagnato dalla Filarmonica Nardini. Alle 10,30 in piazza Matteotti ci saranno i saluti delle autorità: presenti il sindaco Rossana Mori, l’onorevole Gustavo De Meo e l’onorevole Alberto Fluvi. E infine il benvenuto della città al monumento che vuole rendere dignità e giustizia alle vittime della guerra a Montelupo. Questa nuova opera di risistemazione e ricollocazione rientra in un più ampio progetto legato all’urbanistica e alla viabilità di Montelupo, che andrà a costare oltre un milione di euro.
«Il piano di recupero della sola piazza - ha detto l’architetto Antonino Gandolfo - costa circa 400mila euro». Nel progetto compaiono anche nuove aree verdi e nuovi posti auto. Un monumento che vuole raccontare la storia di tutti, una fetta di vita di tutti i cittadini di Montelupo dall’inizio della guerra al ritorno della pace. «In questo monumento si vedono tutte le fasi della nostra storia recente - ha commentato Gino Terreni -. L’arrivo della guerra, i bombardamenti, i campi di sterminio e infine il ritorno di un soldato, che costruisce la sua famiglia, si sposa e infine ha un bambino. Il piccolo manipola la creta, in quanto nato a Montelupo». Lo spostamento dell’opera e il suo ampliamento e restauro è avvenuto di concerto tra l’amministrazione comunale, l’associazione combattenti e reduci e l’Aned. «La nuova collocazione è molto bella - ha detto il cav. Lorenzo Giorgi, dell’associazione combattenti e reduci - anche se inizialmente eravamo scettici sulla proposta di cambiare il posto a questo simbolo di Montelupo”. In effetti il monumento ha vissuto nel tempo vicende controverse: è stato realizzato dopo la prima guerra mondiale e fu danneggiato nel periodo fascista, quando per soddisfare la necessità di ferro per la fusione e la realizzazione dei proiettili, venne presa la parte in metallo e lasciata solamente la base. E’ rimasto in questo modo fino al 1996, anno in cui Lorenzo Giorgi decise, insieme ad altri interlocutori, tra i quali Gino Terreni e i fratelli Taccini, di restituire l’antico splendore al monumento».
Agnese Fedeli

giovedì 18 maggio 2006

Mister “Tre metri sopra il cielo” incontra gli studenti, Il Tirreno, 18 maggio 2006





Lo scrittore Federico Moccia stamani arriva a Empoli per confrontarsi con gli allievi del Virgilio Per i giovanissimi è un mito, uno di quegli scrittori da citare sul diario, da leggere e rileggere fino allo sfinimento. Federico Moccia, il caso letterario esploso con il libro “Tre metri sopra il cielo”, divenuto anche una sceneggiatura e quindi un film, e confermato da “Ho voglia di te”. Stamani (nell’aula magna del Pontormo) lo scrittore romano incontrerà i ragazzi dell’istituto “Virgilio-Michelangelo” che hanno partecipato al progetto scolastico “Legere”. «Personalmente amo altri libri - ha commentato la dirigente scolastica Sandra Landi -. Ma penso che gli insegnanti non possano prescindere dal conoscere i libri letti dai loro studenti». Federico Moccia rappresenta per gli adolescenti dei primi anni 2000 quello che Enrico Brizzi ha significato per gli adolescenti di dieci anni fa, con il suo “Jack Frusciante è uscito dal gruppo”: una sorta di libertà intellettuale, una valvola di sfogo dai classici che si studiano a scuola, qualcosa che assomiglia a un territorio vergine, ancora non contaminato da nessuno. Anche Moccia, con la sua storia che è circolata in versione fotocopiata fra i giovani romani, parla di una grande storia d’amore e dei mondi spesso contrapposti dove da una parte stanno i giovani, la vita di gruppo, le moto, le sfide, dall’altra i vuoti e i silenzi di famiglie infelici. Un microcosmo di vite arrabbiate che cerca di staccarsi da terra, appunto, di volare tre metri sopra il cielo. Un titolo che, oltre a essere diventato un film, è diventato anche un tormentone dei writer metropolitani: i ragazzi che scrivono con le bombolette. Anche a Empoli e circondario si leggono sui muri e sui ponti le invocazioni “Io e te tre metri sopra il cielo!”. All’incontro di questa mattina Moccia arriverà alle 11,30 a Empoli per rimanervi fino alle 13,30 - parteciperanno i ragazzi che per tutto l’anno sono intervenuti agli incontri con gli autori, ma anche studenti e studentesse che hanno chiesto di poter incontrare il loro autore preferito nella biblioteca della propria scuola superiore. Lo spazio del Virgilio non era sufficiente e quindi l’incontro sarà ospitato al Pontormo, visto che tantissimi sono previsti in coda per ascoltare Federico Moccia e per farsi autografare le copie dei suoi libri.
Agnese Fedeli

Anziano picchiato dopo il falso incidente, Il Tirreno, 18 maggio 2006

Il giovane truffatore voleva un risarcimento, la reazione dopo il rifiuto dell’uomo

Simulando un contatto chiedeva 50 euro per lo specchietto rotto

MONTELUPO. Simulando un incidente truffa le persone e non ha esitazioni a picchiarle se si rifiutano di pagare. Giovane incolpa le sue vittime di avergli graffiato la macchina o di avergli rotto lo specchietto. «Dammi 50 euro, così evitiamo di chiamare i vigili». Ma se la vittima rifiuta, ecco i pugni.
A Fibbiana è successo in varie occasioni e anche ieri mattina, intorno a mezzogiorno: un sessantacinquenne è stato preso a pugni da un giovane 35enne che lo incolpava di avergli rotto lo specchietto dell’auto e pretendeva i soldi di risarcimento.
Di fronte al Green Stage. La dinamica è sempre la stessa: un uomo di 35-40 anni si ferma con la macchina subito dopo una curva o comunque in una zona dove gli automobilisti hanno poca visibilità e non vanno troppo forte.
C’è la possibilità, quindi, che qualcuno non si accorga immediatamente dell’automobile ferma e che si appoggi al paraurti del truffatore. Quest’ultimo - un ragazzo che, a detta di alcuni testimoni, probabilmente non è italiano - esce dall’abitacolo infuriato, accusando l’automobilista di turno di avergli graffiato la macchina, di avergli staccato lo specchietto, di avergli danneggiato in qualche modo la vettura.
E passa a richieste di tipo finanziario, sempre con la stessa frase: “risolviamo tutto da buoni amici, dammi 50 euro. Così non mettiamo in mezzo le assicurazioni, non chiamiamo i vigili e non perdiamo tempo”.
C’è chi si ribella. Non tutti, però, sono disponibili a prendersi colpe che non hanno e a dare a un perfetto sconosciuto 50 euro per un “presunto incidente”. Così ieri mattina il sessantacinquenne di Fibbiana, con gli occhiali e i capelli bianchi, si è ribellato all’accusa del truffatore: stava per chiamare i vigili urbani per mettere in chiaro la storia e capire se l’incidente c’era stato o no. Certo non aveva intenzione di liquidare l’affare in due minuti. Così il truffatore non ci ha visto più: prima ha cominciato a prenderlo a male parole, a insultarlo e a deriderlo. Poi è passato alle mani e ha preso a pugni il malcapitato automobilista, quindi è scappato a grande velocità.
Nell’automobile del truffatore pare ci fosse anche un bambino.
La denuncia. L’uomo che è stato vittima dell’episodio ha comunque denunciato tutto ai carabinieri di Montelupo Fiorentino che faranno le loro indagini.
Anche perché pare che in quella zona di Fibbiana questo tipo di truffa sia già successo altre volte.
Agnese Fedeli

mercoledì 17 maggio 2006

Tutti i segreti di Monnalisa in un dvd, La Prealpina, 14 maggio 2006

FIRENZE. Chi o che cosa si nasconde dietro al sorriso ambiguo della Monnalisa custodita al Louvre? Tema attuale e controverso, in questi pochi giorni che ci separano dall'uscita del “Codice da Vinci”. Tema al quale ha dato alcune interpretazioni il convegno “La Monnalisa segreta” che si è tenuto ieri a Palazzo Medici Riccardi a Firenze, sede dell'amministrazione provinciale. Al centro del dibattito, il video della studiosa di Leonardo da Vinci Lilian Schwartz, mai proiettato prima in Italia, nel quale sono documentati gli studi digitali sulle opere leonardiane.
L'americana Lilian Schwartz è stata la prima a proporre la tesi che il volto quieto della Gioconda sia in realtà l'autoritratto del genio nato a Vinci. I suoi studi che, recentemente, hanno coinvolto anche l'Ultima Cena e il cenacolo di Milano, sono da oggi raccolti nel video “The Hidden Monnalisa”, Monnalisa Segreta, appunto. Il dvd, che comincia a circolare tra gli intellettuali di tutto il mondo proprio in questo periodo, è aggioranto alle ultime scoperte di quest'anno.
Dalle parole di Lilian Schwrtz emergono alcune ipotesi precise. Relativamente alla questione dell'autoritratto, la Schwartz non ha alcun dubbio: i lineamenti della Monnalisa equivalgono a quelli del famoso volto di Leonaordo da anziano. Le ultime scannerizzazioni e vettorializzazioni dei due quadri mostra che la misura tra la pupilla e il naso è la stessa. Così come succede per tutte le altre proporzioni del volto. In questo senso, Monnalisa rappresenta l'autoritratto di Leonardo da Vinci, in quanto le due figure sembrano equivalere nelle misure, nella grazia e nel movimento dello sguardo.
Liliana Schwartz sostiene, inoltre, che quella ritratta nel famoso quadro del Louvre potrebbe eessere la duchessa Isabella D'Aragona, ipotesi accreditata dall'esistenza di un bozzetto leonardiano che ritrae la stessa Isabella, precedente di alcuni anni. “La posa e il contesto della duchessa – afferma la studiosa americana – sono le stesse della Monnalisa. Tant'è che un restauratore che ha lavorato sul bozzetto della duchessa ha dipinto lì sopra il volto della Gioconda”.
Ma se era il ritratto di un personaggio preciso, perché Leonardo avrebbe inserito nel dipinto anche i propri lineamenti? “Leonardo era bravissimo a dipingere quando aveva di fronte a sé i modelli e le modelle – dice ancora la studiosa – mentre non aveva la capacità di improvvisazione nella pittura. Io penso che abbia cominciato il ritratto di Isabella mentre la duchessa era presente e che nei momenti finali della lavorazione del quadro Isabella fosse lontana e che per questo il Genio abbia aggiunto alcune sue caratteristiche somatiche”.
Questa visione dell'opera leonardiana è del tutto osteggiata da Alessandro Vezzosi, direttore del Muyseo Ideale di Vinci che sostiene, al contrario, che la Gioconda sia un ritratto concettuale del senso dell'arte in Leonardo. “Per Leonardo, dipingere se stessi all'interno delle proprie opere – ha detto Vezzosi durante il convegno – rappresentava il sommo difetto dei pittori”.
Agnese Fedeli

martedì 16 maggio 2006

La Banca di Cambiano approva il bilancio, 14 maggio 2006, Il Tirreno

CASTELFIORENTINO. Un bilancio in espansione anno dopo anno per un totale di 2603 soci e un utile netto di oltre 15 milioni di euro. La banca di Cambiano ha approvato ieri il bilancio del 2005 nel corso della consueta assemblea annuale davanti a 1122 soci presenti. «I cardini della nostra filosofia - ha detto il presidente Paolo Regini - sono la prudenza e l’efficienza, oltre al concreto investimento di risorse e innovazione sul territorio. Sui valori di inventiva, fiducia, prudenza e ottimismo siamo convinti che si basi anche un ulteriore sviluppo e rafforzamento di questa banca e del territorio, con la capacità di evolvere dal modello di impresa familiare a quello di impresa a controllo familiare». Alcuni risultati. L’utile netto d’esercizio, dunque, è di 15,589 milioni di euro e per la storica banca di Cambiano rappresenta un risultato eccellente. «Un valore - spiegano di concerto il direttore generale Francesco Bosio e il vicedirettore generale Giuliano Simoncini - che avrebbe potuto essere superiore se avessimo utilizzato gli stessi standard delle altre banche così dette locali, senza mettere al primo posto gli interessi delle persone e del territorio». I valori complessivi intermediati dalla banca nell’anno 2005 sono pari a 2,1 miliardi di euro, con un incremento di oltre il 100% rispetto al dato del 2000. La raccolta complessiva è passata a 1.094 milioni di euro, con un incremento dell’8,61% sul bilancio precedente. Gli impieghi economici si sono attestati a 874 milioni di euro con una crescita del 16,73% e rappresentano i concreti investimenti della banca di Cambiano verso l’economia locale e territoriale. «Questo aspetto del nostro lavoro - ha detto il presidente Regini - è proprio quello che ci distingue dalle altre banche. Noi invece investiamo concretamente in attività che ricadono sul territorio e che servono da nutrimento per le attività economiche di queste zone. I crediti a rischio gestiti dalla Banca di Cambiano sono lo 0.96% sul totale dei crediti: un dato tra i più bassi a livello non solo locale, ma anche regionale e nazionale. Le prospettive. Le filiali della Banca di Cambiano sono 23, considerando che tra breve aprirà anche una sede a Scandicci e che tra la fine del 2006 e l’inizio del 2007 sarà attivata una struttura anche a Firenze. Quella di ieri è stata la 122esima assemblea dei soci della banca di Cambiano, costituita da 20 soci fondatori il 20 aprile 1884 con il nome “Cassa Cooperativa di Prestiti con sede in Cambiano”. La Cassa Cooperativa di prestiti di Cambiano ha registrato poi cambiamenti di denominazione sociale in “cassa rurale ed artigiana di Cambiano di Castelfiorentino” e infine, nel 1994, quella attuale di Banca di Credito Cooperativo di Cambiano.
Agnese Fedeli

"Vogliamo parcheggi riservati", 12 maggio 2006, Il Tirreno

Rabbia e preoccupazione della gente che vive attorno a viale Boccaccio «Con Rebecca e il nuovo ospedale saremo invasi dalle auto»
«Vogliamo parcheggi riservati»
Già adesso i posti sono pochi, ma la situazione è destinata a peggiorare nel giro di pochi mesi

EMPOLI. Più parcheggi e meno traffico. In vista dell’apertura imminente della Testi Spa e di quella vicina del nuovo ospedale i commercianti del quartiere di viale Giotto e viale Boccaccio fanno richieste precise all’amministrazione. «Queste strade hanno raggiunto la saturazione, c’è un traffico impensabile. Vogliamo dal comune posti auto riservati e la garanzia che le cose cambieranno: che viale Giotto e viale Boccaccio non siano più un cantiere continuo e tornino a essere strade come le altre, non superstrade quasi in centro» dicono le famiglie che abitano lungo i due grandi viali e nelle piccole traverse. Tra i due colossi. Sono in particolare i residenti dei palazzi di recente costruzione - quelli in via Tino da Camaino, che si trovano proprio a metà tra il palazzo dei gioielli Rebecca e la nuova ala dell’ospedale - a esprimere apertamente il loro disappunto sulla viabilità in quelle strade. «Ne abbiamo discusso tra di noi - racconta Angelo Calugi, residente proprio in quella zona - e vogliamo chiedere assolutamente al comune di darci un tagliando che ci garantisca il posto auto. Vogliamo anche che almeno un tratto o un lato della strada siano riservati soltanto a noi. Ancora non ci siamo riuniti in un comitato, ma già sappiamo che quando sarà aperto Rebecca qui il caos sarà estremo. E la situazione, anche con tutti quelli che lavorano all’ospedale e parcheggiano qui, è grave già adesso». Alle 12 di ieri, via Tino da Camaino ospitava tra le 50 e le 80 auto e la strada, nelle intenzioni, doveva essere semplicemente una via privata. La statale e viale Boccaccio. Se i palazzi in via Tino da Camaino se la passano male, perché le famiglie residenti sono rimaste escluse finora dal dibattito sulla viabilità del quartiere, non stanno bene neppure i commercianti e tutti quelli che vivono lungo viale Giotto e viale Boccaccio. «Quando torno a casa dal lavoro - dice Ettore, giovane che abita in viale Giotto - non so mai se troverò posto. Devo fare sempre due o tre giri dell’isolato prima di poter lasciare l’auto». Viale Giotto e viale Boccaccio sono, ormai da mesi, tempestati di camion e automezzi delle ditte che hanno ristrutturato la nuova sede di Rebecca - prima di essere dismessa, diversi anni fa, era la sede delle aste pubbliche - e che stanno costruendo l’ala nuova dell’ospedale San Giuseppe. «Se i residenti del quartiere richiedessero un pass, anche noi ci aggregheremmo - dicono dal negozio Lami, servizi per l’idraulica -. Ma l’importante è che gli ospedalieri vadano a parcheggiare nei posti che l’ospedale ha realizzato per loro: invece parcheggiano lungo il viale, perché è più comodo l’ingresso e perché dicono che la sera il parcheggio dell’ospedale sia buio e solitario». Per i commercianti c’è un impedimento in più: «Noi abbiamo tanto spazio davanti alla vetrina - dicono dalla Silvelox, che fa porte in legno - e ci basterebbe avere un permesso per parcheggiare sopra il marciapiede. Il comune però non ci concede questa facilitazione». Vie Buonarroti e dintorni. Quella che fino a qualche anno fa era una zona tranquilla, un quartiere residenziale a metà strada tra l’ospedale, la chiesa di Santa Maria e il piccolo Rio delle case popolari, oggi si è trasformato in un enorme parco macchine. «Abbiamo incontrato l’amministrazione qualche tempo fa - racconta un residente di via Pisano -. Noi abbiamo chiesto che su uno dei due lati della strada venga applicato il divieto di sosta permanente, altrimenti qui non riesce a passare neppure un’ambulanza o un mezzo di soccorso. E l’altro lato della strada dovrà essere riservato solo a noi». Il giardinetto. Tra i dubbi e le preoccupazioni legate al piano del traffico al via da giugno, c’è da chiedersi quanto resisterà il giardinetto di via Rossellino. I residenti confermano la preoccupazione che il giardino possa essere dimezzato - spianando le parti laterali - per guadagnare posti auto a lisca di pesce. «Ho fatto un conto - ha detto uno dei residenti -. Là possono entrarci altre 50 auto».
Agnese Fedeli

Cibo ai nuovi poveri, 11 maggio 2206, Il Tirreno

EMPOLI. Trenta tonnellate di merci alimentari recuperate ogni anno e redistribuite ai nuovi poveri, famiglie che a causa di mutui e stipendi minimi non riescono ad arrivare alla fine del mese. Il progetto “Recupero merci” compie ufficialmente due anni e li festeggia domenica, dalle 15 in poi, al mercato ortofrutticolo di Avane. In programma ci sono mercatini, laboratori di recupero e costruzione, concerti e animazioni per bambini. “Recupero merci” nasce in collaborazione tra l’Unicoop e le associazioni del Circondario: Auser Filo d’Argento, Misericordia e Pubbliche Assistenze in primo luogo. «L’idea è di salvare le merci che i supermercati non possono più vendere perché difettate in qualche modo - spiega Edi Cioli, una delle referenti del progetto - e in questo modo riuscire a fare solidarietà verso gli altri». I supermercati che collaborano al progetto in maniera costante sono quelli della catena Unicoop. «Ma stiamo cercando di sensibilizzare al recupero merci anche altri interlocutori» ha detto Maria Grazia Susini, una delle fondatrici dell’attività. Infatti “Recupero merci” ha ricevuto i finanziamenti “Percorsi di innovazione” dal Cesvot: 34mila euro da spendere entro il 2006 per rafforzare le attività. Molte altre aziende sono state quindi contattate da “Recupero merci”: chi dona i beni alimentari o non alimentari può, rispettivamente, recuperare l’Iva o effettuare una detrazione fiscale relativamente al reddito d’impresa. Entro l’anno anche Marzi e Fulignati e la Conad diventeranno fornitori del progetto “Recupero merci” che domenica festeggia con la cittadinanza la sua attività. Recupero e redistribuzione che sarebbero impensabili senza il sostegno di Publiambiente che ogni settimana invia i suoi camion in tutti i supermercati Coop a ritirare beni alimentari e oggetti di varia natura, investendo idealmente e materialmente 30mila euro ogni anno per sostenere la causa della solidarietà. Ogni anno, nel Circondario, grazie al progetto “Recupero merci” vengono raccolte 30 tonnellate di merce, distribuite in 40 associazioni di volontariato dell’Empolese Valdelsa e di Lastra a Signa. In particolare, sono recuperate dall’Ipercoop di Lastra 29.060 chili di merce, dei negozi Coop di Empoli 6.932, da Montelupo 1.764, da Fucecchio 1.320, da Certaldo 1240, da Castelfiorentino 1.040, da Sovigliana-Vinci 524. Quella di domenica è la seconda festa organizzata dal gruppo di “Recupero merci”. L’anno scorso il ricavato di mercatini e delle altre attività è stato di oltre 9mila euro, 5000 dei quali sono stati trasformati in buoni alimentari da ridistribuire alla famiglie e alle associazioni. Lo stesso, se non maggiore successo è atteso anche quest’anno: nella zona del mercato ortofrutticolo saranno allestiti mercatini di oggetti d’uso e di abbigliamento, ma anche giochi per i ragazzi e momenti musicali con i ragazzi del Centro attività musicali. La festa ha inizio alle 15 e continuerà fino a tarda sera.
Agnese Fedeli

Una festa dedicata al genio, 21 aprile 2006, Il Tirreno

VINCI. Per il 46º anno consecutivo la città del Genio si prepara alle celebrazioni leonardiane, che riescono sempre a coniugare lo studio e l’approfondimento dell’opera di Leonardo alle innovazioni della città e al progresso della scienza. L’appuntamento di apertura delle celebrazioni leonardiane, domani alle 10,30 alla biblioteca leonardiana, è, come sempre, la lettura vinciana, che quest’anno si occupa della reinterpretazione della figura femminile nei dipinti e nelle opere di Leonardo da Vinci. Gli altri appuntamenti di punta, disseminati nelle decine e decine di attività in programma da domani a metà luglio, sono la mostra fotografica della nuova piazza Guidi con gli scatti del celebre fotografo pistoiese Aurelio Amendola, la mostra si inaugura il 12 maggio e resta aperta fino al 25 giugno nel palazzo della Provincia a Firenze - e il dibattito sul Future Center, che farà tappa a Vinci il 21 giugno. Lo studioso che quest’anno terrà gli ascoltatori col fiato sospeso per scoprire alcuni nuovi aspetti dell’opera del Genio di Vinci è Jonathan K. Nelson, newyorkese, dal 1994 professore di storia dell’arte alla Syracuse University a Firenze. Scrittore e studioso apprezzato, dimostrerà come, attraverso i ritratti, gli studi anatomici e i quadri religiosi o mitologici, Leonardo abbia esplorate e reinterpretato le figure femminili. Sono i suoi stessi scritti, fra i quali diversi passi sui modi appropriati di raffigurare donne e fanciulle, oltre ai suoi innumerevoli quadri e ritratti, a offrire una chiave di lettura per interpretare tali frutti della sua creazione artistica. Le donne che compaiono nei suoi dipinti e disegni ebbero un impatto considerevole sull’arte del Rinascimento per le loro pose e per i tipi di corporatura, ma anche per i particolari temi che incarnano. Altre invenzioni altrettanto affascinanti, quali il Cristo Bambino in torsione fra le braccia della madre o nell’atto di giocare con il San Giovannino, hanno ricevuto decisamente minore attenzione. Queste due soluzioni, reinterpretate nei dipinti di Filippino Lippi, godettero di grandissima popolarità. L’interesse di Leopardo per i temi dei bambini e della maternità, rintracciabili in molte opere religiose, è anche alla base delle sue diverse varianti della Leda. Queste inedite creazioni costituivano una novità importante, essendo fra i primi esempi di nudo femminile integrale. La rivoluzionaria raffigurazione della Leda stante, con la sua muscolatura evidente e ben delineata, rispecchia l’interesse di Leonardo per l’anatomia, così come la sua risposta critica a Michelangelo. I due artisti trasformarono infatti il modo di rappresentare il corpo femminile nell’arte europea. Il sindaco Dario Parrini e l’assessore alla cultura Alberto Casini sono particolarmente soddisfatti, per le rimanenti attività progettate per le celebrazioni leonardiane, della mostra organizzata al Palazzo della Provincia a Firenze da maggio a giugno prossimo con le immagini della nuova piazza Guidi progettata da Mimmo Paladino.
Agnese Fedeli

mercoledì 3 maggio 2006

Gli studenti assolvono Dan Brown

Fave bianche e nere per il voto al processo celebrato al liceo Virgilio



«Solo un romanzo, un’opera di fantasia. E uno stimolo a studiare arte e storia»

EMPOLI. Per gli adolescenti empolesi Dan Brown è innocente: il suo romanzo non copie nessun crimine letterario. Anzi, riesce ad appassionare alla lettura giovani abituati più all’immagine che alla parola, e questo, anche a detta dei ragazzi, è un bene, Ieri si è ripetuto il processo a Dan Brown, il famoso scrittore del Codice da Vinci e gli studenti del liceo Virgilio hanno decretato la sua innocenza con 55 fave bianche contro 25 nere. I ragazzi, insomma, apprezzano la scrittura di Dan Brown, il suo stile cinematografico e il suo lasciar intendere qualcosa di epoche ormai passate e affascinanti.
Lo dice, per esempio, Benedetta Iozzelli, della 4º A liceo artistico: «Ho letto il Codice da Vinci e mi è piaciuto al punto che ho voluto leggere anche l’altro romanzo, Angeli e Demoni. Secondo me Dan Brown è innocente: il romanzo è bello, mi ha incuriosito rivedere le opere di Leonardo dopo averle studiate. Vorrei visitare il Louvre e muovermi negli scenari della storia». Ma nell’Ultima Cena, il personaggio vicino al Cristo è San Giovanni o la Maddalena? «In effetti ha il viso un po’ femminile...» dice Benedetta. «Anche io voto per l’innocenza - racconta Alessandro Sais, del liceo classico -. Il romanzo è bello, ben scritto. Ognuno di noi lo ha letto individualmente e poi ne abbiamo discusso in classe insieme alla professoressa Battifoglia». Il processo a Dan Brown, che rientra nel progetto didattico intitolato «Legere» curato dalla professoressa Maura Deri, ha voluto anche ricordare un’importante data leonardiana: il 2 maggio si ricorda infatti la morte del Genio, avvenuta ad Amboise. E dopo il Codice, tra un paio di settimane al liceo Virgilio i ragazzi incontreranno addirittura Federico Moccia, scrittore di «Tre metri sopra il cielo».
Il processo. Nella biblioteca del liceo classico è stata ricostruita una vera e propria aula di tribunale, presieduta dall’avvocato di Pistoia Gian Piero Ballotti. Il processo a Dan Brown, sempre giocoso ma comunque un dibattito di spessore, ha seguito le orme degli altri incontri pubblici organizzati da Sandra Landi e Alessandro Vezzosi sul tema del Codice da Vinci. Alessandro Vezzosi, direttore del Museo Ideale - ancora chiuso per restauro - propone un’accusa allo scrittore che scredita la figura di Leonardo definendolo più uno stregone che un artista. «Il nostro manifesto Salviamo Leonardo vuole cancellare la descrizione di Leonardo fatta nel romanzo di Dan Brown a pagina 62: l’autore parla di lui come di una persona avvezza alle magie oscure, servo della chiesa. Ma non è così».
Sandra Landi, dirigente scolastica del liceo Virgilio-Michelangelo, ha rappresentato la difesa in qualità di scrittrice. Secondo l’avvocato difensore il romanzo che ha fatto disquisire sulla possibile discendenza di Cristo e di un suo matrimonio con la Maddalena, dalla quale Gesù avrebbe avuto almeno un figlio, non ha niente di sbagliato: si basa sulla verosimiglianza, non sulla verità, non è un romanzo basato su documenti ufficiali e il lettore è ben cosciente che i riferimenti a fatti e persone realmente esistenti non vogliono dire che le cose siano andate così.
Il progetto didattico. Gli studenti che ieri hanno votato con il sistema della fava bianca (innocenza) e della fava nera (colpevolezza) sono della quinta A ginnasio, 2º B e D del linguistico e 4º A artistico.

martedì 2 maggio 2006

Ora Vinci corteggia Dan Brown, Il Tirreno, 1 Maggio 2006


Il sindaco Parrini: «L’ho invitato». Intanto il turismo vola

Sull’onda del successo del “Codice” arrivano in paese e alla casa di Anchiano visitatori da tutto il mondo

VINCI. Riusciremo mai a vedere lo scrittore Dan Brown (nella foto a destra) a passeggio sul sentiero che porta alla casa natale di Leonardo oppure nelle sale del museo leonardiano? Probabilmente no, perché Dan Brown, autore del “Codice da Vinci”, rifiuta le uscite pubbliche. Ma il sindaco Dario Parrini non demorde: «Ho provato a contattarlo svariate volte» confessa.
«Gli ho scritto lettere sul suo sito - spiega ancora - ma non ho mai avuto uno straccio di risposta. Voglio invitarlo a Vinci perché è proprio da qui che nasce tutto il suo successo: dal paese che ha dato i natali a Leonardo».
Intanto nell’attesa di Dan Brown, aumentano in maniera spropositata i visitatori attratti a Vinci e ad Anchiano a caccia dei segreti di Leonardo, sulle sue invenzioni e opere che hanno anticipato i secoli e sul significato del Cenacolo. I più curiosi sono diventati i francesi: «Io ho visitato spesso la Toscana - dice una donna di Marsiglia, fuori dalla casa del Genio - ma mai come questa volta ho trovato tanti francesi a Vinci. Ovunque vada trovo gruppi che discutono del romanzo di Dan Brown e della figura della Maddalena».
Lo scrittore a Vinci. Il sindaco Parrini vuole invitare tanto lo scrittore Dan Brown, quanto il regista e il cast del film sul “Codice” in uscita il 19 maggio: dovrebbero dedicare almeno qualche ora alla visita del piccolo borgo immerso nelle dolci colline toscane perché «in fondo, proprio Vinci ha dato loro la celebrità - dice Parrini -. In maniera particolare mi piacerebbe avere come ospite lo scrittore Dan Brown. Tutti i misteri legati a Leonardo nascono da qui».
I tour sulle tracce di Leonardo. Il romanzo di Dan Brown - e tanti altre opere appartenenti a un genere ibrido tra il saggio e il romanzo storico, come “La cena segreta” - hanno scatenato nelle migliaia di turisti che viaggiano in Toscana la mania di scoprire segreti e angoli oscuri della vita del Genio. Lo si può leggere nei pesanti registri delle presenze custoditi nella casa natale di Leonardo - vi si trovano sempre più spesso riferimenti al Codice da Vinci - e dove bambini, giovani e adulti di tutto il mondo lasciano messaggi e lettere come questo, scritto da una ragazza torinese: «Leonardo, il tuo ingegno mi ha colpito. Dopo aver letto il Codice da Vinci mi è scattato qualcosa nella testa e mi sono appassionata a te a al tuo genio. Sei avvolto nel mistero e aspetto con ansia e impazienza altri libri su di te. Vorrei andare a Milano per vedere il tuo bellissimo dipinto L’ultima cena per scoprire in seguito la verità».
Agnese Fedeli

Fioccano le richieste di mostre all'estero
VINCI. I mesi primaverili sono quelli che più da vicino ricordano la vita di Leonardo: il 15 aprile si festeggia il suo compleanno, il 2 maggio la data della sua morte, il 27 aprile è la data che segna un documento relativo alle Vergini delle Rocce, solo per fare qualche esempio.
Le operazioni-verità. Proprio cogliendo questo periodo cruciale della vita di Leonardo Alessandro Vezzosi, direttore del Museo Ideale - purtroppo ancora chiuso per lavori di ristrutturazione - sta svolgendo una sorta di tournée-verità sulla figura di Leonardo e sulle contraddizioni del Codice da Vinci. Il 2 maggio Vezzosi all’accusa e Sandra Landi alla difesa saranno impegnati nuovamente in un “processo a Dan Brown”. Un vero e proprio processo nel quale le due parti si sfideranno su alcuni temi caldi: il romanzo di Dan Brown è solo un’operazione commerciale? È giusto screditare la figura di Leonardo a scopo di lucro? I romanzieri possono stravolgere il materiale originale a loro piacimento? Questa volta l’operazione giuridico-letteraria - già realizzata nella cornice di Palazzo Pretorio a Certaldo e a Palazzo Grifoni a San Miniato durante la festa del tartufo - si svolgerà di fronte agli studenti del liceo classico-linguistico-artistico. I ragazzi che partecipano alle arringhe nei confronti dello stra-discusso Dan Brown sono quelli che hanno aderito al progetto didattico «Legere» che prevede incontri con gli autori e approfondimenti sulle tematiche letterarie.
Il 14 maggio, pochi giorni prima dell’uscita del film sul Codice, ci sarà una festa nel giardino-labirinto realizzato da Alessandro Vezzosi. E il 19 maggio, venerdì fatidico che i cinema di tutto il mondo aspettano con ansia, cosa farà il direttore del Museo Ideale? «Niente di particolare: Leonardo e la sua opera sono molto più interessanti del romanzo e del film».
La Biblioteca Leonardiana. Aspettando l’estate che segnerà il punto massimo nella ricettività turistica di Vinci il direttore del Museo e della Biblioteca Leonardiana Romano Nanni si prepara a organizzare attività e celebrazioni all’estero. Lo abbiamo contattato mentre si trovava a Stoccarda e ci ha raccontato che: «Il consolato generale italiano mi ha invitato per organizzare una serie di iniziative per la primavera del 2008. Questi sono anni in cui l’interesse per Leonardo e la sua vita sono aumentati sempre di più: ci arrivano lettere, mail, domande e richieste di collaborazione da ogni parte del mondo. Tanti scrivono anche solo per farci qualche domanda sulla vita di Leonardo, ci chiedono notizie sui suoi genitori e sulle sue origini».
A.F.