domenica 19 novembre 2006

Curiosi, ricercatori, appassionati di fisica e astrofisica, persone attratte dai vecchi episodi di Star Wars. C'erano tutti, ieri, al convegno "Ufo Dossier" all'Hotel Baglioni organizzato dal Gaus, gruppo accademico ufologico di Scandicci. Duecento persone in sala, da Firenze e provincia ma anche da altre regioni: Emilia Romagna e Lombardia in prima battuta. "Perché sono qui? - dice Marco, studente universitario di neuropsicologia - Mi sono avvicinato alle discipline relative all'ufologia da quando ho saputo che un docente di psicologia di Harvard che studiava le persone rapite dagli alieni era morto in condizioni inspiegabili. La psicologia umana e i possibili contatti con realtà extraterrestri non sono ambiti così distanti. E poi ci sono comunque prove scientifiche sull'esistenza di altre forme di vita".
Il pezzo forte del convegno è stata la relazione di Ryan Wood, studioso tra i pià famosi nell'ufologia, che ha presentato un dvd sui documenti governativi americani, appositamente tradotto per questo convegno. Dal video la platea di circa duecento persone ha potuto scoprire che i governi, in alcuni casi, davvero non vogliono rivelare di essere impegnati nello studio di fenomeni come quelli degli ufo. "Il convegno è stato ottimo, pieno di spunti che fanno riflettere – dice Francesco – e i relatori molto preparati. Se non fosse per i nostri governi, che nascondono documenti e attività. probabilmente ne sapremmo molto di più già oggi. Ci sono fenomeni che non riescono a trovare una spiegazione e che invece alcuni vogliono camuffare come fenomeni del tutto normali. Se ci sarà un contatto con gli alieni? Forse non adesso, ma magari tra qualche anno…". Sembra convinta che gli umani e gli extraterrestri debbano conoscersi molto presto Martina, una ragazza che arriva dall'Emilia Romagna proprio per questo convegno, che afferma: "Sicuramente ci saranno dei contatti entro il 2012, l'ho letto in alcuni documenti pubblici su internet".
Il convegno "Ufo Dossier", arrivato ormai alla settima edizione, vuole essere un punto di riferimento per tutti gli appassionati di ufologia e fenomeni misteriosi in generale. "Ci serve anche per fare un bilancio della nostra attività annuale – dicono gli organizzatori – e anche per puntualizzare alcune differenze basilari nella classificazione dei fenomeni legati all'ufologia. Tanti, pèer esempio, confondono ancora le parole ufo e alieno".
Ma insomma, c'è una filosofia del vero ufologo? "La nostra – spiega Lorenzo, socio Gaus – è avere una totale apertura mentale. E, sopratutto, non lasciarsi prendere troppo dall'emozione o non credere indistintamente a tutto. Oggi con i programmi di grafica, le fotografie si possono ritoccare, si possono creare immagini credibili e verosimili solo per ingannare chi le vede".
Agnese Fedeli

per chiave
La segreteria del Gaus risponde al numero 349.2597536. Tutte le informazioni sul gruppo accademico ufologia Scandicci si trovano sul sito www.gaus.it. Per scrivere una mail: gausgaus@supereva.it.

I soci attualmente iscritti al Gaus sono 40. Il gruppo è nato nel 2000 quando alcuni dei soci fondatori erano studenti universitari. Tra i soci anche docenti e studiosi di astrofisica. "In America l'ufologia è più avanti rispetto all'Italia – dicono – e ci sono meno pregiudizi".

Tra le attività del gruppo ci sono anche incontri di divulgazione a Scandicci, Prato e Firenze. Il Gaus tiene contatti con altri gruppi di studio e realizza analisi sulle segnalazioni di avvistamenti.

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Solo in Messico e Russia? Non proprio. Gli avvistamenti di oggetti volanti non identificati, sporadicamente, vengono segnalati anche nel fiorentino e nel resto della Toscana e d'Italia. Venti giorni fa è stato avvistato un oggetto volante a Sesto Fiorentino. Alcuni mesi fa, invece, la testimone L.B. racconta di aver avvistato un oggetto in un giardino poco distante dalla statale pistoiese tra la zona Indicatore e Poggio a Caiano. Guardando verso Sesto Fiorentino ha notato una luce simile ad una stella, ma molto bassa e più luminosa delle "normali" stelle con variazioni di intensità di luce e dimensioni. Dopo circa 5 minuti, la luce si è mossa con una virata di 90° e in moto discendente verso Signa e Poggio a Caiano. L.B. ha avuto modo di notare come la luce sembrava a questo punto essere intermittente. Successivamente ha avuto, invece, la sensazioni che la parte inferiore della luce stesse ruotando. Continuando il suo moto, la luce è scomparsa dopo circa 10 minuti dietro un capannone in direzione Poggio a Caiano. La piana di Sesto Fiorentino ed in particolare la Calvana siano spesso luogho di avvistamenti Ufo.
Celebre, ormai, anche l'avvistamento a Montelupo Fiorentino, raccontato così dal suo testimone: "Stavo guidando in direzione Firenze. Ascoltavo una canzone e ad un certo punto mi sono accorto di un oggetto sospeso in cielo . L'ho osservato e ho visto che la mia iniziale spiegazione, un probabile paracadutista, era improbabile. Non vi erano infatti fili. L'oggetto sembrava sempre meno un uomo. Mi sono chiesto cosa fosse e per evitare una eccessiva distrazione mi sono allontanato perdendolo di vista. Guidando verso Firenze mi trovavo l'oggetto in alto sulla destra, all'altezza di Bottinaccio. L'oggetto era tutto nero senza luci".

lunedì 13 novembre 2006

Buche e degrado, la vita di Viale Giotto, Il Tirreno, 13 novembre 2006

Nonostante le tante proteste dei mesi scorsi, legate a questioni di viabilità e parcheggi, la situazione di viale Giotto, viale Boccaccio e via Alzaia non sono ancora migliorate. E i residenti sono costretti quotidianamente a sopportare scene di ordinaria follia che manderebbero in escandescenza chiunque. Dal parcheggio selvaggio alle buche – ormai profonde davvero – sui lati della strada. Fino alla pensilina (rotta) dell'autobus che, di certo, non incentiva all'uso dei mezzi pubblici.
Chiunque attraversi il tratto di statale che costeggia la pineta di piazza Ristori fino a svoltare in viale Boccaccio si accorgerà che la situazione è satura fin dal mattino. Si comincia presto a vedere un approccio al parcheggio che di civile non ha proprio niente: la mattina, infatti, tante persone si recano agli uffici Asl per prelievi e visite. Necessità del tutto lecita. Il problema è che tanti hanno l'abitudine di lasciare l'automobile letteralmente "sulla strada": a fianco degli ex macelli, nell'ottica di non fare che pochissimi passi per arrivare agli uffici Asl. Inutile dire che in poche decine di minuti le macchine sono parcheggiate su tutta la carreggiata che dalla Asl porta fino al bar del Pino, creando disagi e pericoli per le vetture in transito e caos alla viabilità.
Per eliminare parte del traffico e delle difficoltà di viabilità palesi su questo tratto di tracciato stradale empolese si potrebbe incentivare, forse, l'uso dei mezzi pubblici. Tutto sommato, diranno i più, viale Giotto non è così lontano dal centro storico. Infatti. Purtroppo, però, la carreggiata sinistra di quello che fino a qualche decennio fa si poteva davvero chiamare "viale" è disseminata di buche. Che oggi rappresentano un pericolo per i pedoni e, ancora di più, per mamme che spingono i loro passeggini. Sono in particolare due le buche ormai fuori misura, sempre piene d'acqua e pietre, e si trovano proprio di fronte alla fermata dell'autobus. Un ulteriore disagio che deve sopportare chi vorrebbe usare l'autobus, oltre al fatto che la pensilina dove aspettare i mezzi pubblici è del tutto inutile, in quanto è rotta su due lati, con il vetro spezzato. Prendere l'autobus su viale Giotto può essere davvero un'impresa, perché bisogna aspettare al freddo e perché si richia di cadere tra le buche e le pietre.
Il parcheggio selvaggio. Non è certamente una novità: oltre alle auto che la mattina trovano incivilmente posto di fianco agli ex macelli, su tutto il viale fino allo stabilimento Rebecca e oltre, per tutto viale Boccaccio, vige una sorta di "anarchia del parcheggio" che non garantisce, ancora, nessun tipo di facilitazione per i residenti né una regolamentazione che chiarisca le regole. I residenti cominciano ad averne abbastanza di trovarsi le auto parcheggiate sul cancello di casa, quasi a bloccarne l'ingresso.
E' con queste scansioni orarie che viale Giotto e viale Boccaccio sono diventati una strada di scorrimento veloce e a bassissimo livello di controllo pubblico, dove il carico di inquinamento e vetture è assai vicino alla saturazione.
Agnese Fedeli

Il Ministro Gentiloni in visita in Provincia, Il Firenze, 10 novembre 2006

E' arrivato da Roma in un pomeriggio decisivo per il dibattito parlamentare della legge finanziaria. Il ministro alle comunicazioni Paolo Gentiloni è stato accolto ieri pomeriggio in sala Luca Giordano in Provincia per un convegno dal titolo "Una nuova politica per le comunicazioni in Italia". La trasferta fiorentina di Gentiloni è cominciata con la visita al bronzo di Lussino e della Cappella dei Magi.
Il ministro, invitato a Palazzo Medici Riccardi proprio dal presidente Matteo Renzi, durante il convegno ha presentato la struttura del disegno di legge che porta il suo nome: quello sul sistema delle comunicazioni, reso noto un mese fa a dispetto della legge Gasparri. "Il mondo delle comunicazioni – ha detto il ministro – vive un periodo di transizione. Parallelamente alla tv generalista, si sono sviluppati anche canali di approfondimento e format intelligenti. Il governo darà incentivi alla nascita del digitale e cercheremo di eliminare le concentrazioni pubblicitarie". Il ministro ha poi risposto alle domande dei rappresentanti del mondo radiotelevisivo che hanno denunciato una scarsa attenzione delle istituzioni nei confronti dell'emittenza locale.
Un intervento politico e di settore, quello del ministro Gentiloni, introdotto dalla presentazione della "carta di Firenze", documento ideato da un'équipe della Provincia e del Massachusetts Institute of Technology (Mit) di Boston. Nella "carta di Firenze" si parla di una delle nuove frontiere dell'information tecnology: la progettualità e lo sviluppo dell'wi-fi e del wire-less nelle zone svantaggiate. "Questo è uno dei primi manifesti che cercano di mettere ordine nel settore della connettività nelle aree più arretratate a livello tecnologico – ha spiegato Filippo Dal Fiore, del Mit –. Di cosa si occupa? Di infrastrutture, delle soluzione tecnologiche più idonee per un certo territorio, del coinvolgimento di enti pubblici, università e partner privati, delle necessità degli utenti".
Il gruppo tecnico che ha ideato la "carta di Firenze" fa costantemente un monitoraggio delle esperienze più interessanti nel settore della connettività. Uno dei casi più recenti, sembra essere, tra gli altri, quello di S.Francisco che sta pensando di dare internet gratis a tutti e ovunque, lasciando liberi gli operatori privati di bombardare l'utente con pubblicità personalizzata e localizzata.
Dopo il convegno il ministro Paolo Gentiloni è andato a cena insieme agli imprenditori del settore radiotelevisivo e della comunicazione, prima d'intervenire alla serata di dibattito e riflessione sulla nascita del partito democratico.
Agnese Fedeli

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La "carta di Firenze" è un manifesto relativo alle tematiche delle telecomunicazioni e del digital devide, ossia del divario tecnico tra zone coperte da banda larga e connettività veloce, rispetto ad aree svantaggiate e tecnologicamente non servite.

A livello pratico, la "carta di Firenze" è un documento di quattro pagine, destinato a decisori politici, tecnici, imprese delle telecomunicazioni e dell'information tecnology. Nasce da un lavoro congiunto della Provincia e del Mit di Boston.

La dichiarazione d'intenti fondamentale espressa nella "carta di Firenze" è la necessità di un maggior coinvolgimento di enti pubblici e portatori d'interesse privati per progettare interventi d'innovazione tecnologica a lungo termine.

Alcune tematiche affrontate nel testo sono: connettività e programmi di localizzazione, specialmente in chiave turistica, gps per monitorare la sicurezza delle città, tele-medicina e aiuto agli anziani.

Un Viola Club a Londra, Il Firenze, 6 novembre 2006

Dovete traslocare per qualche mese fuori Firenze? Magari in un'altra regione o in un altro paese europeo, per una promozione di lavoro, un periodo di studio in un'altra università oppure per seguire il grande amore? E avete paura perché non potrete più sostenere in diretta la vostra amata squadra Viola? Potete, per esempio, seguire l'esempre di Marcello Mancini, fiorentino che ora abita a Milano dopo alcuni anni di lavoro a Londra. "Quando abitavo in Inghilterra - racconta Mancini - avevo così tanta nostalgia delle occasioni per andare allo stadio e tifare per la Fiorentina, che mi sono inventato un London Viola Club. E' incredibile quante persone siano affascinate da Firenze fuori dall'Italia. In pochissimo tempo nel mio Viola club si erano iscritti più inglesi che toscani espatriati... E' stata una bella idea: non solo un attività di socialità e di divertimento. Il London Viola Club esiste ancora. E io ne sono tuttora il presidente onorario".

La trasferta lavorativa di Mancini è durata a lungo: è rimasto a Londra quasi per cinque anni. Per seguire la Fiorentina, allora, ha chiesto in un locale che tutte le sere faceva vedere le partite di calcio di poter riservare la sala solo per i tifosi della Viola, quand la Fiorentina era impegnata in qualche match. "E' cominciato così - racconta Marcello Mancini -. Incontravo continuamente fiorentini e i miei colleghi amano la Toscana e la nostra amata città, tanto da stupirsi che avessi accettato di lasciarla per andare a lavorare in Inghilterra. Ho quindi creato il London Viola Club un po' per gioco, per conoscere persone e stare in compagnia, e un po' anche per seguire la mia passione per lo sport e il calcio". Al London Viola Club - il passaparola è importantissimo in questi casi, per ricreare all'estero una piccola comunità di conterranei - aderivano fiorentini e toscani, ma anche tanti avvocati e dirigenti inglesi che londinesi.
Il periodo in cui Mancini ha fondato il club internazionale a sostegno della Fiorentina è stato a metà degli anni novanta, quando ha vissuto a Londra. E ora che lui lavora a Milano e comunque è tornato in Italia e a Firenze? Ora il club lo dirige l'avvocato David Roodyn: lavora nella City tutta la settimana e ama potersi rilassare seguendo le partite della Fiore nel fine settimana. "Ma ci teniamo in contatto continuamente - ride Mancini -. Non c'è partita che non sia anticipata da pronostici miei e suoi. Ci mandiamo sms con il risultato atteso e confrontiamo poi l'esito".
Agnese Fedeli

Un centro islamico anche a Empoli, 30 ottobre 2006, Il Firenze

Un centro islamico anche in provincia: quella che anticipa l'arrivo di una piccola moschea a pochi chilometri da Firenze è la presentazione ufficiale dell'associazione culturale islamica empolese. Entro il 15 novembre l'associazione renderà noto anche il nome dell'Imam. Gli iscritti all'associazione sono già una cinquantina. E, per la prima volta, nel gruppo che fonda un'associazione islamica, compaiono anche diverse donne. Gli aderenti al centro sono quasi tutti di origini marocchine. Altra curiosità del gruppo che vuole diffondere e promuovere l'Islam e la lingua araba è il sostegno e il contatto con una realtà parrocchiale cattolica: l'associazione islamica nasce infatti grazie a un sodalizio con Don Renzo Fanfani, prete operaio, piuttosto noto per le sue campagne a difesa della costituzione, dei diritti e della democrazia.
La sede ufficiale del centro islamico dovrebbe essere in via Fratelli Rosselli, zona vicinissima alla stazione ferroviaria: cosa che potrebbe facilitare anche l'afflusso di praticanti dal resto della provincia, oltre che dal pisano e da tutta la Valdelsa.
Cosa si potrà fare, materialmente, nella moschea-centro islamico? In primo luogo sarà uno spazio di preghiera e condivisione. Secondariamente poi sarà il perfetto ambiente per insegnare ai bambini, figli di immigrati o di coppie miste, la lingua araba e fare in modo che l'arabo parlato e scritto resti una lingua praticata e viva anche a Firenze e provincia. La moschea sarà un luogo anche preposto ai festeggiamenti dettati dalla fede.
Il presidente dell'associazione si chiama Tarik Mouhaddab: ha trentatré anni, da dieci è in Italia e lavora come operaio. Lo ha sostenuto, nel lavoro che ha portato alla creazione del centro, anche Said El Bourji, presidente dell'associazione Acroterio Multietnico che, nell'Empolese Valdelsa, si occupa di dialogo interreligioso e di interculturalismo. "Il centro – spiegano - vuole trasmettere un messaggio di armonia e di comprensione tra i culti". Don Renzo Fanfani, dal canto suo, svolge il ruolo di mediatore tra la comunità islamica e quella cattolica e sostiene che "l'incontro tra diverse fedi può dare strumenti utili per garantire comprensione reciproca". Il centro islamico empolese nasce con l'auspicio di creare una comunità aperta al dialogo e non un gruppo chiuso rispetto al resto della cittadinanza.
Agnese Fedeli

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1. In provincia esistono già altri centri di aggregazione per chi pratica l'Islam. In particolare nei comuni di Castelfiorentino, Certaldo, San Miniato, Santa Croce. Ha fatto da apripista il centro di Colle Val d'Elsa.

2. A Empoli già da tempo è nata la consulta degli stranieri: un organo istituzionale che lavora fianco a fianco con l'amministrazione. La consulta – vi si ritrovano esponenti di tutte le comunità straniere residenti - elegge una persona che ha diritto di parola in consiglio comunale.

3. Gli studenti stranieri nelle scuole dell'empolese valdelsa, dalle scuole elementari alle superiori, sono oltre 700 su più di 10mila iscritti. Bambini stranieri anche negli asili nido comunali: sono in tutto 15, pari al 7% dell'utenza totale.

Una bistecca senza confini, Il Firenze, 19 ottobre 2006

Butcher for children: è questo lo slogan che accompagnerà la sesta edizione dell'ormai tradizionale Festa Internazionale dei Macellai che si tiene domenica nel piccolo borgo di Panzano in Chianti. La giornata nasce con il pretesto di onorare il santo protettore dei macellai: il Beato Tommaso Bellacci. Ma la folla che anche quest'anno invaderà Panzano avrà in mente tutt'altro: in primissimo luogo la degustazione senza limiti delle più ghiotte specialità di carne e prodotti tipici. La festa, che si apre verso le 11 e si chiude quando si è esausti di mangiare, ruota intorno alla figura del suo ideatore: il macellaio-poeta Dario Cecchini, per il quale ogni occasione è buona per ideare sonetti e versi che decantano la sua amata fiorentina (la carne e la viola!). Il suo motto infatti è "Tutte e due le fiorentine, belle entrambe, co'piedi buoni e bone anche le gambe. Tornate con le vertebre sul collo e senza brutti virus nel midollo". Per celebrare la carne (e la squadra) toscana più decantata, Dario Cecchini ha composto spesso versi dal sapore dantesco e una festa che rimane nella memoria di chi vi ha partecipato almeno una volta.
All'edizione 2005 della Festa Internazionale dei Macellai si sono registrate oltre 5.000 presenze. La formula è sempre la stessa: all'ingresso – e cioè nei pressi dell'Antica Macelleria Cecchini - i visitatori pagano un biglietto simbolico di 10€. Gli organizzatori mettono al polso di chi ha pagato un braccialetto di stoffa con il logo del Cecchini e con quello si ha diritto ad assaggiare tutte le specialità presenti negli stand degli espositori provenienti dalla Toscana, dal resto d'Italia e da altre zone del mondo. I soldi incassati vanno a sostegno dell'ospedale pediatrico Meyer di Firenze: ogni anno le donazioni sono di diverse migliaia di euro. "Siamo orgogliosi che anche la generosità dei Macellai abbia contribuito alla realizzazione della nuova sede di un meraviglioso Ospedale modello, a dimensione di bambino" ha detto il macellaio-poeta Dario Cecchini.
Gli espositori più curiosi delle ultime edizioni sono arrivati dal Giappone e dall'isola di Malta e anche per quest'anno si preannunciano new entries. Ospiti fissi della manifestazione sono ovviamente macellai toscani, dal Falaschi al Falorni i nomi si sprecano, da Taranto, da Padova e da tutto il Veneto, dal Piemonte e dalla Lombardia. In gran parte sono persone di fiducia, delle quali Dario Cecchini ha stima personale.
Le macellerie partecipano per un fatto d'immagine, certo, ma anche nell'ottica di fare beneficenza a un anno esatto dal ritorno ufficiale sulle nostre tavole della bistecca alla fiorentina: un gusto che mette d'accordo tutti. E quindi buon appetito, con salami, soppressate, capocolli, salsicce al vino Arneis, rosticciane, lardo, pancetta, minestre di farro e salse tartufate, nonché vino San Giovese rosso. Nel minuscolo borgo di Panzano in Chianti c'è spazio davvero per tutti.
Agnese Fedeli


L'identikit di Dario Cecchini: la sua macelleria a Panzano in Chianti ha una tradizione di 250 anni. E' diventato celebre da quanto è scoppiata la fobia per la mucca pazza: sono innumerevoli le iniziative da lui ideate per far capire all'opinione pubblica che il fenomeno era sovrastimato e che della "buona ciccia" c'era da fidarsi. Resta nella memoria il "funerale della bistecca" e alcune sue poesia declamate in giro per il mondo. Ha all'attivo una Scuola ambulante della Bistecca: gruppo d'intenditori e amici che va in giro a predicare la storia, il gusto, la tradizione e la bontà della bistecca alla fiorentina. La domanda che si fa più spesso è "To beef or not to beef, this is the question…".
A.F.

domenica 1 ottobre 2006

Si rimette in moto la macchina organizzativa culturale che ogni anno allestisce la stagione teatrale: il calendario con i nuovi spettacoli è stato svelato ieri. Le rappresentazioni all'Excelsior quest'anno sono sei, metà delle quali hanno origini e attori toscani. Dopo diversi anni, il prezzo dei biglietti subisce una ritoccata: il biglietto intero passa da 17 a 19 euro, il ridotto da 14 a 16 euro, il biglietto speciale scuola costa 10 euro. L'abbonamento ai sei spettacoli passa da 81 euro dell'anno scorso a 91 della stagione 2006/2007. "E' necessario portare avanti il lavoro di promozione culturale – ha detto l'assessore Massimo Giraldi -. Il nostro comune non ha mai smesso di lavorare in questo senso. Ora chiediamo anche al pubblico la costanza di seguirci in questo momento non facile per le amministrazioni". La media degli spettatori che assistono a ogni rappresentazione conta attualmente 462 persone, contro le 410 biglietti staccati nel corso degli spettacoli della stagione 2001/2002.
"Quelli proposti al pubblico empolese sono tutti grandi spettacoli – afferma la presidente della fondazione Toscana Spettacolo Simonetta Pecini – che presentano un ampio ventaglio di regie, epoche teatrali". Grazie alla direzione artistica di Renzo Boldrini, infatti, al teatro Excelsior potremo vedere opere di Pirandello, Oscar Wilde, Eduardo Scarpetta, Alessandro Benvenuti. Non è trascurata neppura la tradizione teatrale toscana, né la possibilità di scegliere tra commedie o piece di riflessione. Il tema che unisce tutte quanti gli spettacoli è quello del riso amaro, per così dire: un modo di vedere la vita sempre con la leggerezza dell'ironia e la voglia sempre di pensare sempre al futuro.
Il calendario. 31 ottobre: L'uomo, la besta e la virtù (di Luigi Pirandello, con Leo Gullotta); 21 novembre: Lo zoo di vetro (di Tennesse Williams, con Claudia Cardinale); 1 dicembre: Addio Gori (di Alessandro Benvenuti e Ugo Chiti); 22 gennaio: Margarita e il gallo (di Edoardo Erba, con Maria Amelia Monti e Gianfelice Imparato); 9 febbraio: Il medico dei pazzi (di Eduardo Scarpetta con Carlo Giuffrè); 26 marzo: Ballata del carcere di Reading (di Oscar Wild, con Umberto orsini e Giavanna Martini).
Prevendite e abbonamenti. I biglietti si possono comprare da Discofollia in via del Gelsomino. Chi vuole riconfermare l'abbonamento dell'anno scorso può farlo da lunedì 25 fino al 6 ottobre. Chi era abbonato l'anno scorso e vuole abbonarsi cambiando posto ha tempo nei giorni 7 e 8 ottobre. I nuovi abbonamenti saranno in vendita dal 9 al 21 ottobre mentre la prevendita dei biglietti per i singoli spettacoli è aperta del 23 ottobre. Gli abbonati hanno diritto a sconti e convenzioni nelle librerie del centro "Giunti al Punto" e "Rinascita".
Agnese Fedeli

Summer School a Vinci, Il Tirreno, 26 settembre 2006

VINCI. Si è aperta ieri la prima summer school di Vinci, corso di perfezionamento sul disegno tecnico nel Rinascimento. Il progetto della scuola estiva, riservata a laureati italiani e non, ha ricevuto un significativo contributo della Commissione Europea. A questa prima edizione si sono iscritti quindici allievi, tre dei quali sono francesi e una bulgara. "Per noi questa scuola di specializzazione significa molto – ha detto il sindaco Dario Parrini salutanto gli allievi alla loro prima lezione – perché è il coronamento di una riorganizzazione totale dei beni culturali vinciani. La biblioteca leonardiana vuole diventare volano nello studio e nell'approfondimento della conoscenza dell'epoca di Leonardo e delle tecniche che in quell'epoca si sono sviluppate".
Gli studenti della summer school – in maggior parte sono donne, età compresa tra i 25 e i 35 anni – frequenteranno lezioni intensive con docenti dell'Università di Firenze, di Milano, del Politecnico di Torino e anche con professori stranieri, esperti nelle varie branche della "storia della tecnica", focus della summer school. Le prima lezioni hanno riguardato la "geometria euclidea e geometria pratica nel disegno di fortificazioni del Rinascimento", la "prospettiva lineare e il disegno rinascmentale", le "macchine e il disegno: il Quattrocento in movimento", la "scoperta, riscoperta, innovazione: il disegno tecnico nel Cinquecento e l'eredità di Leonardo".
Lezioni, quindi, che spaziano dalla specificità del disegno, alla storia dell'arte, dalla precisione dell'ingegneria alle discipline a mezzo tra la filosofia e la scienza. "Il 31 luglio scorso – ha detto Romano Nanni, direttore della biblioteca leonardiana – è nato ufficialmente il centro internazionale Leonardo da Vinci, al quale hanno aderito l'Università, il Comune e l'Agenzia per lo Sviluppo di Empoli, con l'intento di coordinare i corsi della neonata scuola di specializzazione e per diffondere la documentazione cartacea e digitale degli studi su Leonardo e il Rinascimento. Vogliamo portare Vinci a una dimensione europea nella conoscenza della storia della tecnica e nella produzione di materiale". Oltre alla scuola estiva di specializzazione, che finisce venerdì prossimo, la biblioteca leonardiana sta lavorando alla realizzazione di un prototipo di archivio digitale per documenti preziosi e rari.
Agnese Fedeli

Pianeta Amiga, Il Tirreno, 23 settembre 2006

Il Palazzo delle Esposizioni ospita, durante questo fine settimana, la decima edizione di "Pianeta Amiga", appuntamento ormai storico per il mondo dell'informatica alternativa italiana e non solo, in continua espansione anche grazie alla presenza di visitatori ed espositori da tutto il
continente, anche dalla Svezia. L'evento, oltre a rappresentare un punto di incontro ed aggregazione unico nel suo genere nel panorama italiano, è anche trampolino di lancio privilegiato per decine di progetti e prodotti che nascono e crescono nell'effervescente mondo dell'informatica alternativa. Il pubblico al quale è dedicato il meeting è quello degli informatici addetti ai lavori ma anche tutti coloro che cercano sempre novità nell'uso del computer. Un appuntamento atipico e per certi versi sorprendente per il panorama dell'Information Technology italiano, nel quale si riassapora il gusto per l'informatica "genuina" delle origini in cui la passione e l'intuizione portavano a progressi inimmaginabili al di fuori delle logiche commerciali e di mercato.
L'appuntamento di quest'anno rappresenta una vera e propria pietra miliare per l'informatica italiana in quanto proprio in questi giorni sarà presentato ufficialmente un computer progettato, sviluppato e e realizzato del tutto in Italia, in grado di utilizzare la maggior parte dei sistemi operativi per PPC Linux like e sistemi operativi alternativi PPC. Dopo tanti anni in cui l'innovazione tecnologica aveva abbandonato lo Stivale, questa nuova sfida Hi-Tech nasce grazie alla cooperazione e sinergia messa in atto da tre aziende italiane: Alternative Holding Group, Soft3 e Virtual Works.
Durante la due giorni informatica, una delle poche fiere in italia dedicate al mondo Amiga, ci saranno anche conferenze dedicate agli sviluppatori e verranno presentati molti altri prodotti.
Pianeta Amiga nasce nel 1997 da un'iniziativa di Jasa Communication di Empoli. L'evento, nel corso degli anni, è cresciuto sino a diventare un'appuntamento di risonanza europea, unico nel suo genere. Quest'anno ricorre la decima edizione di questo evento che fa dell'alternatività la sua
chiave di successo.
Orario di apertura: domani SABATO dalle 10 alle 18, domenica 24 dalle 10 alle 12.
Calendario delle conferenze: sabato, ore 11:00 - presentazione ufficiale del progetto "Samantha";
ore 14:00 - conferenza sviluppatori Amiga OS4, Amiga Developers Conference 2006; ore 16:30 - presentazione degli AVD tools, Ambiente di sviluppo per AmigaOS4.
Biglietto d'ingresso: 5 euro.
Espositori presenti: Alternative Technologies, Aminet (Nicolas Mendoza), Cloanto Italia Srl, Bitplane, Ikir, Sectort, Soft3, Virtual Works. Tutte le info su www.pianetaamiga.it.
Agnese Fedeli

Reciprocità, necessità del dialogo interreligioso tra le religioni monoteiste. Dal dialogo con l'Islam dipende il nostro futuro, ha detto il Papa Benedetto XVI ieri durante l'incontro con gli esponenti delle comunità islamiche. Da Firenze gli rispondono i rappresentanti delle tante religioni cosìddette minori che troppo spesso si sentono messe da parte, rispetto alle grandi religioni. Se dai rapporti con l'Islam dipende tutto il nostro futuro, che fine fanno i rapporti tra la chiesa cattolica e i piccoli culti?
"Il dialogo interreligioso non può essere importante solo tra le religioni monoteiste – dice Pasquale Fiorolli per la comunità dei Mormoni di Firenze che ha due sedi di culto e conta attualmente 600 membri. -. Non vorrei che la religione cattolica avesse a cuore solo il dialogo con l'Islam. Ci sono ancora troppi pregiudizi nei confronti di religioni minori, come la nostra". E' dello stesso parere anche la pastora della chiesa Valdese di Firenze Gianna Sciclone, composta da 300 membri, tra i quali Valdo Spini. "Il dialogo con i musulmani è necessario – ribadisice la Sciclone – visto che fino a oggi le religioni si sono affrontate, più che confrontate. Importante è anche però una chiarezza e una compattezza maggiore tra le religioni cristiane. Papa Benedetto XVI puntualizza sempre le differenze tra la chiesa cattolica e le altre religioni cristiane della riforma". E questo può generare sentimenti d'insofferenza anche all'interno della chiesa cristiana.
Tutte le religioni devono esser trattate con lo stesso rispetto. Lo sostiene il rettore della chiesa Ortodossa Russa Giorgio Blatinsky. "Il dialogo tra le religioni deve avvenire con la stessa intensità nei confronti di tutti i culti – dice Blatinsky -. E' necessario che si prendano in considerazione contemporaneamente le grandi come le piccole religioni. Il rapporto con l'Islam è molto difficile, dobbiamo stare attenti". La comunità degli ortodossi conta a Firenze un centinaio di persone.
Firenze però non è nuova al rapporto di reciprocità tra religioni: la città gigliata in tante occasioni è stata sentinella di necessità e di attenzioni sempre nuove, in ambito interculturale e interreligioso. "Firenze è un ambiente fecondo da questo punto di vista – dice Don Alessandro Santoro, parroco delle Piagge – specialmente per le esperienze di riflessione nate con La Pira negli anni '60 e '70. Sul dialogo interreligioso dobbiamo fare un investimento profondo in tutti i sensi e nei confronti di tutte le religioni".
Agnese Fedeli

Donne in politica, Il Firenze, 25 settembre 2006

Un sindaco su tre, nei comuni della Provincia di Firenze, è donna. Quella delle quote rosa, nella politica del capoluogo toscano, è una tematica che sta molto a cuore alle amministrazioni: più o meno in tutti i comuni ci sono assessori, sindaci o capogruppi consiliari di sesso femminile. Tante hanno la delega alle pari opportunità, tradizionalmente considerato ambito d'interesse e d'azione più congeniali alla donna. Ma non mancano donne dallo spirito battagliero che gestiscono la finanza e le politiche del lavoro. A partire dalla giunta provinciale rinnovata a fine luglio.
A Palazzo Medici Riccardi le "assessore" attualmente sono sei: Elisabetta Cianfanelli, ricercatrice, assessore alla moda, Elisa Simoni, assessore alla pubblica istruzione e alla formazione professionale, Cristina Giglioli, delega alla mobilità, Alessia Ballini, assessore a politiche sociali, pari opportunità e allo sport, Giovanna Folonari è assessore alla soft economy, mentre Stefania Saccardi, avvocato, ha la delega al lavoro. E' donna anche la vicepresidente della Provincia Rosalba Spini. Il comune di Firenze conta quattro donne assessori e alcune presidenti di commissioni consiliari. Per quanto rigurada le donne di Palazzo Vecchio abbiamo Tea Albini (patrimonio Immobiliare non abitativo, bilancio e programmazione, finanza di progetto), Cristina Bevilacqua (partecipazione democratica, quartieri, consumo critico), Lucia de Siervo (integrazione, e-government, servizi demografici, terzo settore) e Daniela Lastri (pubblica istruzione, servizi socio-educativi per l'infanzia, educazione permanente, pari opportunità). Presidenti di commissioni sono invece Lavinia Balata (affari generali), Susanna Agostini (politiche sociali), Gaia Checchucci (enti partecipati) e Anna Nocentini (affari istituzionali). Ecco poi i comuni dove il governo della città è in mani femminili: Campi Bisenzio - il sindaco è Fiorella Alunni, Stefania Saccardi è vice sindaco -, Castelfiorentino - ormai celebre la lunga legislatura di Laura Cantini, nata a Castelfiorentino nel 1958 -, Dicomano – dove la sindaca si chiama Ida Ciucchi, nata proprio a Dicomano nel 1955 -, Empoli – il sindaco, dal 2004, è Luciana Cappelli che ha anche un suo sito personale all'indirizzo www.lucianacappelli.it -. Empoli annovera tra le sue donne politiche anche Brenda Barnini, 25 anni, segretaria dell'Unione comunale dei Democratici di sinistra – ottimo trampolino di lancio per una futura candidatura a sindaco. All'Impruneta la sindaca è Ida Beneforti Gigli, nata nel 1950 a Firenze, a Montaione c'è Paola Rossetti e a Montelupo Fiorentino Rossana Mori. Anche Montespertoli ha una sindaca donna: Antonella Chiavacci, mentre governa Palazzuolo sul Senio Paola Cavini – la vicesindaco è Maria Gabriella Pecoraro –. A Rignano il sindaco Gianna Magherini ha anche la delega all'urbanistica e edilizia privata, a Scarperia, Sandra Galazzo si occupa anche di affari generali e piano strutturale. Elettra Lorini è sindaco di Vicchio, Ornella Signorini di San Casciano e Alessandra Pini di San Godenzo. La neo-assessore alle politiche sociali della Provincia Alessia Ballini è anche sindaco di San Piero a Sieve.
Agnese Fedeli

Oltre a essere, per un terzo, direttamente responsabili del governo dei comuni in provincia, tante donne affiancano i loro colleghi sindaci nel ruolo di vicesindache. E' il caso di Giunia Adini, vicesindaca a Borgo san Lorenzo, di Elena Papi a Calenzano, di Simona Rossetti a Cerreto Guidi, di Silvia Melani a Fucecchio, di Marisa Pallanti a Greve in Chianti e di Lauretta Giovanni a Reggello. Oltre alle attività di assessorati e gruppi consiliari, le donne si occupano anche di alcune attività curiose come "il consiglio delle donne", commissione di Palazzo Vecchio, che si definisce "organo di partecipazione femminile alle decisioni, all'azione e al funzionamento dell'amministrazione comunale". Referente del consiglio delle donne, inter-partito, è Lucia Matteuzzi, ma ne sono parte esecutiva e decisionale anche Anna Nocentini, Chiara Moretti, Clara Vella, Nuccia Galante, Luisa Petrucci, Anna Picciolini e Rosanna Pilotti.
A Empoli è donna anche il consigliere comunale aggiunto portavoce del consiglio degli stranieri. Lei si chiama Suzy Marie Françoise Lahace, è nata alle Mauritius nel 1959 e fa parte di diritto della Commissione Pari Opportunità del Comune. In sede di consiglio, ha il diritto di parola.
A.F.


giovedì 21 settembre 2006

Una strada per Oriana Fallaci, Il Firenze, 21 settembre 2006

La questione ha già acceso gli animi a Roma, New York e ovviamente a Firenze. E' giusto, sì o no, dedicare una strada alla memoria della fiorentinissima Oriana Fallaci, scomparsa da pochi giorni? Tante le voci favorevoli, alcuni dissapori e ancora troppo poco tempo per la progettazione del dove e del come. L'osservatorio demoscopico permanente sull'opinione dei fiorentini, l'istituto Freni, ha realizzato un instant survey per chiedere ai concittadini di Oriana come si sentirebbero a passare, nei prossimi mesi, in "Piazza O. Fallaci". Sarebbero d'accordo a vedere una targa di questo genere?
Quasi il 50% degli intervistati ha detto di essere completamente favorevole. I fiorentini non hanno dubbi sul fatto di dover titolare una via alla loro illustre cittadina. Il 43% di chi ha preso parte alla ricerca si dichiara "molto d'accordo" a dedicare uno spazio urbano alla grande scrittrice. Il 30% dice di essere "abbastanza d'accordo": complessivamente si tocca cioè il 73% del campione. Il 20% è "poco d'accordo", il 7% "per niente".
La notizia del decesso della scrittrice ha avuto un profondo impatto sulla città, con un livello di informazione particolarmente elevato, specialemente per una personalità della letteratura e del giornalismo. L'85% dei soggetti coinvolti nella ricerca era perfettamente a conoscenza della morte della Fallaci, delle sue condizioni di salute e delle situazioni che l'hanno portata agli ultimi momenti di vita.
Dall'indagine emerge l'immagine di una Firenze impaurita dall'integralismo islamico. Agli intervistati si è chiesto se condividano "le opinioni di Oriana Fallaci sul pericolo dell'Islam nel nostro paese". Il 42% dei fiorentini intervistati è del tutto in sintonia con la giornalista e scrittrice; un quarto dei soggetti è abbastanza preoccupato, il 18% non condivide per niente le idee che la Fallaci ha espresso nel suo "La rabbia è l'orgoglio", il 15% un po'. A questa risposta hanno probabilmente contribuito anche alcune circostanze legate all'attualità che hanno innalzato tra i fiorentini la percezione di un pericolo legato allo scontro tra religioni: "finirà che ci ordineranno di eliminare anche Dante", "ora se la prendono anche con il Papa", hanno risposto alcuni. Due fiorentini su tre dimostrano solidarietà a Oriana Fallaci, coinvolta in un processo per le "vilipendio contro la religione islamica".
Agnese Fedeli


1. La ricerca compiuta dall'istituto Freni di Firenze è stata realizzata dalle 9 del 18 settembre alle 20.30 del 19. In tutto sono stati contattati 545 residenti. Le interviste valide sono 303. Per vedere grafici e relazioni click su www.frenimkt.com.

2. Quasi 3 fiorentini su 4 riconoscono alla scrittrice fiorentina i titoli per intestarle una strada. Su questo riconoscimento dovuto, concorda anche la maggior parte di quanti criticano Oriana Fallaci per le sue prese di posizione spesso indigeste.

3. Solo una minoranza di fiorentini definisce Firenze "città ingrata", così come l'ha descritta il regista Zeffirelli durante il funerale della Fallaci. Sono stati 6 su 10 i fiorentini che hanno considerato ingiusta la critica sferrata contro la città.


Il dibattito per titolare una via o una piazza a Oriana Fallaci è acceso anche nelle istituzioni. L'Imam di Firenze Izzeddin Elzir si è già dichiarato favorevole, il sindaco Domenici lancia l'idea di un convegno dove discutere anche questa opzione, il regista Zeffirelli progetta una cerimonia pubblica.


martedì 19 settembre 2006

Esercitazione nazionale della VAB in Carraia - Il Tirreno, Prato, 19 settembre 2006


Saranno oltre mille i volontari impegnati nell'esercitazione nazionale di protezione civile organizzata da VAB Toscana per i giorni 22, 23 e 24 settembre. La zona di Carraia, vicino a Calenzano, sarà lo scenario di principi d'incendio e ricerca di persone disperse in bosco. Saranno utilizzate unità cinofile e volontari sia esperti che attualmente in formazione. "Le attività svolte ogni giorno – spiega Leonora Merciaia, segreteria regionale della Vab Toscana – saranno necessarie per le attività del giorno successivo". In attesa di una enorme prova, prevista per il 24, che prevede anche una sorta di dirottamento aereo.
"L'esercitazione nasce con l'intento di valutare le forze della Vab Toscana – prosegue Leonora Merciaia – ma è stata aperta alle Vab di tutte le altre regioni". La curiosità: tra i volontari coinvolti, ci sarà anche una delegazione straniera appartenente alle associazioni di Protezione Civile spagnola.
Qualche numero dell'evento? La superficie impegnata sarà di più di un ettaro, 90 sono i mezzi impiegati, 12 le tende ministeriali che i volontari si eserciteranno a montare e smontare nel miglior tempo utile possibile, un capannone servirà per cucina e mensa di tutti i giovani e gli adulti impegnati in tre intensi giorni di esercitazioni. Ogni giorno si alternano duecento persone, che fanno attività nell'arco dell'intera giornata e che rimangono a dormire. Poi saranno tantissimi anche i volontari presenti nella zona di Carraia solo dalla mattina alla sera. I volontari non devono essere informati del tipo di esercitazione che andranno ad affrontare: si rischia di non poter valutare effettivamente la forza della protezione civile in attività non programmate. Saranno comunque sicuramente utilizzate le unità cinofile, si sperimenterà la ricerca di persone e vittime in bosto. Forse ci sarà anche un'attività di soccorso macerie, legata alla simulazione del dirottamento aereo.
Presente per i tre giorni di esercitazione anche la Croce Rossa di Firenze, che curerà l'apetto sanitario e il pronto soccorso. I volontari della Croce Rossa allestiranno una base con due ambulanze, un fuoristrada, un'autovettura di servizio e probabilmente anche uno scooter.
La Vab in Toscana conta attualmente quasi 2000 soci iscritti, suddivisi in 29 sezioni, 10 delle quali si trovano tra Firenze e la provincia.
Per info: il centro operativo Vab Toscana si trova in Via dell'Olmatello, 055/4288097, e-mail info@vab.it. Per emergenze antincendio 348.7211692 - protezione civile 348.5802357.
Agnese Fedeli

Funerali di Oriana Fallaci - Il Messaggero, 18 settembre 2006

FIRENZE. Lei non avvrebbe voluto nessuno intorno, né un fotografo, né un giornalista. I parenti e i più intimi amici di Oriana Fallaci ricordano così la grande giornalista e scrittrice seppellita ieri mattina al cimitero degli Allori, subito fuori Firenze. La cerimonia è stato un saluto breve, segnato da simboli forti come pugni per Firenze: la città gigliata, in tutti questi anni, non ha mai concesso alla Fallaci alcun tipo di riconoscimento istituzionale e intellettuale. Ci ha pensato ieri il regista Franco Zeffirelli, che – appoggiando i toni polemici della famiglia della scrittrice e, in particolare, della sorella Paola - ha deposto sulla tomba dell'amica il Fiorino d'Oro, onorificenza della città a uomini e donne di cultura, che era stato assegnato a lui alcuni anni fa. La polemica contro l'indifferenza delle istituzioni cittadine nei confronti della grande giornalista arriva soprattuto dalla sorella Paola che, durante il suo breve discorso funebre - dopo aver ringraziato i presenti e aver ricordato alcuni episodi di vita personale e professionale di Oriana, tra i quali il rapporto difficile con il Corriere della Sera, "il suo giornale", e con la famiglia - ha detto chiaramente: "Non ringrazio la città di Firenze". Il sostegno alla famiglia Fallaci sembra esser stato, negli anni e in questa particolare situazione, infatti, tardivo e inconsistente.
Il sindaco di Firenze Leonardo Domenici ha telefonato alla sorella della giornalista Paola Fallaci soltanto a cerimonia conclusa: le ha spiegato che non era riuscito a mettersi in contatto prima con loro perché in viaggio con l'Orchestra del Maggio Musicale in Giappone. Il sindaco Domenici si dichiara favorevole a ricordare Oriana Fallaci in consiglio comunale quest'oggi.
La bara in cui riposa il corpo della giornalista è in legno chiaro, di ulivo. La salma, secondo le disposizioni date dalla stessa Oriana, era vestita con un tailleur e un orologio militare al polso, come se avesse dovuto affrontare un'altra delle sue celebri interviste. Durante il funerale è stato anche spostato, affinche fosse proprio accanto alla tomba della giornalista, il cippo in ricordo di Panagoulis, eroe della resistenza greca nel regime dei colonnelli, grande amore di Oriana.
Oltre al Fiorino d'Oro, sulla tomba di Oriana Fallaci sono state deposte anche una copia del Corriere della Sera e tre rose gialle. Elementi essenziali che designano con un colpo d'occhio un'intera esistenza dedicata all'informazione e alla scrittura. Intorno alla tomba, oltre alla sorella Paola, il nipote Edoardo Perazzi e ai altri familiari, erano presenti anche il condirettore del Corriere Paolo Ermini, Paolo Klun della Rcs, l'editore Carlo Vallardi e alcuni collaboratori e amici della giornalista. Unica istituzione presente: Riccardo Nencini, presidente del Consiglio regionale toscano, che il 22 febbraio scorso, a New York, aveva consegnato a Oriana Fallaci la medaglia d'oro del Consiglio quale "giornalista e scrittrice di fama internazionale ed eccellente interprete, per coraggio e professionalità, del ruolo di inviato di guerra".
Agnese Fedeli

Città sicura: un questionario - Il Firenze, 18 settembre 2006

Saranno quasi 2000 i fiorentini contattati dall'ufficio "Città Sicura" per una ricerca su come i cittadini vivono Firenze, sulla percezione della criminalità, il grado di vivibilità, il degrado e, in generale, la qualità della vita in tutte le zone della città. Un campione importante per una ricerca che vuole segnare il punto sulla microcriminalità e la sicurezza percepita a Firenze nel 2006, anno che dovrebbe segnare una svolta nella mappa della città. I 2000 portavoce della ricerca saranno contatti in maniera casuale, ma dovranno comunque essere rappresentativi delle varie tipologie di abitanti in città. Il comune, insomma, insieme al Dipartimento di Sociologia della Facoltà di Scienze Politiche dell'Università di Firenze, vuole avere dai cittadini stessi una voce incontrovertibile sulla sensazione di sicurezza e di vita in città, nell'ottica di pensare politiche mirate alla quotidianità e alla tutela dei residenti nei diversi quartieri, segnati da diverse necessità. "A Firenze la qualità della vita è effettivamente peggiorata in questi ultimi anni – spiega il funzionario dell'Ufficio Città Sicura Roberto Rota – considerando una serie di problemi e tematiche diverse: dal numero di reati ai grandi cantieri aperti in giro per la città. Tutto contribuisce a generare un sentimento d'insicurezza nei cittadini, che è molto difficile alleviare. E' un fenomeno d'instabilità anche il disordine dato dai lavori per la tramvia: i residenti vedono cambiare la città, devono imparare a vivere con una dimensione che non è più quella di qualche anno fa. E questo incrementa la sensazione di paura, insicurezza e l'idea di non essere tutelati". L'Ufficio Città Sicura ha il compito di stimolare, partecipare alla progettazione delle politiche per la sicurezza, con interventi diversi: dall'assistenza alle vittime di reati, al monitoraggio dei fenomeni di rischio e degrado, dall'attività di ricerca al supporto all'azione della polizia.
A circa 2000 cittadini così detti "medi" sarà quindi posta, a partire da ottobre, una serie di domande del tipo "pensi che la qualità della vita nel tuo quartiere sia peggiorata nell'ultimo anno?", "la criminalità nelle zone vicino alla tua abitazione ti impaurisce?". L'ufficio Città Sicura e il Dipartimento di Sociologia della Cesare Alfieri stanno mettendo a punto gli ultimi dettagli sul tipo di rilevazione: intervista per strada, gruppi di discussione, colloqui telefonici o questionari.
Quella al via nei prossimi mesi non è la prima ricerca compiuta da Città Sicura, che lavora fianco a fianco con le forze dell'ordine fiorentine: fino a giugno sono stati portati avanti dei focus group, ossia piccoli gruppi di discussione, con un centinaio di rappresentanti delle varie realtà dei quartieri. A questa ricerca, da poco conclusa e introduttiva proprio a un'indagine a vasto campo sulla sensazione generale della città sui temi della sicurezza, hanno partecipato associazioni ed enti dei Quartiere 1, 4 e 5, generalmente quelli più colpiti da microcriminalità, disordine, degrado. "Dai focus group – spiega ancora il dott. Rota dell'ufficio Città Sicura – sono emerse le varie specificità dei tre quartieri: in particolare, il Quartiere 1 si designa come zona di tensione, il Quartiere 4 risente dei grandi quartieri e vive con malessere questa situazione, mentre il Quartiere 5 è segnato dalle grandi arterie del traffico, fattore che determina caos e complicazioni, quindi, anche nella vita quotidiana dei cittadini"
Agnese Fedeli

Il 40% dei cittadini che abitano a Firenze pensa che la città sia insicura e in balia della microcriminalità. Il dato che dipinge il capoluogo toscano come città malfamata e rischiosa per chi ci vive e ci lavora è in costante crescita, secondo le ricerche dell'osservatorio demoscopico permanente fiorentino. Le zone più pericolose, secondo interviste che vengono ripetute nel tempo, sono il mercato di San Lorenzo, San Frediano e Santo Spirito. La più sicura, invece, Borgo Ognissanti. Secondo il 40% degli intervistati la sicurezza è deteriorata rispetto agli anni passati, per il 52% è rimasta la stessa, per l'8% è migliorata. Il 60% dei residenti del centro denuncia un deterioramento non solo sulla sicurezza percepita, ma anche sulla qualità della vita a tutto tondo. Il 34% dei fiorentini ha risposto che la qualità della vita è molto peggiorata - valore molto forte nell'area del mercato centrale, lo hanno dichiarato infatti più di 2 residenti su 3 -, il 26% che è abbastanza peggiorata, il 7% ha risposto che è migliorata. Gli intervistati hanno registrato, in questi ultimi periodi, un aumento della presenza delle forze dell'ordine nel centro storico, ma la ritengono ancora insufficiente. Solo un cittadino su 3 reputa infatti adeguata alle esigenze della situazione la presenza di Polizia e Carabinieri, ma oltre il 60% degli intervistati crede che l'impegno delle forze dell'ordine dovrebbe essere maggiore.
Nell'ottica di rendere più sicure alcune strade, tradizionalmente scenario di illegalità o comunque vissute con timore dai cittadini, l'ufficio Città Sicura sta predisponendo un'illuminazione nuova che si accende al passaggio di una o più persone: questo, spiegano, scoraggia spacciatori o malviventi, perché le loro attività sarebbero visibili, e sostiene i residenti e i passanti. Nei prossimi giorni questa illuminazione a fotocellula sarà installata in via Castello d'Altafronte, in via del Fico, altre ne saranno messe in zona Santa Croce. A.F.

mercoledì 13 settembre 2006

Da tanti, troppi anni i fiorentini denunciano una situazione di crescente insicurezza. Nel centro storico e in tutti i quartieri della città. E' questa la più schietta conclusione di una serie di indagini compiute dall'istituto di ricerca di Firenze "Freni Marketing", il cui titolare insegna alla facoltà di Economia nell'ateneo fiorentino. Paura a uscire da soli, sensazione che il numero di reati sia in continuo aumento e che l'impegno delle forze dell'ordine sia insufficiente rispetto alla malavita che gira in città. Se nel 2002 era il 35% della popolazione a reputare Firenze una città insicura, durante la scorsa estate il dato è cresciuto al 40%. "I dati del primo semestre 2006 – conferma Vincenzo Freni – sono in linea con le analisi degli anni passati. Le ricerche dell'osservatorio demoscopico permanente non si fermano mai. E le tematiche della sicurezza sono in testa alle indagini commissionateci". La fotografia che emerge è quella di una città percepita come insicura e malfamata. "Non stiamo parlando di banlieues parigine – spiega Freni -. Ma di un piccolo centro che i cittadini vivono quasi con terrore". Tecnicamente si chiama "vittimizzazione" e indica la percezione da parte dei cittadini del livello di rischio al quale sono esposti. Le zone più pericolose sono il mercato di San Lorenzo, San Frediano e Santo Spirito.
L'indagine compiuta dal 2000 a oggi, tramite interviste, prende il titolo di "la qualità della vita, la sicurezza e la vittimizzazione a Firenze". Nel 2002 sono stati coinvolti oltre 800 cittadini rappresentativi della popolazione. Già allora il 35% considerava Firenze una città insicura e, relativamente alla propria zona di residenza, oltre il 46% degli intervistati la riteneva ad alto rischio criminalità. Valore che si impenna in alcune aree cittadine come il Quartiere 1, 2 e 4, descritti come "terra di conquista da parte della microcriminalità". Alla domanda "negli ultimi tempi la sicurezza nella sua zona ha subito dei cambiamenti?" il 35% dei cittadini ha risposto, nel 2002, che la sicurezza è deteriorata, il 55% che è rimasta la stessa, il 10% che è migliorata. Il 47% dei cittadini si sente insicuro a uscire da solo dopo cena e il 70% pensa che la qualità della vita a Firenze sia in declino.
La situazione peggiora, secondo i più recenti dati sulla sicurezza – che fanno riferimento all'estate 2005, perché quelli sul primo semestre 2006 "non possono ancora essere diffusi", come spiega il prof. Freni -. I fiorenfini percepiscono un'insicurezza maggiore rispetto al passato: secondo il 40% degli intervistati la sicurezza sta deteriorando, per il 52% è rimasta la stessa, per l'8% è migliorata. La percezione del degrado della sicurezza è generalizzata in particolare nell'area del mercato centrale e San Lorenzo, indicazione di oltre il 60% dei residenti. Anche la maggioranza dei residenti in Santo Spirito e San Frediano segnala un deterioramento della sicurezza. Il 60% dei residenti del centro denuncia un deterioramento non solo sulla sicurezza percepita, ma anche sulla qualità della vita. Il 34% dei fiorentini ha risposto che la qualità della vita negli ultimi tre mesi è molto peggiorata - valore particolarmente forte nell'area del mercato centrale, lo hanno dichiarato infatti più di 2 residenti su 3 -, il 26% che è abbastanza peggiorata, il 7% dei fiorentini ha risposto che è migliorata. Relativamente meno deteriorata negli ultimi tempi risulta la situazione nelle zone di Borgo Pinti, via Pietrapiana e Borgo la Croce.
Agnese Fedeli

PEZZO 1900
Un'indagine di poco più di sei mesi fa focalizza sulla situazione della sicurezza e della qualità della vita che si è creata in uno dei cuori pulsanti della città, in uno dei crocevia più importanti per turisti e residenti: San Lorenzo. Le variabili studiate sono quelle della presenza di extracomunitari, dei venditori abusivi e la crescente paura dei fiorentini di trovarsi in situazioni pericolose.
Un residente su 7 definisce il centro storico "per niente sicuro" e quasi tutti gli intervistati segnalano San Lorenzo come una della zone più rischiose. La situazione di San Lorenzo può essere definita come "fuori controllo", dal momento che il 75% degli intervistati la ritiene una zona pericolosa: più di un residente su tre dichiara di sentirsi per niente sicuro ad attraversarla a piedi. Escludendo i residenti che affermano di non uscire di casa la sera, la quota sale al 45%. La percezione di insicurezza, che è maggiormente marcata tra le donne e gli anziani, decresce man mano che ci si allontana da quest'area, verso le strade che convergono su piazza del Mercato Centrale.
Interessante è la relazione tra la vita sociale fuori casa e l'insicurezza percepita: se la vita di relazione risulta particolarmente intensa per i residenti più giovani, nella fascia di popolazione di età superiore ai 65 anni l'uscita di casa la sera è ridotta ai minimi termini. Nella perdita della vita sociale e dell'intrattenimento fuori dalle mura domestiche e parallelamente al restringimento degli interessi si sovrappone una percezione maggiore di insicurezza.
Gli intervistati hanno visto nel tempo recente un aumento della presenza delle forze dell'ordine nella zona di San Lorenzo, ma la ritengono ancora insufficiente. Solo un cittadino su 3 reputa adeguata alle esigenze della situazione la presenza di Polizia e Carabinieri, ma per oltre il 60% degli intervistati si dovrebbe registrare un aumento di controlli e pattugliamenti. A.F.


Qualche problema nella scuola elementare, decisamente meglio nelle tre classi delle medie, il linea con i valori nazionali per quanto riguarda i vari indirizzi della scuola superiore. La Toscana si classifica 13esima nei punteggi dell'Istituto nazionale di valutazione del sistema di istruzione (Invalsi). Le rilevazioni dell'Invalsi hanno riguardato gli anni scolastici 2004/2005 e 2005/2006. Il questionario di valutazione dei sistemi di insegnamento e, conseguentemente, sull'apprendimento, ha coinvolto alunni e studenti di tutta Italia. La partecipazione era obbligatoria per gli studenti delle elementari e delle medie, tranne che per i residenti delle province di Trento e Bolzano e della regione Val d'Aosta. Per i ragazzi delle superiori la partecipazione è stata facoltativa. A livello nazionale, dunque, la scuola viene bocciata in quanto a qualità: i test d'apprendimento hanno ottenuto buoni punteggi in gran parte per quanto riguarda le elementari. Ma questi risultati cambiano con decisione alle scuole medie e superiori.

Firenze sembra fare fatica nell'insegnamento dell'italiano alla scuola elementare, con un punteggio inferiore alla media nazionale di quasi 10 punti – 76,92 contro un 84,62 -. In linea generale i docenti delle elementari sembrano poi riprendere il passo con i loro colleghi di tutto lo stivale, ma il punteggio medio della città gigliata è comunque più basso a quello medio nazionale: 78,58 contro il 79,86.
Le cose migliorano nel ciclo della scuola media: i professori che hanno a che fare con i ragazzini di età compresa tra 11 e 14 anni addirittura superano i loro colleghi del resto d'Italia: i valori relativi a tutte le materie sono superiori alla media nazionale. Per quanto riguarda l'insegnamento dell'italiano Firenze registra un indice di 63,33 contro il 60,00 nazionale, 53,33 nella matematica contro il valore medio di 50,00. Benissimo le scienze: 61,54 contro il 57,69 registrato da tutti i valori nazionali.
I valori medi relativi ai metodi d'insegnamento a Firenze tornano a peggiorare per quanto riguarda la scuola superiore. In questo settore così significativo per la formazione dei giovani, sono quattro su sette i valori che a Firenze sono più bassi della media nazionale. E intanto c'è attesa in tutta la regione per l'inizio dell'anno scolastico, al via giovedì.
Agnese Fedeli
Lavori in corso nei teatri di tutta la città: diversi inaugurano le nuove programmazioni proprio nel mese di settembre, altri nel primo fine settimana di ottobre. E intanto Firenze Teatri ha organizzato per il 29 e 30 settembre la due giorni di "Teatri Aperti" per andare a teatro a qualunque ora del giorno o della notte. Ecco qui una mappa dei luoghi del teatro in città e un'anticipazione sui cartelloni della stagione 2006/2007. Nel 2005 quasi 620mila persone hanno assistito agli spettacoli proposti dai teatri cittadini.
Il teatro di Rifredi, per esempio, sta ancora portando in giro gli spettacoli itineranti della campagna estiva sul dialetto toscano. I prossimi sono sabato 9 a Fucecchio e il 16 settembre a Larciano (Pistoia) con "Quando la pera è matura" (ore 21). Venerdì 29, la rappresentazione "I'codice dell'amico" si tiene proprio in teatro. Infine il 30 grande serata degli improvvisatori in ottava rima. Il teatro di Rifredi si trova in via Vittorio Emanuele 303, zona Piazza Dalmazia, telefono 055.422.03.61 e ha 284 posti, più 2 postazioni per disabili. Il teatro della Pergola apre la stagione il 10 ottobre con lo spettacolo "Inanna" e prosegue con rappresentazioni di Goldoni, Shakespeare, Pirandello, le "Memorie di Adriano" della Yourcenar. Per info, via della Pergola, 055/2264335. Altro teatro molto frequentato è il Puccini in via delle Cascine (055.362067). Il cartellone 2006/2007 comincia il 26 ottobre con "La forza dell'abitudine", tradotto, interpretato e diretto da Alessandro Gassman. Altri spettacoli in programma sono "Addio Gori" di Ugo Chiti e Alessandro Benvenuti, Paolo Hendel, "Il Piccolo Principe", "Libera Nos" con la regia di Gabriele Vacis. Oltre all'abbonamento classico è disponibile anche la formula "Jolly", 5 spettacoli a data e posto fisso più 5 spettacoli a scelta, al prezzo su 145 o 140€. L'enorme Teatro Comunale, che può staccare anche 1700 biglietti in una serata, si trova in corso Italia (055/213535) e apre la stagione il 28 settembre con il fiorentino acquisito Zubin Mehta e il "Barbiere di Siviglia". In programma anche La Bohème, il concerto per i 40 anni dall'alluvione, il balletto "Il mandarino meraviglioso". Per giovani fino a 26 anni i biglietti a ciascuno spettacolo costano 12€, carnet a 5 appuntamenti 50€, 10 ingressi 100€. Ricca anche la programmazione del teatro Verdi (Via Ghibellina, 055 212320) che il 30 settembre propone una serata di musica brasiliana con Marisa Monte. Il 3 novembre il primo concerto della stagione. Gli spettacoli costano da 17 a 37 euro ciascuno. Il Teatro del Cestello propone quest'anno una rassegna sul teatro fiorentino contemporaneo: quasi tutti gli spettacoli sono di autori fiorentini viventi. La prima rappresentazione è fissata per il 4 novembre: "L'alluvione" di Oreste Pelagatti. Il teatro ha 192 posti, i biglietti costano 11€ e 9,50€. Per info: piazza del cestello, tel. 055 294609. Il Sashall non ferma mai la sua attività: il 15 settembre si celebra la Blackmore's Night, concerto del chitarrista dei Deep Purple, l'11 ottobre arrivano i Blind Guardian, mentre il 10 novembre sarà di casa Piero Pelù. Tutte le informazioni in Via Fabrizio de André, 055.65.04.112. Studia le nuove forme di drammaturgia femminili il Teatro delle Donne al Teatro Manzoni (138 posti) in via Mascagni a Calenzano. Informazioni sugli spettacoli al numero 055.8876581
Agnese Fedeli


SPALLA SU iniziativa Teatri Aperti
E' l'evento conclusivo di FirenEstate 2006 e idealmente apre la stagione teatrale del nuovo anno: si chiama Teatri Aperti e promette l'ingresso a teatro a qualsiasi ora. Per due giorni, il 29 e il 30 settembre, 15 teatri aperti fra i quali muoversi, scegliendo fra recital, visite guidate, presentazioni di libri, laboratori, aperitivi. Le tante iniziative previste si articolano in spettacoli, concerti, ma anche un festival di corti teatrali, letture all'aperto in vari spazi cittadini. Ci sarà inoltre un percorso per illustrare il funzionamento di macchine teatrali, mostre e video per rivedere tutti i migliori spettacoli passati negli anni sui palcoscenici fiorentini.
Per entrare nei 15 teatri che hanno aderito all'iniziativa basta comprare la Teatri Card, una carta associativa del costo di 5 euro. Presentando la TeatriCard sarà possibile accedere gratuitamente a tutti gli spettacoli, visitare gratis i musei comunali, partecipare all'inaugurazione della mostra "Il Bronzo di Lussino" a Palazzo Medici Riccardi. La TeatriCard permette inoltre di viaggiare gratuitamente sui mezzi pubblici per l'intera durata della manifestazione e offre sconti e facilitazioni in ristoranti, caffè, bar, librerie e negozi di dischi. I Teatri aderenti sono: Teatro Cantiere Florida, Teatro di Cestello, Teatro Everest, Teatro del Maggio Musicale Fiorentino/Comunale, Teatro della Pergola, Teatro Puccini, Teatro di Rifredi, Teatro Verdi - Orchestra della Toscana, Teatro Comunale di Antella, Teatro Manzoni, Teatro Comunale Niccolini (San Casciano), Teatro Studio (Scandicci), Teatro della Limonaia (Sesto Fiorentino). A.F.

Qualche numero
620.000 gli spettatori della scorsa stagione teatrale
13.000 gli abbonamenti
incasso: quasi 8 milioni di euro
prezzo medio di un biglietto: 14,68€

Il Cherubini cade a pezzi - Il Firenze

Modifiche infrastrutturali relative alla sicurezza, un nuovo riassetto al corpo docente, il restauro e la valorizzazione del fondo librario. Queste sono solo alcune delle "ferite aperte" del conservatorio Cherubini, lo storico istituto di formazione e di eccellenza musicale celebre in Italia e in Europa. "Il conservatorio ha bisogno di un nuovo tipo di gestione – ha detto il Maestro Giuseppe Lanzetta, direttore stabile dell'Orchestra da Camera Fiorentina, che ha lanciato l'appello a sostegno dell'istituto -. Il Cherubini deve trovare enti pubblici e mecenati che si preoccupino di portarlo al suo antico splendore". La cifra necessaria al conservatorio non è ancora ben preventivata, ma si tratta comunque di centinaia di migliaia di euro.
"Alcuni interventi necessari sono di natura molto tecnica – spiegano i docenti -. Per esempio, è inconcepibile che le aule di un conservatorio non siano insonorizzate. Ma anche questioni apparenremente banali: il conservatorio non ha un'aula professori". Ovviamente ci sono tantissime altre questioni che fanno pensare a un repentino rinnovamento nelle scelte politiche del Cherubini: la storica sede del conservatorio, attualmente diretto da Annaberta Conti, deve essere sottoposto a lavori di ristrutturazione e messo a norma secondo la legge 626 sulla sicurezza. "Dobbiamo rodare una nuova macchina amministrativa – afferma ancora Giuseppe Lanzetta, promotore di una sorta di manifesto per il futuro del Cherubini – in modo tale che all'istituto vengano assegnati fondi universitari, regionali, europei". I valori che dovrebbero stare alla base di una futura gestione patrimoniale, ideale e dirigenziale del Cherubini sono "presenza, comunicabilità degli atti, dispinibilità al dialogo con i docenti, supporto agli studenti". Fondamentale anche un confronto più costante con istituzioni pubbliche e private che a vari livelli fanno formazione musicale sul territorio. Altri impegni che il conservatorio ha intenzione di perseguire sono la digitalizzazione del patrimonio librario dell'istituto e la riapertura dell'accedemia Cherubini, oltre a una formazione costante dei docenti.
Ha preso a cuore l'appello del Cherubini anche Antonio Paolucci, direttore regionale e Sovrintendente del Polo Museale Fiorentino, che auspica una valorizzazione integrata di tutti gli istituti della "cittadella dei mestieri" racchiusa tra via Ricasoli, via degli Alfani, via Cesare Battisi, via dei Servi e Piazza San Marco. "L'accademia della Belle Arti, il Museo dell'Accademia, l'opificio, il Cherubini – ha detto il Sovrintendente – devono esser considerati tutti segmenti dello stesso insieme. E' necessario che qualcuno si prenda carico del futuro del conservatorio".
Agnese Fedeli

- La formazione musicale che si riceve al Cherubini è di due tipi: c'è il primo triennio di base e il biennio specialistico. Le specializzazioni sono di vario genere: dalla composizione, al jazz, fino all'approfondimento nelle singole discipline e in ciascuno strumento. Attivato anche il biennio in "musica e nuove tecnologie". Ogni anno si diplomano centinaia di studenti.

- Nei prossimi giorni nella sede del conservatorio in Piazza delle Belle Arti si tengono gli esami di ammissione per gli allievi dell'anno accademico 2006/2007: l'11 settembre c'è l'esame di viole, il 13 quello di strumenti a percussione, il 15 clavicembalo e viola da gamba, il 16 direzione d'orchestra.

- Il conservatorio Cherubini raccoglie uno dei fondi librari più ricchi tra tutti gli istituti musicali italiani ed europei. Nella biblioteca ci sono oltre 400.000 titoli, tra cui manoscritti musicali, stampe, autografi di Landino, Monteverdi, Scarlatti, Bellini, Rossini, Cherubini, Donizetti, Paganini, Pizzetti e Frazzi.

Taranta festival - Il Firenze

Ritmi travolgenti che arrivano da una tradizione antica: sono quelli celebrati nel festival "Pizzica la Taranta" che si terrà a Certaldo in questo fine settimana. Tre giorni di stage per imparare i passi base di uno dei balli più famosi al mondo, la pizzica salentina, e per conoscere la cultura e la gastronomia del sud Italia, oltre a quella toscana. Da venerdì 1 a domenica 3 settembre nel parco collinare di Canonica a Certaldo. Tutti i giorni dalle 16.00 "ronde spontanee", cioè concerti e balletti che nascono spontaneamente dal pubblico che batte le mani intorno a suonatori e ballerini. Contemporaneamente, mercatino artigiano e stage di danza e musica. Alle 20.00 cena tradizionale con ricette del sud e dalle 22.00 concerti con alcuni dei gruppi musicali più rappresentativi del Salento.
Ecco il programma dettagliato. Venerdì 1, dalle 18, presentazione del festival con ronde spontanee e allestimento del mercatino. Alle 20, concerto di musica popolare toscana con Giuditta Scorcelletti. Alle 22 suonano i Tarumba, gruppo originario della Lucania. Sabato 2 settembre, dalle 16 alle 20, a seguire, ci sono gli stage di "tamburi a cornice del Mediterraneo", a cura di Andrea Piccioni, e di "pizzica de core", a cura di Laura Nascosto. La pizzica de core si danza soprattutto in occasione di feste popolari, matrimoni, battesimi e feste familiari. E' una danza saltata di coppia mista e ritmo veloce, espressione di sentimento e di gioia. La pizzica de core rappresenta bene i sentimenti d'amore, la passione e l'erotismo e può essere simbolo di corteggiamento. Alle 22 suonano gli Original Salento Tarantae, band nata a Campi Salentina nel 2001 che miscela diverse culture musicali, partendo dalla ritmica della musica popolare.
Lo stesso schema si ripete anche domenica: dalle 16 alle 20 stage di tamburello (la sessione di domenica guarda ai ritmi arabi: si conosceranno il riq arabo e il def turco) e di "pizzica de core". Alle 22 sul palco si ascolterà il Canzoniere grecanico salentino, il primo gruppo di ricerca folclorica formatosi in Puglia, alla metà degli anni 70.
L'ingresso agli stage, all'area del festival – parco collinare di Canonica a Certaldo (Siena) - e ai concerti è gratuito. Durante la tre giorni dedicata al Salento sarà in funzione un'area campeggio per le tende, anche questa a fruizione gratuita. Per informazioni sul festival, prenotazioni per gli stage e per i posti tenda telefonare al numero 347.4849228.
Agnese Fedeli

Firenze sulle magliette - Il Firenze


Il giglio sopra ogni cosa, in tutte le salse. Poi il David e la Primavera, ritratti nei loro particolari più piccanti. E la Fiorentina, il cuore viola della città che grida al mondo in suo affetto ritrovato per Luca Toni e le parole "Io sto con Della Valle". Sono questi i soggetti più ritratti sulle t-shirt in vendita al mercatino di San Lorenzo e nei negozi di souvenir della città: le magliette che esportano la fiorentinità verso i quattro angoli del globo e lasciano vivo il ricordo di un bel viaggio in Toscana. "Quest'anno sono andate tantissimo anche le magliette a tema leonardiano – dicono i commercianti -. Forse per tutte le vicende legate al film Il Codice da Vinci". Sono senz'altro le più vendute, quindi, le magliette, prodotte in tutti i colori e modelli, che raffigurano il giglio fiorentino, con su scritto semplicemente "Firenze". Il prezzo oscilla dai 10 ai 20€, sta bene con tutto, la comprano indigeni e stranieri perché da conto, da una parte, di un'appartenenza, dall'altra di un viaggio ormai concluso. Sono arrivate quest'anno, sulla scia delle varie mostre-mercato del vintage, anche le magliette e felpone con la zip in stile anni '60: colori dal beige al bianco, fino ad arrivare al blu e al marrone e la parola "Firenze" con grosse cuciture a vista. Le felpe costano intorno ai 25€, le magliette 15-20€. Sono un proclama dell'essere fiorentini – e con tutta probabilità gli stranieri non le capiscono – le magliette prodotte dal collettivo dei tifosi del club viola, con sù scritto "Io sto con Della Valle", "Firenze siamo noi!", "Toni... e fulmini", "Grazie a Dio non sono... gobbo!". Il prezzo di queste t-shirt sportivo-tifose? 10 euro. "Per queste, prezzo politico" dicono i commercianti con un sorriso. Lo sport sopra a tutto, e questa la capiscono bene anche e soprattutto i tifosi francesi, nella t-shirt apparentemente politically correct dalle fattezze semplici: nera, tutta d'un pezzo, con la scritta Firenze. Peccato che proprio al centro spicchi la bandiera dell'Italia, a ricordare chi è che detta legge nel mondo del calcio. Tra i banchi di San Lorenzo vanno forte anche gli altri capi d'abbigliamento pensati propriamente per i turisti: grembiuli allegorici con i ritratti della Primavera del Botticelli o di David. Un ricordino ironico che costa solo 6€. Le bellezze di David vengono riprese anche sui boxer da uomo, che costano da 5 a 10€. La cucina in primo piano anche sui cappelli da chef, 5€ - a ricordare le prelibatezze della cucina toscana - e su grembiuli meno azzardati di quelli che riportano i nudi delle grandi opere d'arte: stampe di Firenze by night, Ponte Vecchio, paesaggi di campagna toscana. Gli intelletuali e i radical-chic non hanno dubbi. Superati i banchi che vendono magliette sulla Fiorentina o le semplici t-shirt con su scritto "Ciao Firenze", arrivano sparati a quelli che mettono in bella mostra il marchio dell'Università e le parole "Florentina Studiorum Universitas". Anche queste costano tra i 10 e i 15€. Per 10€ si trovano anche gli ombrelli pieghevoli per girare sotto la pioggia con un... cupolone sopra la testa. Agnese Fedeli

Feste di fine estate nei locali fiorentini - Il Firenze

Ancora qualche giorno e avremo archiviato anche il mese di agosto per ripiombare, inevitabilmente, nel primo periodo dolce dell'autunno. Quello che si preannuncia, quindi, è con tutta probabilità l'ultimo week end dell'estate 2006, segnata dalla vittoria dell'Italia ai mondiali e da Benigni in città per un paio di mesi. A Firenze diversi locali festeggiano tra venerdì 25 e domenica 27 la loro ultima apertura straordinaria per l'estate, mentre diverse discoteche stanno riaprendo: ecco qui una mappa per vivere a pieno l'ultimo fine settimana dell'estate 2006.
E' ancora attiva la Piscina Le Pavoniere By Night ideata dal gruppo Tenax. La piscina, in via della Catena al parco delle Cascine, prevede ingresso gratuito dalle 20. All'interno si trovano bar, aperitivo, ristorante, musica di vario genere. Questo venerdì riapre ufficialmente anche il Meccanò di viale degli Olmi. "Le prime serate saranno una festa continua – dicono gli organizzatori -. L'apertura è fissata per venerdì 25 e per sabato 26. La prossima settimana siamo aperti da mercoledì a sabato". Ingresso 25€ con cena, dopo cena 13-16€; il mercoledì aperitivo a 10€. Per le serate di apertura, sono previsti anche dj e ospiti dalle discoteche della riviera romagnola.
Una serata per chiudere l'estate anche al Belvedere lounge, ristorante, pub, discoteca aperto al Forte Belvedere da tutta la stagione. Venerdì 25 un concerto rock&roll. Ingresso gratuito, consumazioni a parte. L'ultimo week end della stagione si può vivere anche al Meridiani e Paralleli di Piazza Indipendenza, iniziativa curata dal Quartiere 1 e dell'amministrazione: venerdì 25 sono di scena gli Yellowstone, gruppo di rock melodico, sabato 26 i Pannonica, repertorio jazz, domenica 27 proiezione del film "Il tempo dei gitani". Concerti e serate, anche in questo fine settimana, a Piazza Santo Spirito per la manifestazione estiva Easy Living. "Tutti i giorni, dalle 16 in poi – spiegano i responsabili – è possibile navigare online wireless a Piazza Santo Spirito. Basta iscriversi la prima volta tramite una tessera. E la sera ci sono sempre concerti". Serata tranquilla ma dal sapore ancora estivo al Golden View Open Bar: sabato sera, in via de'Bardi, zona Ponte Vecchio, si può ascoltere jazz music dal vivo.
Per chi ha voglia di una gita fuoriporta, è arrivato alle ultime battute anche il discopub ristorante del Bagnomaria al lago del Bilancino: per andarci basta prendere l'uscita dalla A1 per Barberino e proseguire verso Borgo San Lorenzo. Di giorno è possibile noleggiare barchette per visitare il lago, la sera musica e drink.
Qualche appuntamento a inizio settembre. Per i nostalgici della discoteca sarà una buona notizia sapere che le stagioni autunnali stanno per ricominciare: lo Yab riapre l'11, il Maracanà a fine settembre, quando saranno finiti i lavori di ristrutturazione del locale. Dalla prossima settimana ricomincia anche l'iniziativa cultural-chic sulla terrazza del Grand Hotel Baglioni "Terrazza d'artista": ossia un aperitivo su una delle terrazze probabilmente più belle di tutta Firenze circondati da statue e opere d'arte contempoanea.
Agnese Fedeli

domenica 20 agosto 2006

Massacra il padre e la madre a fucilate, Il Messaggero, 20 agosto 2006

Massacra il padre e la madre a fucilate



Il giovane li ha sorpresi nel sonno, poi ha chiamato i carabinieri. Soffriva di depressione



di AGNESE FEDELI

AREZZO - Un fucile da caccia calibro 12 per una tragedia familiare: con due colpi il 32enne Stefano Mancini ha ucciso i suoi genitori. Il dramma si è consumato ieri mattina a Foiano della Chiana.
Il movente? Con tutta probabilità, un terribile mix di delusioni lavorative e sentimentali che lo avevano portato alla depressione. E' stato lo stesso Stefano a telefonare ai carabinieri ieri mattina, poco dopo le 6.30 dicendo: «Venite a prendermi, perché ho ucciso i miei genitori». Le forze dell'ordine lo hanno trovato seduto in giardino, con le mani strette alla testa, in stato confusionale.
Una volta arrivato alla caserma di Foiano, nonostante l'iniziale confessione telefonica di pochi minuti prima, il giovane si è chiuso nel silenzio e, di fronte al magistrato Giovanni Ledda, si è avvalso della facoltà di non rispondere e non si è dichiarato colpevole. Stefano Mancini è comunque in stato di fermo giudiziario.
Secondo la ricostruzione, il ragazzo ha preso dalla rastrelliera uno dei fucili da caccia del padre ed è entrato nella camera dei genitori che stavano ancora dormendo.
Il primo colpo è stato per il padre Eugenio, 60 anni, centrato in pieno petto. La madre Angiola, 57 anni, si è svegliata e ha tentato di scappare per le scale. Tutto inutile: il giovane le ha sparato alle spalle, freddandola all'istante.
Stefano Mancini, laureato in biologia, era attualmente disoccupato. Secondo alcune testimonianze soffriva di problemi psichici e di una grave depressione, legata appunto a questione lavorative e sentimentali.
Era senza un lavoro stabile dal 2003. In precedenza era stato impiegato come infermiere in un centro di recupero per disabili e all'ospedale "Le Scotte" di Siena. Proprio due giorni fa aveva compiuto il suo 32esimo compleanno.


mercoledì 16 agosto 2006

I precari toscani: chi sono e quanti sono

I precari toscani nel 2003 sono in tutto 216.700, con un impatto sull'occupazione del 14,6%. Di questi, 95mila sono lavoratori a termine, 77mila sono part time a tempo indeterminato e oltre 44mila sono collaboratori. Il trend di crescita aumento anche nel 2004, l'ultimo anno di rilevazione dei dati. Al 31 dicembre 2004 in Toscana risultano in totale 289.000 lavoratori atipici, di cui 169mila atipici in senso stretto e 119mila part time a tempo indeterminato. Nella ricerca sono presi in considerazione come atipici uomini e donne impiegati con forme di lavoro diverse da quelle standard, a tempo pieno e indeterminato. (A.F.)

Rapporto sul lavoro atipico in Toscana - Il Firenze

Non è vero, ma ci credo: al lavoro fisso si fa finta di non credere più, ma sotto sotto tutti lo sognano. Gli atipici sono una nuova categoria lavorativa in continua espansione. Contratti precari e rapporti di lavoro sempre più flessibili, in Toscana aumentano proporzionalmente ogni anno. Il dato emerge dal rapporto 2004 Ires Toscana sul lavoro atipico in regione, presentato ieri mattina. "La lotta al lavoro precario è uno dei temi inseriti nel piano d'indirizzo integrato che sarà discusso in Regione nel mese di settembre – ha affermato l'assessore all'istruzione, formazione e lavoro Gianfranco Simoncini -. Tra gli interventi che prevediamo di mettere in atto, c'è anche l'istituzione di un fondo di garanzia per l'accesso al credito da parte degli atipici". Il fondo dovrebbe essere di un milione di euro e rappresenta un passo per favorire lavoratori sottopagati o che vivono situazioni contrattuali difficili, nel dare stabilità alla propria vita, comprare casa, farsi una famiglia. E i contratti degli atipici stanno assumendo nomi sempre più "creativi": l'Istat ha imparato a classificare, in questi ultimi anni, ben 21 forme di contratto diverse dal lavoro fisso a tempo indeterminato.
"Nel 2004 gli atipici in senso stretto erano 169mila in tutta la regione, con un'incidenza sul mercato del lavoro regionale dell'11,4%. Gli atipici diventano 289mila, se si inseriscono nel campione anche tutti coloro che lavorano part tima a tempo indeterminato, che sono comunque lavoratori atipici" ha detto Marco Batazzi dell'Ires Toscana, che ha realizzato la ricerca sul mercato flessibile. L'incidenza degli atipici del 2004 in Toscana è superiore al dato che in Italia si registra nel 2005: in tutto il Paese gli atipici, che numericamente sono 2.484.000, rappresentano l'11% della forza lavoro. Uomini e donne finiscono per lavorare come atipici indistindamente dal proprio percorso di studi.
La schiera degli atipici, che mediamente hanno tra i 25 e i 40 anni, è andata aumentando proporzionalmente, sia in Italia sia in Toscana, anno dopo anno. Basti pensare che in regione i lavoratori parasubordinati nel 1996 erano 80.977, nel 1997 il numero schizza a oltre 100mila – 101.659, per la precisione -. Il numero non accenna a diminuire con il passare degli anni: 119.976 nel 1998, 135mila nel 1999, 149mila nel 2000, 167mila nel 2001, 190mila nel 2002. I parasubordinati toscani superano le 200mila unità nel 2003, quando in tutto sono 222.872.
Dal rapporto Ires Toscana sul lavoro atipico 2004, che prende in considerazione i dati finoal 31 dicembre 2003, si può capire anche in quali zone della regione si è intensificato maggiormente il lavoro atipico. Il lavoro a termine risulta essere cresciuto maggiormente nelle province di Prato, +49,6%, di Pisa, +33,8%, Livorno, +17,5%, e Pistoia, +13,1%.
Il rapporto Ires Toscana disegna un identikit dei lavoratori atipici che ancora sognano di raggiungere prima o poi un posto fisso: la quasi totalità del campione intervistato spera di essere assunto a tempo indeterminato e di smettere di vivere di lavori saltuari. Il 63,5 % degli intervistati toscani confessa che il lavoro atipico non è stata una scelta ma un'imposizione.
Agnese Fedeli

Intyervista al prof. Edoardo Boncinelli

Da poco più di un giorno il Senato ha approvato la risoluzione dell'Unione sulle cellule staminali: uno dei prossimi traguardi della ricerca scientifica. Su questo e altri argomenti abbiamo parlato con il professor Edoardo Boncinelli, scienziato, ricercatore e docente universitario all'Università san Raffaele di Milano, molto noto per i suoi numerosi saggi divulgativi sul rapporto della scienza con la filosofia, la fede e sul concetto di genoma umano. Boncinelli è nato a Rodi nel 1941, ma ha studiato e vissuto a Firenze, laureandosi in fisica proprio all'Univeristà di Firenze, con una tesi in elettronica quantistica. Il suo approccio alla scienza e alla vita di scienziato è concreto e diretto: "gli scienziati sono ancora considerati degli eroi – afferma -. Quello che gli scienziati fanno è cercare di risolvere problemi e anche dietro a scoperte apparentemente piccole ci sono grandi, grandissimi sforzi".
Prof. Boncinelli, che cosa sono precisamente le cellule staminali?
Sono cellule, per così dire, ancora "bambine" che possono essere indirizzate a svolgere funzioni molto diverse fra loro. La ricerca in questo campo può essere importante. Così come sono importanti, e ancora un po' arretrate, le ricerche sul genoma umano, quello che io definisco come l'insieme delle istruzioni per l'uso del nostro corpo. Ogni singola cellula del corpo ha una copia del genoma, una copia di questo testo con su scritto come comportarsi in ogni momento della vita.

Qual è l'elemento di più difficile comprensione nel corpo umano?
Sicuramente i geni, perché in realtà non sono controllabili. Faccio un esempio forse banale, ma chiaro. Se un lombrico viene colpito da un oggetto, la sua reazione è del tutto prevedibile: può arricciarsi o ritrarsi. Se è un uomo a essere colpito, chi può sapere quale sarà la sua reazione? Puù urlare, piangere, o rimanere impassibile.

Quali sono secondo lei le scoperte scientifiche che hanno segnato in assoluto i destini della vita dell'uomo?
E' difficile fare una classifica. Sicuramente ci hanno molto influenzato le scoperte nel campo della fisica. E gli ultimi 50 anni sono quelli della biologia. Le pietre miliari di quest'ultimo secolo riguardano in gran parte il dna: è infatti del 1966 la scoperta della conformazione del Dna, del suo funzionamento, di come il dna comunichi con le proteine e riesca in questo modo a passare informazioni al corpo.

Fino a poco tempo fa era molto di moda il termine "ibernazione". Lei cosa ne pensa?
E' un'idea troppo prematura. Come quando negli anni '80 si pensava che nel 2000 la nostra vita sarebbe stata segnata dall'automozione e dai robot, cosa che ancora non si è realizzata. Sull'ibernazione, della quale ancora non si può esser certi a livello scientifico, sarei d'accordo solo per inviare uomini in una missione spaziale.

Che rapporto ha uno scienziato con la fede?
Personalmente non sono credente né praticante, anche se nessuno lo è del tutto. Vedo in Dio un simbolo della trasformazione della fatica quotidiana in azioni concrete. Ma anche uno scienziato può vivere e credere e in Italia sono tanti.

E che tipo di approccio ha, invece, con la professione che svolge?
Uno scienziato risponde a una cognizione o a un'idea che ha su un elemento del mondo. Il problema di questa professione, spesso frenata per motivi economici, è passare dall'esperimento di laboratorio all'applicazione di massa. Per essere giusto uno scienziato non dovrebbe imbrogliare le persone, non dovrebbe mentire nei risultati e negli esperimenti e non dovrebbe rubare le idee a scienziati più giovani e firmarli col proprio nome.

Quali sono i suoi prossimi lavori editoriali?
Sto lavorando a due libri che usciranno nei prossimi mesi. Uno è sul tema del "male". Cerco di dimostrare che in natura il male non esiste. L'altro lo stiamo scrivendo a quattro mani io e il filosofo Giulio Giorello sul concetto della libertà. Da parte mia, sostengo che l'organismo umano è così complesso che deve per forza lasciarci libertà di scelta, perché non è in grado di controllarci del tutto. Il libro sarà idealmente anticipato da un dibattito tra me e Giorello il 24 agosto a Cortina.
Agnese Fedeli

A Firenze lo sciopero bianco dei farmacisti - Il Firenze

E' uno sciopero bianco, quello che si prospetta per oggi nelle 117 farmacie, tra pubbliche e private, di tutta Firenze. "L'associazione farmacisti fiorentini condivide la protesta a livello nazionale contro la liberalizzazione dei farmaci da banco nei supermercati – spiega il dottor Marco Nocentini, presidente dell'associazione titolari di farmacia di Firenze –, ma a livello locale abbiamo lasciato libertà di scelta sull'adesione. Tanti farmacisti non aderiranno perché non vogliono gravare sugli utenti. Ma questa giornata ci servirà per parlare a tutti dei problemi legati all'approvazione del decreto". Sulle vetrine delle farmacie saranno affissi per tutto il giorno manifesti stampati e diffusi proprio dall'associazione dei farmacisti, con su scritte parole forti: "contro un decreto che vuole trasformare il farmaco in un bene di consumo, il farmacista in un commesso, la farmacia in un punto vendita delle multinazionali". Il fronte dei farmacisti fiorentini approva le motivazioni dello sciopero e aderisce virtualmente alla protesta, ma a livello pratico, in città non dovrebbero esserci problemi: le farmacie comunali hanno deciso di rimanere aperte nell'intero orario lavorativo.
Cauto nel commentare lo sciopero delle farmacie indetto per oggi il presidente dell'Ordine dei Farmacisti di Firenze e provincia, il dottor Alberto Shiaretti che afferma: "rispettiamo il sindacato che ha indetto lo sciopero, anche perché essenzialmente siamo d'accordo nel contrastare il decreto sulla liberalizzazione dei farmaci. Uno dei problemi di questo decreto è il fatto che porti i medicinali fuori dalle farmacie. L'altro è sicuramente il rapporto che si crea tra i cittadini e i farmacisti. Nei supermercati non si potrà mai avere con l'utente quel tipo di rapporto diretto che si ha in farmacia".
Dai farmacisti fiorentini, che si riuniscono costantemente all'associazione di via Giacomini, arrivano diverse controproposte al decreto, nell'eventualità che dovesse essere accolto. Primo fra tutti una riclassificazione dei farmaci senza obbligo di prescrizione: mettere in vendita a larga scala tutta la categoria può portare a un abuso di tali farmaci. L'altra controproposta riguarda il prezzo delle medicine. "Per abbassare i prezzi non è necessario liberalizzarne la vendita dei farmaci nei supermercati – dicono dalla farmacia Paglicci -. Sono le industrie che fissano i prezzi e a loro dovrebbe essere richiesto di calmierarli".
Agnese Fedeli