mercoledì 16 agosto 2006

A Firenze lo sciopero bianco dei farmacisti - Il Firenze

E' uno sciopero bianco, quello che si prospetta per oggi nelle 117 farmacie, tra pubbliche e private, di tutta Firenze. "L'associazione farmacisti fiorentini condivide la protesta a livello nazionale contro la liberalizzazione dei farmaci da banco nei supermercati – spiega il dottor Marco Nocentini, presidente dell'associazione titolari di farmacia di Firenze –, ma a livello locale abbiamo lasciato libertà di scelta sull'adesione. Tanti farmacisti non aderiranno perché non vogliono gravare sugli utenti. Ma questa giornata ci servirà per parlare a tutti dei problemi legati all'approvazione del decreto". Sulle vetrine delle farmacie saranno affissi per tutto il giorno manifesti stampati e diffusi proprio dall'associazione dei farmacisti, con su scritte parole forti: "contro un decreto che vuole trasformare il farmaco in un bene di consumo, il farmacista in un commesso, la farmacia in un punto vendita delle multinazionali". Il fronte dei farmacisti fiorentini approva le motivazioni dello sciopero e aderisce virtualmente alla protesta, ma a livello pratico, in città non dovrebbero esserci problemi: le farmacie comunali hanno deciso di rimanere aperte nell'intero orario lavorativo.
Cauto nel commentare lo sciopero delle farmacie indetto per oggi il presidente dell'Ordine dei Farmacisti di Firenze e provincia, il dottor Alberto Shiaretti che afferma: "rispettiamo il sindacato che ha indetto lo sciopero, anche perché essenzialmente siamo d'accordo nel contrastare il decreto sulla liberalizzazione dei farmaci. Uno dei problemi di questo decreto è il fatto che porti i medicinali fuori dalle farmacie. L'altro è sicuramente il rapporto che si crea tra i cittadini e i farmacisti. Nei supermercati non si potrà mai avere con l'utente quel tipo di rapporto diretto che si ha in farmacia".
Dai farmacisti fiorentini, che si riuniscono costantemente all'associazione di via Giacomini, arrivano diverse controproposte al decreto, nell'eventualità che dovesse essere accolto. Primo fra tutti una riclassificazione dei farmaci senza obbligo di prescrizione: mettere in vendita a larga scala tutta la categoria può portare a un abuso di tali farmaci. L'altra controproposta riguarda il prezzo delle medicine. "Per abbassare i prezzi non è necessario liberalizzarne la vendita dei farmaci nei supermercati – dicono dalla farmacia Paglicci -. Sono le industrie che fissano i prezzi e a loro dovrebbe essere richiesto di calmierarli".
Agnese Fedeli

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