Sostegno concreto agli immigrati, pasti caldi per migliaia di senza tetto, case per malati di aids e aiuto ai minori con disagio: tanti gli ambiti d'intervento della Caritas a Firenze e in tutta la Toscana. "Il problema più attuale che ci troviamo ad affrontare è quello dell'impoverimento delle famiglie, dovuto alla perdita di potere d'acquisto - spiega il referente per Caritas regionale, don Emanuele Morelli –. Tante famiglie straniere, ma anche tanti italiani, cittadini come gli altri, che si trovano spiazzati spesso a causa dell'impoverimento da rateizzazione". Secondo l'ultimo rapporto sulle povertà in Toscana sono almeno 15mila le persone che si rivolgono ai centri d'ascolto diocesani Caritas, almeno una volta nel corso dell'anno. I volontari della Caritas in tutta la Toscana sono di sicuro più di 10mila ma "è molto difficile quantificarli, perché in Caritas non esiste tesseramento – dice ancora don Emanuele -. Quello che cerchiamo di fare è di tradurre lo stile di vita evangelico nella vita quotidiana".
Al solo centro d'ascolto di Firenze si rivolgono ogni anno quasi 4000 persone, come dice don Gianluca Bitossi, responsabile Caritas per la diocesi del capoluogo. Alle diverse richieste d'aiuto la Caritas risponde con quelle che vengono chiamate "opere-segno": cioè luoghi dove si svolgono servizi diversi, dall'accoglienza dei rifugiati alla mensa dei poveri, cercando di coinvolgere anche il resto della collettività. Sono opere-segno a Firenze, per esempio, le tre case per malati di aids. "A Casa Vittoria, in centro a Firenze, vivono 12 persone malate di aids di età media compresa fra i 30 e i 40 anni – dice don Gianluca -. La qualità della loro vita, in strutture come queste, migliora molto. Per ammalati di aids sono disponibili anche Casa Elios, a Careggi, e Casa Vladimiro, fuori Firenze".
Tante sono le richieste d'aiuto che arrivano dagli immigrati. A loro sono rivolti i centri Caritas specializzati in immigrazione, dove mediatori culturali e avvocati seguono le pratiche per permessi di soggiorno e per la vita quotidiana di uomini e donne che arrivano da lontano.
Per seguire questioni difficili come l'impoverimento, l'immigrazione, l'usura, minori con problemi e carcerati che finiscono di scontare la pena, la Caritas ha bisogno non solo dei suoi 10.000 volontari, ma anche di centinaia di dipendenti veri e propri. Solo a Firenze i dipendenti Caritas sono cento. "Ci appoggiamo a persone formate ed esperte dei vari settori, che vengono assunte regolarmente – dice don Gianluca -. Non tutto si può fare a livello di volontariato".
Agnese Fedeli
Numeri
- La Caritas è presente in ogni diocesi. In Toscana le diocesi sono 17.
- Centri d'ascolto presenti in regione: 50
- Persone che si rivolgono ai centri d'ascolto almeno una volta all'anno in tutta la regione: 15.000.
- Solo a Firenze: 4.000.
- I volontari della Caritas in Toscana: più di 10.000. A Firenze un migliaio.
- Pasti caldi serviti nelle mense dei poveri a Firenze ogni giorno: più di 500. La sera i volontari portano il cibo ai senzatetto che dormono in stazione a Santa Maria Novella e a Campo di Marte.
- Le risorse della Caritas arrivano in gran parte dalle donazioni dell'8 per mille e dalle convenzioni con enti come Comuni, Province, Asl. Si stanno facendo meno frequenti, invece, le offerte o i lasciti.
Al solo centro d'ascolto di Firenze si rivolgono ogni anno quasi 4000 persone, come dice don Gianluca Bitossi, responsabile Caritas per la diocesi del capoluogo. Alle diverse richieste d'aiuto la Caritas risponde con quelle che vengono chiamate "opere-segno": cioè luoghi dove si svolgono servizi diversi, dall'accoglienza dei rifugiati alla mensa dei poveri, cercando di coinvolgere anche il resto della collettività. Sono opere-segno a Firenze, per esempio, le tre case per malati di aids. "A Casa Vittoria, in centro a Firenze, vivono 12 persone malate di aids di età media compresa fra i 30 e i 40 anni – dice don Gianluca -. La qualità della loro vita, in strutture come queste, migliora molto. Per ammalati di aids sono disponibili anche Casa Elios, a Careggi, e Casa Vladimiro, fuori Firenze".
Tante sono le richieste d'aiuto che arrivano dagli immigrati. A loro sono rivolti i centri Caritas specializzati in immigrazione, dove mediatori culturali e avvocati seguono le pratiche per permessi di soggiorno e per la vita quotidiana di uomini e donne che arrivano da lontano.
Per seguire questioni difficili come l'impoverimento, l'immigrazione, l'usura, minori con problemi e carcerati che finiscono di scontare la pena, la Caritas ha bisogno non solo dei suoi 10.000 volontari, ma anche di centinaia di dipendenti veri e propri. Solo a Firenze i dipendenti Caritas sono cento. "Ci appoggiamo a persone formate ed esperte dei vari settori, che vengono assunte regolarmente – dice don Gianluca -. Non tutto si può fare a livello di volontariato".
Agnese Fedeli
Numeri
- La Caritas è presente in ogni diocesi. In Toscana le diocesi sono 17.
- Centri d'ascolto presenti in regione: 50
- Persone che si rivolgono ai centri d'ascolto almeno una volta all'anno in tutta la regione: 15.000.
- Solo a Firenze: 4.000.
- I volontari della Caritas in Toscana: più di 10.000. A Firenze un migliaio.
- Pasti caldi serviti nelle mense dei poveri a Firenze ogni giorno: più di 500. La sera i volontari portano il cibo ai senzatetto che dormono in stazione a Santa Maria Novella e a Campo di Marte.
- Le risorse della Caritas arrivano in gran parte dalle donazioni dell'8 per mille e dalle convenzioni con enti come Comuni, Province, Asl. Si stanno facendo meno frequenti, invece, le offerte o i lasciti.
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