domenica 1 ottobre 2006

Reciprocità, necessità del dialogo interreligioso tra le religioni monoteiste. Dal dialogo con l'Islam dipende il nostro futuro, ha detto il Papa Benedetto XVI ieri durante l'incontro con gli esponenti delle comunità islamiche. Da Firenze gli rispondono i rappresentanti delle tante religioni cosìddette minori che troppo spesso si sentono messe da parte, rispetto alle grandi religioni. Se dai rapporti con l'Islam dipende tutto il nostro futuro, che fine fanno i rapporti tra la chiesa cattolica e i piccoli culti?
"Il dialogo interreligioso non può essere importante solo tra le religioni monoteiste – dice Pasquale Fiorolli per la comunità dei Mormoni di Firenze che ha due sedi di culto e conta attualmente 600 membri. -. Non vorrei che la religione cattolica avesse a cuore solo il dialogo con l'Islam. Ci sono ancora troppi pregiudizi nei confronti di religioni minori, come la nostra". E' dello stesso parere anche la pastora della chiesa Valdese di Firenze Gianna Sciclone, composta da 300 membri, tra i quali Valdo Spini. "Il dialogo con i musulmani è necessario – ribadisice la Sciclone – visto che fino a oggi le religioni si sono affrontate, più che confrontate. Importante è anche però una chiarezza e una compattezza maggiore tra le religioni cristiane. Papa Benedetto XVI puntualizza sempre le differenze tra la chiesa cattolica e le altre religioni cristiane della riforma". E questo può generare sentimenti d'insofferenza anche all'interno della chiesa cristiana.
Tutte le religioni devono esser trattate con lo stesso rispetto. Lo sostiene il rettore della chiesa Ortodossa Russa Giorgio Blatinsky. "Il dialogo tra le religioni deve avvenire con la stessa intensità nei confronti di tutti i culti – dice Blatinsky -. E' necessario che si prendano in considerazione contemporaneamente le grandi come le piccole religioni. Il rapporto con l'Islam è molto difficile, dobbiamo stare attenti". La comunità degli ortodossi conta a Firenze un centinaio di persone.
Firenze però non è nuova al rapporto di reciprocità tra religioni: la città gigliata in tante occasioni è stata sentinella di necessità e di attenzioni sempre nuove, in ambito interculturale e interreligioso. "Firenze è un ambiente fecondo da questo punto di vista – dice Don Alessandro Santoro, parroco delle Piagge – specialmente per le esperienze di riflessione nate con La Pira negli anni '60 e '70. Sul dialogo interreligioso dobbiamo fare un investimento profondo in tutti i sensi e nei confronti di tutte le religioni".
Agnese Fedeli

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