domenica 20 febbraio 2011

Centri commerciali naturali. I luoghi delle eccellenze


Mezzo milione di euro per il finanziamento e il sostegno ai Centri Commerciali Naturali toscani: a tanto ammontano le risorse previste da un bando in via di pubblicazione che premierà eccellenza, prodotti tipici e shopping di vicinato. Con un flash sulla rete “Vetrina Toscana” per aderire alla quale si avrà tempo fino a marzo
Quella dei Centri Commerciali Naturali è una concezione del commercio che si è rapidamente diffusa negli ultimi anni e che rappresenta un modo di vedere lo shopping al tempo stesso antico e innovativo. Da una parte consente alle piccole e alle microimprese commerciali dei centri storici di associarsi e di presentarsi con un unico marchio; dall'altra, riesce a dare nuova vita a zone della città che rischiano di rimanere abbandonate, spesso a causa della grande distribuzione. 
I Centri Commerciali Naturali (CCN) della Toscana sono 173 e raggruppano complessivamente più di 15mila piccole e microimprese, riunite in 150 associazioni.

Secondo le prime anticipazioni, il bando sarà rivolto alle associazioni di imprese che formano i CCN e seguirà la strada già segnata da altri finanziamenti precedenti. I 500mila euro veicolati dalla Regione Toscana per il biennio 2011-2012, provenienti dal Fondo Sociale Europeo, andranno a cofinanziare al 50-60% i progetti più interessanti dei vari Centri Commerciali Naturali: dall'ideazione di una nuova carta fedeltà per i clienti, alla stampa di brochure esplicative, dall'organizzazione di eventi ad hoc in grado di promuovere i centri storici, alle forme di incentivazione del parcheggio per chi sceglie di fare shopping in centro. Il rimanente 50-40% dei fondi sarà sostenuto dalle associazioni d'imprese ed eventualmente dalle amministrazioni locali.

I Centri Commerciali Naturali: cosa sono?
Si parla di CCN ormai da oltre 10 anni: sono quei luoghi caratterizzati da una forte vocazione al commercio per motivi urbanistici e storici. Si possono trovare nel centro dei borghi e dei paesi, così come allo stesso tempo sono Centri Commerciali Naturali anche le aree più estese della grandi città. I primi progetti di promozione dei CCN hanno riguardato la riqualificazione urbanistica del centro storico di molti paesi, città e borghi storici. 
I CCN si trovano diffusi in tutta la regione, con un picco nel capoluogo. In particolare sono 14 in provincia di Arezzo, 50 a Firenze e nei comuni circostanti, 13 nel grossetano, 17 a Livorno e a Lucca. Solo 7 tra Massa e Carrara, 18 nel pisano, 10 in provincia di Pistoia e 27 nella città del Palio, Siena.

I progetti già finanziati: fidelity card, promozioni e mobilità
Negli ultimi due anni la Regione Toscana ha messo a disposizione quasi 1,3 milioni per finanziare 47 progetti dedicati all'aggregazione di imprese e all'assistenza ai Centri Commerciali Naturali. Tra gli altri, la realizzazione di siti web dedicati ai singoli CCN – è avvenuto per la Rete dei Centri Commerciali Naturali del Monte Pisano dei comuni di Buti, Calci, Cascina, San Giuliano Terme, Vicopisano, Vecchiano, che totalmente riuniscono 310 microimprese. E ancora la pianificazione di sconti ed occasioni speciali grazie alla fidelity card del Centro Commerciale Naturale, realizzata nella rete della Val di Cornia (260 imprese) dove chi fa un acquisto in uno dei negozi aderenti riceve un coupon che dà diritto a uno sconto nei cinema o nei ristoranti della zona. 
Per andare incontro ai clienti, non possono mancare progetti a sostegno dei parcheggi e della mobilità: ci ha pensato il CCN di Pistoia (110 operatori totali) che ha raggiunto un accordo con la società che gestisce i parcheggi in città per erogare 5000 ore di sosta gratuita e organizzare un servizio di navetta per chi è diretto nel centro storico. 
I fondi in questione quindi non sono tanto finanziamenti a pioggia per le singole imprese, quanto la facilitazione e il sostegno nel realizzare infrastrutture o strumenti di comunicazione “corali”.

“Vetrina Toscana”, la ristorazione eccellente dai prodotti tipici alla tavola
Quella dei Centri Commerciali Naturali è una strategia vincente nella promozione del territorio e delle realtà economiche che la popolano. In Toscana, la realtà dei CCN si coniuga con molte altre iniziative che tendono alla valorizzazione dell'artigianato artistico e dei prodotti tipici. Tra le altre segnaliamo “Vetrina Toscana”, una rete di 870 tra ristoranti e botteghe alimentari diffuse in tutta la regione, contraddistinti da uno stesso logo applicato sulla porta d'ingresso. 
Le botteghe e i ristoranti aderenti hanno scelto come elementi prioritari della loro offerta l'utilizzo e la vendita di prodotti tipici della tradizione regionale. Grazie alla certificazione di “Vetrina Toscana”, le botteghe alimentari assicurano l'utilizzo e la vendita di prodotti tipici, dall'eccellenza garantita. 
La rete delle piccole e microimprese aderenti a “Vetrina Toscana” sarà ulteriormente potenziata quest’anno tramite una serie di iniziative diffuse sul territorio lungo tutto l'arco dell'anno, recentemente presentate dall'Assessore al Commercio e Turismo della Regione Toscana Cristina Scaletti e ai rappresentanti di Unioncamere e Confesercenti. Si comincia con i menu speciali e biologici dei locali in provincia di Arezzo, fino al concorso a premi dei ristoranti in provincia di Livorno (con quattro pasti in quattro ristoranti diversi si partecipa all'estrazione di un soggiorno all'Isola d'Elba). 
“Il percorso avviato in questi anni - ha spiegato l'Assessore regionale Scaletti - ha permesso alla rete di acquistare sempre maggior visibilità ed attenzione e l'intento è quello di stimolare la presentazione di proposte che valorizzino la rete”. 
I ristoranti o le botteghe toscane che intendono aderire al sistema “Vetrina Toscana” possono iscriversi presso la Unioncamere Toscana (tel. 055 46881) entro la fine di marzo. Il Presidente della Unioncamere Toscana, Pierfrancesco Pacini, ha fatto sapere che “Vetrina Toscana è un progetto nato con l'intento di fare sistema promuovendo la conoscenza del territorio toscano e dei suoi prodotti, attraverso la creazione di concrete sinergie economiche e commerciali tra gli operatori della filiera, che ritrovano nel territorio uno dei principali elementi della sua identità”.
Agnese Fedeli

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