lunedì 14 febbraio 2011

L’orgoglio di essere donne. Se non ora, quando?



Domenica 13 febbraio manifestazioni in tutta Italia in difesa della dignità della donna. Contro gli stereotipi e per le pari opportunità reali, sostegno anche dall'étoile internazionale Carla Fracci. Un esempio dalla Toscana


Cosa vuol dire essere donne al tempo di Ruby? Quale il significato delle pari opportunità, dei diritti e della dignità della donna nell’epoca del bunga bunga? Due espressioni che ci danno la misura di quanto le donne continuino a subire discriminazioni e stereotipi di genere non di poco conto. Nel lavoro, spesso devono cedere a compromessi. A parità di mansioni continuano a vedere il loro stipendio decurtato del 30% solo perché donne, mentre in politica e nei ruoli dirigenziali la rappresentanza femminile è ancora molto, troppo bassa. Sono duri a morire gli stereotipi che vedono la donna solo come un bel corpo da ostentare o “degustare” nei modi più svariati.
I riferimenti all'attualità ci sono tutti e per difendere la dignità della donna nella sua complessità – e, perché no, anche quella degli uomini che vogliono dissociarsi da queste visioni limitate - in tutta Italia sono state organizzate molte manifestazioni per domenica 13 febbraio.
A lanciare l'appello per prime sono state Angela Finocchiaro e Francesca Comencini. La mobilitazione toscana - in Piazza della Repubblica a Firenze – si intitola “Se non ora, quando?” e vede coinvolte nell’organizzazione le istituzioni locali, la Cgil regionale e molti personaggi del panorama artistico e culturale. Tra queste anche l'étoile della danza Carla Fracci, che ha partecipato alla presentazione ufficiale della manifestazione in Palazzo Vecchio a Firenze.


I dati sulla violenza e la discriminazione di genere in Toscana

In base al Secondo rapporto sulla violenza di genere in Toscana, che analizza le richieste di aiuto ai centri antiviolenza regionali dal 1° luglio 2009 al 30 giugno 2010, le donne che hanno subito discriminazioni o violenze sono 1.761. Si tratta di donne che nella maggior parte denunciano molestie sessuali, mobbing, stalking, ma anche pressioni di tipo psicologico ed economico. Nella maggior parte dei casi, le donne che si sono rivolte agli sportelli diffusi in tutte le province ha un'età compresa tra i 30 e i 39 anni (33,4% dei casi, 510 in tutto). Seguono le donne più adulte, tra i 40 e i 49 anni (462 nel periodo considerato). Nel 48,8% dei casi si tratta di donne coniugate. Quasi il 40% di loro è diplomata (39,8%) o ha la licenza media (32,4%). Nel 35,3% dei casi si tratta di donne disoccupate. 
L’81% delle donne che si è rivolta agli sportelli nel periodo in oggetto ha subito violenza psicologica, il 65,1% fisica, il 27% pressioni economiche, il 10,7% stalking, il 7,8% violenza sessuale, il 2,8% molestie e lo 0,8% mobbing. Molte di loro dichiarano violenze multiple: in 1.097 affermano di aver subito violenza fisica, in 1.365 psicologica, in 456 economica.
Nel confronto tra donne italiane e straniere emerge la percentuale molto elevata di immigrate che hanno subito violenza fisica (73,3% contro il 61,1%) e la significativa quota di non autoctone che subiscono vessazioni di tipo economico (34,6% contro 21,4%): un dato collegabile anche alla condizione occupazionale delle donne straniere che solo nel 33,7% del campione hanno una remunerazione fissa.
766 donne affermano di aver subito un qualche tipo di violenza dal coniuge, a queste si aggiungono 276 vittime di partner conviventi. Sono dunque il 61,9% del campione le donne che hanno subito violenza fisica, psicologica o discriminatoria all’interno di una relazione di convivenza con il proprio partner.
Donna e spettacolo, donna e lavoro: i commenti di chi appoggia la mobilitazione

Sostiene con convinzione la giornata in difesa dei diritti della donna l'étoile internazionale della danza Carla Fracci, che dal giugno 2009 riveste anche la carica di Assessore alla Cultura per l'amministrazione provinciale di Firenze. Doppio ruolo, quindi, per un personaggio già notissimo a livello nazionale e mondiale: visibilità nel mondo dello spettacolo e funzioni amministrative di una delega importante come la cultura. “Credo non se ne possa più: gli uomini a casa loro possono fare quello che vogliono, ma qui si parla di governare l'Italia, e la situazione che stiamo vivendo sta mettendo in imbarazzo l'intero paese - ha detto Carla Fracci. - Non voglio più sentir parlare delle cose che vediamo ormai da troppi giorni sui giornali. Piuttosto vorrei si potesse dialogare e avere un aiuto da chi governa per non far morire la cultura e la dignità della donna nel nostro Paese”.
Hanno aderito alla manifestazione toscana, tra gli altri, anche l'attrice Ornella Grassi e Marion D'Amburgo, fondatrice della compagnia teatrale Magazzini Criminali. “Il problema del paese - ha affermato quest'ultima - è la mancanza di speranza che annichilisce i giovani”; mentre la Grassi ha sottolineato, presentando il suo sostegno alla giornata del 13 febbraio che “c'è sempre stato chi ha preferito accorciare la strada vendendosi al direttore, ma almeno al tempo queste donne finivano a fare le comparse, non le primedonne”.
“Ciò che avviene in questo momento - ha denunciato Anna Maria Romano di Cgil Toscana - è la punta dell’iceberg di un modello sociale che passa dal precariato e dalla disoccupazione, fino ai tagli al welfare che azzerano i servizi che permetterebbero alle donne di lavorare: anche questo si traduce in discriminazione di genere”.
Idealmente o concretamente, parteciperanno alla giornata di mobilitazione toscana anche la Preside di Scienze Politiche “Cesare Alfieri” di Firenze Franca Alacevich e l’attrice, toscanissima, Anna Meacci. Tutte insieme per un “Risorgimento rosa” che dimostri che l'Italia è retta da tante e tante donne che la mattina si alzano presto e si svegliano ancora prima per studiare, lavorare, rendere bello questo Paese in ogni suo aspetto.

Agnese Fedeli

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