Pubblicato su Sole24 Ore Nord Est - 15.12.2010
Olio vegetale e impianti a microturbine a gas: prove di dialogo vincenti. E' nata in provincia di Treviso la prima sperimentazione al mondo di un impianto a microturbine a gas per produrre energia a cogenerazione - ossia elettrica e termica, in maniera combinata – alimentato ad olio vegetale puro. Per esempio olio di semi, di girasole, di oliva o di colza. Un'applicazione che sposa energie rinnovabili e innovazione tecnologica.
L'azienda che ha prodotto il primo esemplare in funzione già da alcune settimane è la Ibt Group di Villorba (Treviso). L'impresa, avviata nel 2000 su iniziativa di Ilario Vigani, conta oggi un fatturato di 6 milioni annui e un totale di 16 addetti. In questi dieci anni Ibt, partner esclusiva per l'Italia dell'americana Capstone Turbine Corporation, si è specializzata sempre più in sistemi di autoproduzione energetica ed ha combinato la tecnologia delle microturbine a gas all'uso di olio vegetale puro. La macchina è frutto di un progetto di ricerca sostenuto dalla Regione Toscana e portato avanti in collaborazione con Spike Renewables, start up dell'Università di Firenze.
Tra i vantaggi di questa applicazione, le ridotte dimensioni dell'impianto, le basse emissioni in atmosfera e la minore necessità di manutenzione rispetto ad impianti di dimensioni superiori. L'impianto ha una potenza compresa tra i 35 e i 60 Kw con un consumo di circa 11 litri di olio all'ora, per un rendimento elettrico del 27% circa. L'unico elemento di perplessità può essere rappresentato dal costo dell'impianto, che si aggira intorno ai 100mila euro, il 10-15% in più rispetto a impianti tradizionali. Il guadagno si conta in termini di energia pulita e di emissioni più basse, senza considerare gli incentivi di ,28€/kwh previsti dalla legge 99/2009 e dalle successive circolari ministeriali.
“Con questo tipo di macchine di fatto riusciamo ad abbattere i consumi e l'energia che spesso si spreca a causa delle grandi dimensioni degli impianti – spiega il titolare di Ibt Group Ilario Vigani –. Essendo di piccola taglia, tutta l'energia prodotta viene utilizzata per produrre calore. Le emissioni prodotte sono addirittura di 100 volte inferiori rispetto ad impianti tradizionali. I nostri utilizzano una tecnologia speciale, di derivazione aeronautica, una microturbina a gas alimentata ad olio naturale. Per tutte queste caratteristiche, ci immaginiamo che possano ben adattarsi alle esigenze di realtà agricole di piccola dimensione, agriturismi, aziende e produttori locali, serre, allevamenti e tutto il settore floro-vivaistico”.
Materialmente ospita il primo impianto funzionante, dopo un primo prototipo, la toscana Silo s.p.a., azienda leader in Italia nella produzione di materie prime alternative per la produzione di biocarburanti e di oli vegetali puri ad uso industriale.
In queste prima settimane di attività la macchina viene costantemente monitorata per capirne la risposta in base alla tipologia di olio vegetale con cui viene alimentato.
Agnese Fedeli
L'azienda che ha prodotto il primo esemplare in funzione già da alcune settimane è la Ibt Group di Villorba (Treviso). L'impresa, avviata nel 2000 su iniziativa di Ilario Vigani, conta oggi un fatturato di 6 milioni annui e un totale di 16 addetti. In questi dieci anni Ibt, partner esclusiva per l'Italia dell'americana Capstone Turbine Corporation, si è specializzata sempre più in sistemi di autoproduzione energetica ed ha combinato la tecnologia delle microturbine a gas all'uso di olio vegetale puro. La macchina è frutto di un progetto di ricerca sostenuto dalla Regione Toscana e portato avanti in collaborazione con Spike Renewables, start up dell'Università di Firenze.
Tra i vantaggi di questa applicazione, le ridotte dimensioni dell'impianto, le basse emissioni in atmosfera e la minore necessità di manutenzione rispetto ad impianti di dimensioni superiori. L'impianto ha una potenza compresa tra i 35 e i 60 Kw con un consumo di circa 11 litri di olio all'ora, per un rendimento elettrico del 27% circa. L'unico elemento di perplessità può essere rappresentato dal costo dell'impianto, che si aggira intorno ai 100mila euro, il 10-15% in più rispetto a impianti tradizionali. Il guadagno si conta in termini di energia pulita e di emissioni più basse, senza considerare gli incentivi di ,28€/kwh previsti dalla legge 99/2009 e dalle successive circolari ministeriali.
“Con questo tipo di macchine di fatto riusciamo ad abbattere i consumi e l'energia che spesso si spreca a causa delle grandi dimensioni degli impianti – spiega il titolare di Ibt Group Ilario Vigani –. Essendo di piccola taglia, tutta l'energia prodotta viene utilizzata per produrre calore. Le emissioni prodotte sono addirittura di 100 volte inferiori rispetto ad impianti tradizionali. I nostri utilizzano una tecnologia speciale, di derivazione aeronautica, una microturbina a gas alimentata ad olio naturale. Per tutte queste caratteristiche, ci immaginiamo che possano ben adattarsi alle esigenze di realtà agricole di piccola dimensione, agriturismi, aziende e produttori locali, serre, allevamenti e tutto il settore floro-vivaistico”.
Materialmente ospita il primo impianto funzionante, dopo un primo prototipo, la toscana Silo s.p.a., azienda leader in Italia nella produzione di materie prime alternative per la produzione di biocarburanti e di oli vegetali puri ad uso industriale.
In queste prima settimane di attività la macchina viene costantemente monitorata per capirne la risposta in base alla tipologia di olio vegetale con cui viene alimentato.
Agnese Fedeli
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