Nonostante le tante proteste dei mesi scorsi, legate a questioni di viabilità e parcheggi, la situazione di viale Giotto, viale Boccaccio e via Alzaia non sono ancora migliorate. E i residenti sono costretti quotidianamente a sopportare scene di ordinaria follia che manderebbero in escandescenza chiunque. Dal parcheggio selvaggio alle buche – ormai profonde davvero – sui lati della strada. Fino alla pensilina (rotta) dell'autobus che, di certo, non incentiva all'uso dei mezzi pubblici.
Chiunque attraversi il tratto di statale che costeggia la pineta di piazza Ristori fino a svoltare in viale Boccaccio si accorgerà che la situazione è satura fin dal mattino. Si comincia presto a vedere un approccio al parcheggio che di civile non ha proprio niente: la mattina, infatti, tante persone si recano agli uffici Asl per prelievi e visite. Necessità del tutto lecita. Il problema è che tanti hanno l'abitudine di lasciare l'automobile letteralmente "sulla strada": a fianco degli ex macelli, nell'ottica di non fare che pochissimi passi per arrivare agli uffici Asl. Inutile dire che in poche decine di minuti le macchine sono parcheggiate su tutta la carreggiata che dalla Asl porta fino al bar del Pino, creando disagi e pericoli per le vetture in transito e caos alla viabilità.
Per eliminare parte del traffico e delle difficoltà di viabilità palesi su questo tratto di tracciato stradale empolese si potrebbe incentivare, forse, l'uso dei mezzi pubblici. Tutto sommato, diranno i più, viale Giotto non è così lontano dal centro storico. Infatti. Purtroppo, però, la carreggiata sinistra di quello che fino a qualche decennio fa si poteva davvero chiamare "viale" è disseminata di buche. Che oggi rappresentano un pericolo per i pedoni e, ancora di più, per mamme che spingono i loro passeggini. Sono in particolare due le buche ormai fuori misura, sempre piene d'acqua e pietre, e si trovano proprio di fronte alla fermata dell'autobus. Un ulteriore disagio che deve sopportare chi vorrebbe usare l'autobus, oltre al fatto che la pensilina dove aspettare i mezzi pubblici è del tutto inutile, in quanto è rotta su due lati, con il vetro spezzato. Prendere l'autobus su viale Giotto può essere davvero un'impresa, perché bisogna aspettare al freddo e perché si richia di cadere tra le buche e le pietre.
Il parcheggio selvaggio. Non è certamente una novità: oltre alle auto che la mattina trovano incivilmente posto di fianco agli ex macelli, su tutto il viale fino allo stabilimento Rebecca e oltre, per tutto viale Boccaccio, vige una sorta di "anarchia del parcheggio" che non garantisce, ancora, nessun tipo di facilitazione per i residenti né una regolamentazione che chiarisca le regole. I residenti cominciano ad averne abbastanza di trovarsi le auto parcheggiate sul cancello di casa, quasi a bloccarne l'ingresso.
E' con queste scansioni orarie che viale Giotto e viale Boccaccio sono diventati una strada di scorrimento veloce e a bassissimo livello di controllo pubblico, dove il carico di inquinamento e vetture è assai vicino alla saturazione.
Agnese Fedeli
Chiunque attraversi il tratto di statale che costeggia la pineta di piazza Ristori fino a svoltare in viale Boccaccio si accorgerà che la situazione è satura fin dal mattino. Si comincia presto a vedere un approccio al parcheggio che di civile non ha proprio niente: la mattina, infatti, tante persone si recano agli uffici Asl per prelievi e visite. Necessità del tutto lecita. Il problema è che tanti hanno l'abitudine di lasciare l'automobile letteralmente "sulla strada": a fianco degli ex macelli, nell'ottica di non fare che pochissimi passi per arrivare agli uffici Asl. Inutile dire che in poche decine di minuti le macchine sono parcheggiate su tutta la carreggiata che dalla Asl porta fino al bar del Pino, creando disagi e pericoli per le vetture in transito e caos alla viabilità.
Per eliminare parte del traffico e delle difficoltà di viabilità palesi su questo tratto di tracciato stradale empolese si potrebbe incentivare, forse, l'uso dei mezzi pubblici. Tutto sommato, diranno i più, viale Giotto non è così lontano dal centro storico. Infatti. Purtroppo, però, la carreggiata sinistra di quello che fino a qualche decennio fa si poteva davvero chiamare "viale" è disseminata di buche. Che oggi rappresentano un pericolo per i pedoni e, ancora di più, per mamme che spingono i loro passeggini. Sono in particolare due le buche ormai fuori misura, sempre piene d'acqua e pietre, e si trovano proprio di fronte alla fermata dell'autobus. Un ulteriore disagio che deve sopportare chi vorrebbe usare l'autobus, oltre al fatto che la pensilina dove aspettare i mezzi pubblici è del tutto inutile, in quanto è rotta su due lati, con il vetro spezzato. Prendere l'autobus su viale Giotto può essere davvero un'impresa, perché bisogna aspettare al freddo e perché si richia di cadere tra le buche e le pietre.
Il parcheggio selvaggio. Non è certamente una novità: oltre alle auto che la mattina trovano incivilmente posto di fianco agli ex macelli, su tutto il viale fino allo stabilimento Rebecca e oltre, per tutto viale Boccaccio, vige una sorta di "anarchia del parcheggio" che non garantisce, ancora, nessun tipo di facilitazione per i residenti né una regolamentazione che chiarisca le regole. I residenti cominciano ad averne abbastanza di trovarsi le auto parcheggiate sul cancello di casa, quasi a bloccarne l'ingresso.
E' con queste scansioni orarie che viale Giotto e viale Boccaccio sono diventati una strada di scorrimento veloce e a bassissimo livello di controllo pubblico, dove il carico di inquinamento e vetture è assai vicino alla saturazione.
Agnese Fedeli
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