lunedì 13 novembre 2006

Una bistecca senza confini, Il Firenze, 19 ottobre 2006

Butcher for children: è questo lo slogan che accompagnerà la sesta edizione dell'ormai tradizionale Festa Internazionale dei Macellai che si tiene domenica nel piccolo borgo di Panzano in Chianti. La giornata nasce con il pretesto di onorare il santo protettore dei macellai: il Beato Tommaso Bellacci. Ma la folla che anche quest'anno invaderà Panzano avrà in mente tutt'altro: in primissimo luogo la degustazione senza limiti delle più ghiotte specialità di carne e prodotti tipici. La festa, che si apre verso le 11 e si chiude quando si è esausti di mangiare, ruota intorno alla figura del suo ideatore: il macellaio-poeta Dario Cecchini, per il quale ogni occasione è buona per ideare sonetti e versi che decantano la sua amata fiorentina (la carne e la viola!). Il suo motto infatti è "Tutte e due le fiorentine, belle entrambe, co'piedi buoni e bone anche le gambe. Tornate con le vertebre sul collo e senza brutti virus nel midollo". Per celebrare la carne (e la squadra) toscana più decantata, Dario Cecchini ha composto spesso versi dal sapore dantesco e una festa che rimane nella memoria di chi vi ha partecipato almeno una volta.
All'edizione 2005 della Festa Internazionale dei Macellai si sono registrate oltre 5.000 presenze. La formula è sempre la stessa: all'ingresso – e cioè nei pressi dell'Antica Macelleria Cecchini - i visitatori pagano un biglietto simbolico di 10€. Gli organizzatori mettono al polso di chi ha pagato un braccialetto di stoffa con il logo del Cecchini e con quello si ha diritto ad assaggiare tutte le specialità presenti negli stand degli espositori provenienti dalla Toscana, dal resto d'Italia e da altre zone del mondo. I soldi incassati vanno a sostegno dell'ospedale pediatrico Meyer di Firenze: ogni anno le donazioni sono di diverse migliaia di euro. "Siamo orgogliosi che anche la generosità dei Macellai abbia contribuito alla realizzazione della nuova sede di un meraviglioso Ospedale modello, a dimensione di bambino" ha detto il macellaio-poeta Dario Cecchini.
Gli espositori più curiosi delle ultime edizioni sono arrivati dal Giappone e dall'isola di Malta e anche per quest'anno si preannunciano new entries. Ospiti fissi della manifestazione sono ovviamente macellai toscani, dal Falaschi al Falorni i nomi si sprecano, da Taranto, da Padova e da tutto il Veneto, dal Piemonte e dalla Lombardia. In gran parte sono persone di fiducia, delle quali Dario Cecchini ha stima personale.
Le macellerie partecipano per un fatto d'immagine, certo, ma anche nell'ottica di fare beneficenza a un anno esatto dal ritorno ufficiale sulle nostre tavole della bistecca alla fiorentina: un gusto che mette d'accordo tutti. E quindi buon appetito, con salami, soppressate, capocolli, salsicce al vino Arneis, rosticciane, lardo, pancetta, minestre di farro e salse tartufate, nonché vino San Giovese rosso. Nel minuscolo borgo di Panzano in Chianti c'è spazio davvero per tutti.
Agnese Fedeli


L'identikit di Dario Cecchini: la sua macelleria a Panzano in Chianti ha una tradizione di 250 anni. E' diventato celebre da quanto è scoppiata la fobia per la mucca pazza: sono innumerevoli le iniziative da lui ideate per far capire all'opinione pubblica che il fenomeno era sovrastimato e che della "buona ciccia" c'era da fidarsi. Resta nella memoria il "funerale della bistecca" e alcune sue poesia declamate in giro per il mondo. Ha all'attivo una Scuola ambulante della Bistecca: gruppo d'intenditori e amici che va in giro a predicare la storia, il gusto, la tradizione e la bontà della bistecca alla fiorentina. La domanda che si fa più spesso è "To beef or not to beef, this is the question…".
A.F.

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