Dovete traslocare per qualche mese fuori Firenze? Magari in un'altra regione o in un altro paese europeo, per una promozione di lavoro, un periodo di studio in un'altra università oppure per seguire il grande amore? E avete paura perché non potrete più sostenere in diretta la vostra amata squadra Viola? Potete, per esempio, seguire l'esempre di Marcello Mancini, fiorentino che ora abita a Milano dopo alcuni anni di lavoro a Londra. "Quando abitavo in Inghilterra - racconta Mancini - avevo così tanta nostalgia delle occasioni per andare allo stadio e tifare per la Fiorentina, che mi sono inventato un London Viola Club. E' incredibile quante persone siano affascinate da Firenze fuori dall'Italia. In pochissimo tempo nel mio Viola club si erano iscritti più inglesi che toscani espatriati... E' stata una bella idea: non solo un attività di socialità e di divertimento. Il London Viola Club esiste ancora. E io ne sono tuttora il presidente onorario".
La trasferta lavorativa di Mancini è durata a lungo: è rimasto a Londra quasi per cinque anni. Per seguire la Fiorentina, allora, ha chiesto in un locale che tutte le sere faceva vedere le partite di calcio di poter riservare la sala solo per i tifosi della Viola, quand la Fiorentina era impegnata in qualche match. "E' cominciato così - racconta Marcello Mancini -. Incontravo continuamente fiorentini e i miei colleghi amano la Toscana e la nostra amata città, tanto da stupirsi che avessi accettato di lasciarla per andare a lavorare in Inghilterra. Ho quindi creato il London Viola Club un po' per gioco, per conoscere persone e stare in compagnia, e un po' anche per seguire la mia passione per lo sport e il calcio". Al London Viola Club - il passaparola è importantissimo in questi casi, per ricreare all'estero una piccola comunità di conterranei - aderivano fiorentini e toscani, ma anche tanti avvocati e dirigenti inglesi che londinesi.
Il periodo in cui Mancini ha fondato il club internazionale a sostegno della Fiorentina è stato a metà degli anni novanta, quando ha vissuto a Londra. E ora che lui lavora a Milano e comunque è tornato in Italia e a Firenze? Ora il club lo dirige l'avvocato David Roodyn: lavora nella City tutta la settimana e ama potersi rilassare seguendo le partite della Fiore nel fine settimana. "Ma ci teniamo in contatto continuamente - ride Mancini -. Non c'è partita che non sia anticipata da pronostici miei e suoi. Ci mandiamo sms con il risultato atteso e confrontiamo poi l'esito".
Agnese Fedeli
La trasferta lavorativa di Mancini è durata a lungo: è rimasto a Londra quasi per cinque anni. Per seguire la Fiorentina, allora, ha chiesto in un locale che tutte le sere faceva vedere le partite di calcio di poter riservare la sala solo per i tifosi della Viola, quand la Fiorentina era impegnata in qualche match. "E' cominciato così - racconta Marcello Mancini -. Incontravo continuamente fiorentini e i miei colleghi amano la Toscana e la nostra amata città, tanto da stupirsi che avessi accettato di lasciarla per andare a lavorare in Inghilterra. Ho quindi creato il London Viola Club un po' per gioco, per conoscere persone e stare in compagnia, e un po' anche per seguire la mia passione per lo sport e il calcio". Al London Viola Club - il passaparola è importantissimo in questi casi, per ricreare all'estero una piccola comunità di conterranei - aderivano fiorentini e toscani, ma anche tanti avvocati e dirigenti inglesi che londinesi.
Il periodo in cui Mancini ha fondato il club internazionale a sostegno della Fiorentina è stato a metà degli anni novanta, quando ha vissuto a Londra. E ora che lui lavora a Milano e comunque è tornato in Italia e a Firenze? Ora il club lo dirige l'avvocato David Roodyn: lavora nella City tutta la settimana e ama potersi rilassare seguendo le partite della Fiore nel fine settimana. "Ma ci teniamo in contatto continuamente - ride Mancini -. Non c'è partita che non sia anticipata da pronostici miei e suoi. Ci mandiamo sms con il risultato atteso e confrontiamo poi l'esito".
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