domenica 9 aprile 2006

Christie's compra all'asta per 70mila euro il mitico tubino nero di Audrey - Il Messaggero, 9 aprile 2006


di Agnese Fedeli

FIRENZE. L’eleganza, la semplicità e un colore essenziale, il nero, per sottolineare al massimo la grazia e la raffinatezza femminili. Dopo la celebrità cinematografica, il tubino nero indossato da Audrey Hepburn in “Colazione da Tiffany” torna sulla scena per fare beneficenza. L’abito ha infatti sfilato ieri all’asta vintage organizzata dall’Associazione per i bambini lebbrosi di Calcutta di Firenze, in contatto con il giornalista e scrittore Dominique Lapierre. Tre giorni all’insegna della mostra-mercato del vintage per la raccolta di fondi a scopo umanitario. Anche per il tubino di Audrey Hepburn – che lo stilista Hubert de Givency aveva donato a Dominique Lapierre in segno di stima e amicizia - era prevista un’asta pubblica, così come per gli altri 5000 vestiti d’epoca e vintage presenti alla manifestazione benefica, giunta ormai alla sua sesta edizione. L’abito è stato invece acquisito dalla casa d’aste londinese Christie’s, che lo ha valutato tra i 50 e i 70mila euro e che lo metterà all’asta in Inghilterra il 5 dicembre prossimo. Il famoso abito nero indossato da Audrey Hepburn, da poco definita la più bella donna di tutti i tempi da un’indagine americana, è stato acquisito in particolare dalla specialista di Christie’s Sarah Hodgson, che nella casa d’aste si occupa di organizzare gli eventi e le vendite relativi ai cimeli cinematografici e agli oggetti appartenuti a cantanti e pop-star, tra i quali le chitarre di Eric Clapton.

Il tubino nero - indossato per la sfilata di ieri da Sibilla d’Ottaviano, giovanissima modella italo-francese, figlia di uno degli organizzatori della mostra mercato - sarà materialmente messo all’asta, quindi, il 5 dicembre prossimo. Finora l’abito non è stato pagato, ma l’incasso totale della vendita andrà all’Associazione per i bambini lebbrosi di Calcutta di Firenze, fondata da Michèle Migone e alla fondazione Dominique Lapierre. L’asta di un abito così noto per la celebrità del film e per la bellezza di Audrey Hepburn riuscirà a sostenere il lavoro delle missioni a Calcutta e a salvare migliaia di bambini dalla vita di strada.

Il Messaggero, 9 aprile 2006

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