sabato 1 aprile 2006

Meningite, non c'è allarme. I medici della Asl: "Da noi meno casi che altrove"

EMPOLI. Non è un’epidemia contagiosa e non è la peste del duemila. I recenti casi di meningite verificatisi nell’Empolese Valdelsa, entrambi su giovani del nostro territorio, hanno creato allarmismi sul fatto che questa zona sia ormai infestata dallo spettro della sepsi meningococcica. Ma gli ultimi casi ultimamente registrati rispondono tutti al ceppo C della malattia: quello prevenibile tramite il vaccino, specialmente nei casi pediatrici. Aspetto sottolineato in modo particolare dal dottor Renato Colombai, direttore dei presidi ospedalieri della Asl11 che ha detto: «è giusto fare un bilancio sui casi di meningite avvenuti recentemente, per aiutare i cittadini a capire che si tratta di casi isolati e non di un contagio diffuso».
«Gli episodi registrati nel territorio della Asl11 dal 1998 a oggi - ha detto il dott. Paolo Filidei del dipartimento igiene e sanità pubblica della Asl11 - sono dieci, con un’incidenza dello 0,6 ogni 100mila abitanti. Una media inferiore anche al dato regionale». Per i bambini fino a 6 anni il vaccino è obbligatorio e gratuito. Il vaccino contro la sepsi meningococcica è comunque disponibile, a pagamento, anche per i bambini più grandi e per gli adulti. Le dosi di vaccino erogate contro la meningite nel 2005 sono 6515. Al 31 dicembre scorso il 47,1% dei bambini di età inferiore ai 6 anni era già stata vaccinato.
«Il vaccino contro la sepsi meningococcica è indicato per i soggetti a rischio - afferma Francesco Mazzotta, infettivologo dell’ospedale Santissima Annunziata della Asl 10 -. Per esempio le persone che non hanno la milza. Ma non è obbligatoria in altri casi».
La sepsi meningococcica crea allarmismi quando si verificano episodi fulminanti «per i quali la diagnosi è molto difficile» ha detto l’infettivologo Lorenzo Mecocci dell’ospedale Santissima Annunziata.
Gli episodi di meningite verificatisi dal 1998 a oggi nell’Empolese Valdelsa, 10 in tutto, riguardano in percentuale maggiore bambini tra 1 e 6 anni - sono stati infatti 4 i bambini colpiti da meningite in questo lasso temporale -, in misura significativa gli adolescenti tra i 15 e i 20 anni - 3 i giovanissimi colpiti - e, a seguire, gli adulti tra i 21 e i 50 anni - 2 casi in tutto -. La distribuzione dei casi di meningite è abbastanza uniforme negli anni, con uno o due episodi di infezione, ma si nota un rafforzarsi della malattia nell’anno passato. Nel 2005 sono state infatti tre le persone colpite da sepsi meningococcica.
Negli ultimi anni, anche a livello nazionale, si sono studiati i sierotipi di sepsi meningococcica: ne esistono infatti tre ceppi. In Italia le forme di meningite sono prevalentemente provocate dai ceppi B e C. I casi avvenuti nell’Empolese Valdelsa in tempi recenti rispondono al tipo C, prevenibile oggi tramite il vaccino.
Agnese Fedeli

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