mercoledì 13 settembre 2006

Il Cherubini cade a pezzi - Il Firenze

Modifiche infrastrutturali relative alla sicurezza, un nuovo riassetto al corpo docente, il restauro e la valorizzazione del fondo librario. Queste sono solo alcune delle "ferite aperte" del conservatorio Cherubini, lo storico istituto di formazione e di eccellenza musicale celebre in Italia e in Europa. "Il conservatorio ha bisogno di un nuovo tipo di gestione – ha detto il Maestro Giuseppe Lanzetta, direttore stabile dell'Orchestra da Camera Fiorentina, che ha lanciato l'appello a sostegno dell'istituto -. Il Cherubini deve trovare enti pubblici e mecenati che si preoccupino di portarlo al suo antico splendore". La cifra necessaria al conservatorio non è ancora ben preventivata, ma si tratta comunque di centinaia di migliaia di euro.
"Alcuni interventi necessari sono di natura molto tecnica – spiegano i docenti -. Per esempio, è inconcepibile che le aule di un conservatorio non siano insonorizzate. Ma anche questioni apparenremente banali: il conservatorio non ha un'aula professori". Ovviamente ci sono tantissime altre questioni che fanno pensare a un repentino rinnovamento nelle scelte politiche del Cherubini: la storica sede del conservatorio, attualmente diretto da Annaberta Conti, deve essere sottoposto a lavori di ristrutturazione e messo a norma secondo la legge 626 sulla sicurezza. "Dobbiamo rodare una nuova macchina amministrativa – afferma ancora Giuseppe Lanzetta, promotore di una sorta di manifesto per il futuro del Cherubini – in modo tale che all'istituto vengano assegnati fondi universitari, regionali, europei". I valori che dovrebbero stare alla base di una futura gestione patrimoniale, ideale e dirigenziale del Cherubini sono "presenza, comunicabilità degli atti, dispinibilità al dialogo con i docenti, supporto agli studenti". Fondamentale anche un confronto più costante con istituzioni pubbliche e private che a vari livelli fanno formazione musicale sul territorio. Altri impegni che il conservatorio ha intenzione di perseguire sono la digitalizzazione del patrimonio librario dell'istituto e la riapertura dell'accedemia Cherubini, oltre a una formazione costante dei docenti.
Ha preso a cuore l'appello del Cherubini anche Antonio Paolucci, direttore regionale e Sovrintendente del Polo Museale Fiorentino, che auspica una valorizzazione integrata di tutti gli istituti della "cittadella dei mestieri" racchiusa tra via Ricasoli, via degli Alfani, via Cesare Battisi, via dei Servi e Piazza San Marco. "L'accademia della Belle Arti, il Museo dell'Accademia, l'opificio, il Cherubini – ha detto il Sovrintendente – devono esser considerati tutti segmenti dello stesso insieme. E' necessario che qualcuno si prenda carico del futuro del conservatorio".
Agnese Fedeli

- La formazione musicale che si riceve al Cherubini è di due tipi: c'è il primo triennio di base e il biennio specialistico. Le specializzazioni sono di vario genere: dalla composizione, al jazz, fino all'approfondimento nelle singole discipline e in ciascuno strumento. Attivato anche il biennio in "musica e nuove tecnologie". Ogni anno si diplomano centinaia di studenti.

- Nei prossimi giorni nella sede del conservatorio in Piazza delle Belle Arti si tengono gli esami di ammissione per gli allievi dell'anno accademico 2006/2007: l'11 settembre c'è l'esame di viole, il 13 quello di strumenti a percussione, il 15 clavicembalo e viola da gamba, il 16 direzione d'orchestra.

- Il conservatorio Cherubini raccoglie uno dei fondi librari più ricchi tra tutti gli istituti musicali italiani ed europei. Nella biblioteca ci sono oltre 400.000 titoli, tra cui manoscritti musicali, stampe, autografi di Landino, Monteverdi, Scarlatti, Bellini, Rossini, Cherubini, Donizetti, Paganini, Pizzetti e Frazzi.

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