Montalbano e Cerbaie a rischio fuoco
Volontari a caccia dei piromani, ma a Samminiatello hanno già colpito
I gruppi antincendio di guardia anche 24 ore su 24
EMPOLI. Le zone più esposte a rischio incendio nell'Empolese-Valdelsa? Sicuramente sono le colline del Montalbano e quelle delle Cerbaie, nel fucecchiese. Lo confermano i precedenti degli anni passati e lo dicono i vari nuclei antincendio di volontari presenti sul territorio. Quelli che fanno da supporto al lavoro fondamentale dei vigili del fuoco. Proprio i volontari lanciano l'allarme per il numero troppo esiguo di personale a disposizione, specialmente nei mesi estivi. Dal primo luglio è cominciato il periodo di "alto rischio": le unità antincendio del Circondario fanno pattugliamenti ogni giorno, avvistamento da torrette d'osservazione, esercitazioni e tutela ambientale per prevenire qualsiasi episodio di fiamme.
Sono recenti un incendio a un camion a Casenuove e 150 metri quadrati di bosco andati in fumo a Samminiatello. «Per quanto riguarda Samminiatello, pensiamo che sia opera di uno stesso piromane che ha già colpito altre 5 o 6 volte in questo periodo», denuncia Daniele Calosi della Racchetta di Montelupo.
Le zone a rischio. Occhi puntati su tutto il Montalbano, dunque, ma anche sul territorio di Capraia e Limite che al 60% è boschivo. Può diventare pericolosa, anche se in misura forse minore, la zona di Gambassi, che è molto panoramica. «Gli incendi che contribuiamo a evitare - spiegano le centrali di prevenzione Vab - sono al 90% di origine dolosa. Gli incendi purtroppo vengono tutti appiccati. Potranno essere forse 2 o 3 quelli che nascono in maniera naturale. Ora c'è anche più attenzione da parte dei coltivatori, che bruciano molto meno le sterpaglie, rispetto a prima, per fare pulito nei campi. E ci sono multe salatissime, per chi brucia senza tutela, così la gente ci fa più attenzione». È tenuta sotto controllo con grande attenzione anche la zona di Cerbaie e del Galleno, che è stato scenario nel 2003 di un grande incendio alle Pinete.
I centri volontari. Nei comuni del Circondario ci sono alcune sedi che svolgono servizio di volontariato antincendio: la Vab di Capraia, la Vab di Vinci, la Racchetta a Montelupo, il nucleo comunale di Castelfiorentino. «Noi siamo 60 soci iscritti - dicono dalla Racchetta di Montelupo -, ma gli operativi in caso d'incendio scendono a 40. Il periodo più critico per gli incendi comincia in luglio e s'intensifica in agosto, quando le fiamme divampano più velocemente». La maggior parte dei centri preposti alla prevenzione degli incendi è reperibile, in questi mesi estivi, 24 ore al giorno. «Ogni giorno deve esserci un minimo di 4 volontari - spiega Stefano Bandini della Vab di Capraia -. Uno o due per i collegamenti radio più un paio per ogni mezzo di soccorso». Sono 15 i volontari operativi sulla prevenzione degli incendi alla Pubblica Assistenza di Fucecchio. Il gruppo fucecchiese è organizzato da Claudio Calugi, Daniele Minneci, Andrea Ricci e Marco Santini. «Il nostro gruppo fa protezione civile e antincendio - afferma Minneci -. Ci occupiamo anche di difesa ambientale e di denunciare la presenza di discariche abusive». La Vab di Vinci, impegnata sul Montalbano e sul fucecchiese, conta circa 20 soci operativi. «Dal 1º luglio fino al 1º settembre siamo reperibili tutto il giorno e operativi dalle 14 alle 20» dicono da Vinci.
Vive una situazione più tranquilla, rispetto ad altre sedi, il nucleo antincendio comunale di Castelfiorentino, impegnato anche nei territori di Certaldo, San Gimignano e Gambassi. «In totale siamo 160 soci, tutti quanti in grado d'intervenire in caso d'incendio - dice Simone Masi, una dei responsabili del nucleo -. Dobbiamo dire comunque che la Valdelsa, anche rispetto a zone come il Montalbano o a altri comuni del Circondario, è meno preda di incendi davvero significativi. Abbiamo torrette di osservazione con le quali riusciamo a monitorare praticamente tutta la Valdelsa».
Agnese Fedeli
UNEDÌ, 10 LUGLIO 2006
Pagina 1 - Empoli
L'APPELLO
Mancano gli uomini
Uno dei problemi denunciati dai centri che si occupano di fare prevenzione antincendio è il basso numero di volontari. E, in seconda battuta, il fatto che i volontari siano tutti giovani. Alla Vab di Capraia e Limite rispondono al telefono due ragazzi di 22 e 21 anni. «Ho cominciato a fare volontariato con la Vab a 17 anni - racconta Stefano Bandini -. Il mio battesimo del fuoco? Nel 2003, durante l'incendio delle Pinete al Galleno. Il più grande tra i volontari ha 45 anni, ma in media abbiamo tutti tra i 20 e i 30 anni. E non siamo mai abbastanza». Conferma questa denuncia anche Simone Masi della ProCiv di Castello che dice: «L'età media dei soci è 25 anni, siamo tutti giovani. E sicuramente il volontariato non sta passando un buon momento».
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