sabato 18 marzo 2006

Scout muratori per riaprire l’antica pieve

Gruppi impegnati anche per le feste A Coeli Aula fine dei lavori a giugno

di AGNESE FEDELI

MONTESPERTOLI. La pieve di Santa Maria a Coeli Aula l’hanno spesso definita «un luogo al servizio dell’uomo». Per i suoi panorami sulle colline di Montespertoli, per i suoi spazi al coperto, capaci di ospitare diverse decine di persone.
Un luogo al servizio dell’uomo, ma anche un luogo dove le mani e il sudore di uomini, donne e ragazzi sono state fondamentali per realizzare un piano di ristrutturazione necessario e oneroso. Alla ristrutturazione della casa e alla pieve di Coeli Aula hanno partecipato, in questi anni, centinaia di scout di tutta la Toscana e, in certi casi, anche da fuori regione. I lavori di ristrutturazione più significativi - quelli al tetto della chiesa, che rischiava di crollare - sono partiti lo scorso novembre e finiranno entro l’inizio dell’estate. La grande inaugurazione della pieve è fissata per l’11 giugno, giorno in cui si tiene tradizionale festa dello scoutismo cittadino.
La struttura. Coeli Aula si trova vicinissima a Montespertoli. La struttura è formata dalla pieve, attestata già prima dell’anno 1000, e da una casa vera e propria dove, negli anni, si sono tenuti campi e attività scout, ritrovi parrocchiali, feste di laurea, battesimi. Ma anche concerti, feste per la fine dell’anno. Insomma, una casa davvero poliedrica, che con il suo salone e i suoi spazi all’esterno sa accogliere i gruppi più diversi.
La situazione è crollata quattro anni fa. «Il tetto della pieve si è indebolito in maniera drastica. Rischiava di franare» ha detto Riccardo Baroni dell’associazione Eirene, che gestisce Coeli Aula. Il problema è che, come spesso succede nell’associazionismo, i fondi per rimediare al danno strutturale che si stava ingigantendo sempre di più proprio non c’erano.
Le feste al lavoro. Ecco che allora si è mobilitato l’associazionismo scout cittadino. In collaborazione con gli adulti di Eirene, gli scout empolesi si sono dati da fare in veri e propri campi di lavoro a sostegno di Coeli Aula. «Ci sono stato quattro anni fa: tre giorni a Coeli Aula durante le vacanze di Pasqua insieme a tanti altri scout - ha detto Francesco Bacchi, studente e scout -. Ognuno faceva qualcosa: chi smontava o rimontava mobili, chi svuotava il magazzino per fare pulizia, chi verniciava. Abbiamo cercato di dare il nostro contributo facendo cose estremamente concrete».
Per realizzare le opere specialistiche e pericolose, ovviamente, sono state chiamate ditte e artigiani ma «tutti possiamo aiutare a rimettere a posto Coeli Aula. Noi abbiamo partecipato tutti gli anni con il nostro clan (così si chiama il gruppo di ragazzi scout tra i 16 e i 19 anni, ndr). Parteciperemo anche al campo di lavoro del prossimo aprile: ci hanno già anticipato che aiuteremo a fare la manutenzione del portone della chiesa» ha detto Laura Salvi, capo scout.
Ma perché i ragazzi hanno risposto in maniera così forte al collasso di Coeli Aula? «Questa base rappresenta un posto significativo per tutta la città, per gli scout, per tutti» dice d’impeto Francesca Scappini, scout che ha partecipato a diversi campi di lavoro.
«Per i ragazzi è un posto dove sentirsi a casa, dove mettere in piedi grandi attività, dove passare del tempo in maniera positiva» ha detto Flavio Conti capo scout.
Ristrutturazione e fondi. Il piano di recupero della chiesa è costato 138mila euro. I lavori sono partiti in maniera ufficiale nello scorso novembre. «L’associazione Eirene ha preso un mutuo decennale da 100mila euro - ha detto ancora Riccardo Baronti di Eirene insieme a Roberto Pallicca -. Abbiamo raccolto alcuni fondi grazie a cene di autofinanziamenti, mercatini e grazie alle offerte dei gruppi scout che soggiornano a Coeli Aula per qualche giorno. Contribuiscono anche alcune famiglie, mentre non è semplice trovare veri e propri sponsor che ci finanzino. Abbiamo preso contatti con le amministrazioni di Empoli e di Montespertoli, così come con Publiambiente che, realizzando la discarica così vicina alla struttura, ha danneggiato la nostra immagine. Ci siamo proposti di inserire Coeli Aula anche nelle Strade del Vino e incrementare la sua frequentazione». Le persone che lavorano alla ristrutturazione della pieve di Coeli Aula, oltre alle ditte e agli artigiani, sono tante davvero. Così come sono numerosi i gruppi che frequentano la casa per attività scout, di divertimento e di ritrovo. Consultando il sito web www.coeliaula.it si può verificare la disponibilità della casa. Tutto il mese di aprile è già occupato con i gruppi scout di Livorno e con attività scout regionali. Il mese di maggio, per ora sembra ancora disponibile, ma tradizionalmente viene fissato per le feste delle comunioni. In giugno e luglio sono già organizzati soggiorni per anziani e attività dei gruppi scout di Peccioli, Roma e addirittura di Avellino.
ORIGINI PRIMA DEL MILLE. La vita della pieve di Coeli Aula è lunga più di mille anni. Infatti è già citata in documenti del IX e X secolo. La zona ha assunto varie nomenclature nel tempo: Ciliziavola, Cilicciaola, Ceraula. Ad ogni modo, l’esistenza di Santa Maria a Coeli Aula è attestata già nel marzo dell’ 893 quando Sichelmo, figlio di Martino, signorotto locale, donò terre del piviere di Ciliziavola all’oratorio di Santa Maria a Monte.
La chiesa - che è inserita nel libro di Marco Frati dal titolo Chiese romaniche nella campagna fiorentina a Sud dell’Arno, ed. dell’Acero - intorno al XIII secolo passò un periodo di scarsa capacità economica, tant’è che il canonico Rodolfo chiese un mutuo al Vescovo del capitolo. A causa della poche entrate, il numero dei sacerdoti diminuì e nel 1396 il pievano Filippo Cavalcanti lamenta un defectus clericolrum perpetuorum, ossia una carenza assoluta di canonici. Della pieve si sa, ancora, che nel 1796 aveva già il campanile e il fonte battesimale, quest’ultimo smantellato sotto il patronato del popolo.

Il Tirreno, 16 marzo 2006

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