lunedì 20 marzo 2006

Sessanta Km, un'ora e mezzo. Da Empoli a Siena ritardi record.

di Agnese Fedeli

EMPOLI. Soltanto venti treni al giorno: ossia meno di uno all’ora. Che viaggiano su una linea ferroviaria antiquata e poco sicura. Venti treni tra Empoli e Siena, a fronte dei 70 che collegano Empoli a Firenze e dei 53 che portano a Pisa. Una tratta da odissea, che da anni accumula le denunce e le ire di centinaia di pendolari che passano in treno diverse ore al giorno. L’ultima manovra è stata ideata dal comitato dei pendolari della Valdelsa, che ha raccolto 160 firme contro le modifiche all’orario per una protesta ad ampio raggio: la loro petizione è stata spedita anche al Ministro dei trasporti Pietro Lunari. La Empoli-Siena sembra una linea dimenticata che necessita di tante cure in più, anche perché - oltre a scandire la vita quotidiana di tantissimi pendolari - dovrebbe servire alle migliaia di turisti all’anno che viaggiano in giro per la Toscana. Quelle stazioni fantasma. Il viaggio tra Empoli e Siena raramente dura meno di 70/80 minuti, ritardo escluso. In fondo sono 63 chilometri: il tragitto potrebbe durare molto meno. A confronto con altre linee: in un’ora da Firenze si arriva a Bologna. Il fatto è che sulla Empoli-Siena sono ancora attive tante fermate che hanno un’utenza ridotta veramente ai minimi termini. Le continue fermate fanno accumulare al treno minuti di ritardo che vanno a sommarsi all’attesa obbligatoria dello scambio con i treni in arrivo dal senso contrario, in quei punti della linea dove ancora esiste un solo binario. Un disagio non da poco, che negli anni ha anche sfiorato la tragedia - è successo più di una volta che, per una disattenzione, il treno ripartisse da una stazione senza aspettare lo scambio; più di una volta, tra Certaldo e Poggibonsi, lo scontro frontale tra due treni si è sventato per pochi secondi -. I lavori per raddoppiare i binari dovrebbero terminare entro il 2006.
Le proteste dei pendolari. «Sono otto anni che viaggio su questa linea - racconta Elena Conti, residente a Certaldo -. Prima per la scuola superiore mi muovevo in treno fino a Empoli. Adesso studio economia a Firenze. In questi otto anni? La situazione è andata sempre a peggiorare: ritardi anche di mezzora, treni soppressi e soprattutto pochi treni nell’arco della giornata». Gli utenti della Empoli-Siena sono persone dalle attività varie: la prima mattina è dei dipendenti degli ospedali, degli studenti delle superiori e degli universitari. I viaggiatori diminuiscono fino all’ora di pranzo e l’affollamento riprendere nel pomeriggio e all’ora di cena. «Questa linea è sempre in ritardo, ancora di più da quando hanno cambiato l’orario della mattina - dice Salvatore Carfora, dipendente all’ospedale di Firenze -. Io viaggio tutti i giorni tra Castelfiorentino a Firenze e arrivo sempre tardi al lavoro». Il ritardo è la nota che arreca maggiori disagi ai pendolari, siano essi universitari o lavoratori. Il problema, però, sta anche nel numero dei treni disponibili sulla tratta. «Io faccio l’insegnante a Castelfiorentino e a Borgo San Lorenzo - racconta Flaminio Giordano, che abita a Firenze -. Per entrare a scuola a Castello, alle 9, sono costretto a partire da Firenze poco dopo le 6,30. La stessa cosa mi succede al ritorno: devo sempre aspettare un’ora o anche di più prima di avere un treno per andare verso casa». Lo denunciano anche Chiara Bandini e Azzurra Bulleri, studentesse di lingue all’Università di Siena. «I treni sono troppo lontani l’uno dall’altro - raccontano -. Se da Siena perdiamo quello delle 18,38, dobbiamo aspettare fino alle 20.10 alla stazione: praticamente un’ora e mezzo». E’ quello che succede anche la mattina: chi parte da Empoli alle 7.27 deve stare attento a non fare tardi: il treno successivo ci sarà solo dopo 120 minuti, cioè alle 9.06. Le incongruenze dell’orario. Empoli-Siena. Il primo treno che da Empoli porta verso la Valdelsa e Siena è quello delle 6,22. Fino alle 7,30 c’è un treno ogni mezzora: una sorta di cadenza metropolitana. Seguono infatti i treni delle 6,57 e 7,27. Ecco quello che i pendolari chiamano “orario sbagliato”: dopo le 7,30 il primo treno c’è alle 9.06, ossia dopo un’ora e mezzo. Dalle 9,52 fino alle 16,30 si prosegue con un solo treno ogni ora: 10,52, 11,52, 13,08, 13,52, 14,40, 15,52 16,38. Ricomincia per un breve tratto un orario più accettabile: tre treni nel gire di un’ora e mezzo: 17,06, 17,40, 17,53. Si slitta poi a un’ora più tardi, treno delle 18,56, e gli ultimi treni previsti sono quelli delle 19,52, 20,06, 20,52, 22,11, 23,55.

Il Tirreno, 18 gennaio 2006

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