mercoledì 14 giugno 2006

Dal Fermi non si esce solo... ragionieri, Il Tirreno, 9 giugno 2006

Dal Fermi non si esce solo... ragionieri

Indagini di attualità, studi di Dante e anche un corso di guida sicura


La preside Cinni: «Gli istituti tecnici ormai forniscono anche una formazione umanistica»

AGNESE FEDELI

EMPOLI. Ci siamo quasi, alla notte prima degli esami. In questi ultimi giorni di scuola tutti gli istituti fanno un bilancio delle attività didattiche e extradidattiche, dei traguardi raggiunti e delle cose da migliorare.
Cominciamo una breve panoramica delle scuole empolesi, mettendo sul piatto caratteristiche peculiari e attività non propriamente curricolari che riempiono la vita degli studenti nell’epoca dell’autonomia.
Prima tappa, l’istituto tecnico commerciale Fermi: «I progetti compiuti quest’anno sono tanti - commenta la dirigente Giuliana Cinni - e mostrano che ormai anche gli istituti tecnici mirano a una formazione completa, umanistica e scientifica». Dalla guida sicura alle interviste agli sportivi, al Fermi c’è davvero spazio per tutti.
L’identikit della scuola. Il Fermi conta in totale 800 studenti suddivisi negli indirizzi Igea, Erica, Mercurio e altri. Ogni indirizzo approfondisce temi e discipline differenti: Mercurio forma gli informatici di domani, Erica mira allo studio delle lingue in ambito professionale.
L’indagine sul bullismo. Una delle ricerche che ha ricevuto i maggiori consensi a livello provinciale e regionale è quella realizzata dalla 1a D indirizzo Igea sul tema del bullismo giovanile. La ricerca (come diciamo a fianco) ha messo in luce, grazie a un questionario, la maggiore o minore attenzione al problema dell’aggressività tra i ragazzi anche secondo l’appartenenza a un preciso istituto scolastico. Dai risultati della ricerca, pare che gli studenti del professionale tendano a denunciare i soprusi prima dei ragazzi dell’Iti.
Lo sport al centro. Tante delle attività difficilmente classificabili nelle categorie del “curriculare” o “extracurriculare” svolte all’istituto Fermi riguardano lo sport. In questo settore gli studenti hanno portato avanti diversi progetti. Uno dei più importanti è probabilmente la partecipazione al Fuoriclasse Cup, dove sia le ragazze che i ragazzi sono arrivati in finale. Per questo torneo, che è aperto alla partecipazione di tutte le scuole d’Italia, è richiesto un impegno sportivo ma anche l’ideazione di un prodotto cartaceo, un giornale, un tema, un’opera grafica. Importante a questo riguardo è il giornale dal titolo «Il Gazzettino» pensato e realizzato dagli studenti della 3a A indirizzo Erica. Nel Gazzettino i ragazzi hanno approfondito la storia e le caratteristiche dei mondiali di calcio Germania 2006, al via tra pochissimi giorni, e del calcio nazionale e locale: hanno anche intervistato il mister Cagni e l’arbitro Collina, nonchè fatto uno speciale sul mito Ronaldinho.
Altro risultato importante raggiunto da uno studente del Fermi in ambito sportivo e umanistico insieme la vittoria al concorso Panathlon Valdarno: alle scuole del Valdarno Inferiore è richiesto di scrivere un tema su un argomento relativo allo sport e quest’anno ha vinto il primo premio Filippo Mancini, studente della 5a B indirizzo Igea. Il ragazzo, che tra pochi giorni affronterà insieme ai suoi compagni le prove di maturità, ha scritto un tema sulla correttezza di Lucarelli, come sportivo e come persona. Lucarelli ha incontrato gli studenti del Fermi la settimana scorsa.
I misteri di Dante. Al Fermi ha trovato spazio, comunque, anche la formazione umanistica: è infatti uno studente della 3a D indirizzo Mercurio ad aver vinto, anche in questo caso a livello provinciale, il primo premio nella competizione ludo-poetica del sito web www.giocodante.it. Sulla scia dei misteri artistici sui quali sono basati best-sellers letterari come Il Codice da Vinci, questo gioco virtuale era costruito sulla struttura formale e contenutistica della Divina Commedia. «Il gioco era investigativo e letterario - racconta Alessandro Maestrelli, lo studente che ha vinto la gara ed è stato premiato con un computer portatile -. Gli indizi erano disseminati in 9 stanze e, tra le varie cose che ci era richiesto di fare, dovevamo attribuire la stanza a uno dei personaggi incontrati. Proprio come i gironi dell’inferno di Dante».
Educazione alla salute. In orario curriculare i ragazzi del Fermi approfondiscono anche tematiche importanti come la solidarietà, il pronto soccorso e l’affettività. «Sono percorsi che proponiamo alle classi in modo trasversale - spiega la professoressa Paola Vignozzi -. Con le terze facciamo educazione alimentare, all’affettività e all’autostima; con le quarte facciamo pronto soccorso, in collaborazione con i volontari della Misericordia; con le quinte affrontiamo il tema della donazione degli organi e della solidarietà in genere».
La curiosità. Ai neopatentati è offerta l’opportunità di fare un corso di guida sicura. Molto frequentato è anche lo sportello di sostegno psicologico curato dalla dottoressa Roberta Simoni. Lo sportello è aperto una volta alla settimana e sono 5 o 6 gli studenti che, ogni settimana, confidano le loro ansie e paure alla psicologa. In alcuni casi sono problemi relazionali, oppure paure facilmente sondabili. Sono molto più rari i casi in cui si scoprono inizi di anoressie o depressioni giovanili: in queste rare occasioni, la scuola contatta immediatamente i servizi sociali.
Stage e attività formative. I ragazzi del Fermi possono decidere se trascorrere un mese dell’estate facendo uno stage in azienda. «Ogni anno sono 40-50 i nostri studenti che lavorano in un’azienda del Circondario e cominciano a farsi un curriculum» ha spiegato la preside Giuliana Cinni. Oltre a queste attività, sono tanti gli studenti che fanno anche corsi di formazione intensivi: è il caso delle classi 3a A indirizzo Erica Sport e 4a D Igea, che sono andati a Rimini a seguire un corso di animazione turistica. Attualmente il Fermi è anche tra i promotori e sostenitori del corso post-diploma per diventare bibliotecari. L’istituto Fermi ha aderito anche quest’anno al progetto «Investire in democrazia» che ha portato i ragazzi a riflettere su informazione e disinformazione in tempo di guerra, sulla resistenza partigiana e sul senso della costituzione. Al progetto «Investire in democrazia» partecipano ogni anno centinaia di studenti di tutte le scuole dell’Empolese Valdelsa, dalle classi elementari fino agli ultimi anni degli istituti superiori.
Il sito web. Per gli studenti del Fermi, per i docenti e per tutta la popolazione scolastica è attivo il sito web http://www.itcfermiempoli.it. Vi si trovano un registro delle assenze virtuale, link e materiali sulle diverse discipline, oltre alle informazioni sulla scuola.

VENERDÌ, 09 GIUGNO 2006


«Al professionale ci sono più bulli»

Indagine di una classe dell’Itc sul fenomeno della violenza in classe

EMPOLI. Bullismo, un fenomeno che nelle scuole serpeggia, che gli studenti vivono con timore e soggezione. Gli allievi del Fermi hanno realizzato una ricerca proprio su questo tema, partecipando e vincendo il primo premio del concorso provinciale indetto dalla Questura di Firenze. «Il bullismo - scrivono gli studenti della 1a D Erica - è un fenomeno molto diffuso soprattutto nelle scuole. Questo termine deriva dall’inglese bullying e si definisce come un’azione che mira a fare del male o a danneggiare, compiuta da un individuo, spesso un ragazzo, che viene chiamato bullo, mentre chi subisce l’azione è la vittima. Il bullismo è praticato collettivamente, da un gruppo, o individualmente dal singolo bullo che si diverte a prendere in giro o a ferire fisicamente o verbalmente la vittima».
I ragazzi del Fermi hanno cominciato la loro ricerca con un’analisi degli studi e delle tipologie di bullismo, per passare poi a sottoporre un questionario a 120 studenti, dell’Iti e del Fermi. Le differenze? I ragazzi del professionale sembrano essere più aggressivi rispetto a quelli del Fermi: l’80% del campione del professionale, infatti, risponde che reagirebbe senza dubbio alla provocazione di un bullo.
Tipologie di bullismo. La ricerca dei ragazzi del Fermi è approfondita nella classificazione delle categorie di bullismo. Esistono un bullismo diretto, fisico o verbale, e il bullismo indiretto. «II bullismo diretto si ha quando si manifesta con attacchi aperti contro la vittima, di tipo fisico nel caso la vittima sia soggetta a maltrattamenti quali le percosse, oppure se gli vengono estorti con violenza e rovinati oggetti personali. Il bullismo è di tipo verbale quando si insulta o si prende in giro la vittima. Il bullismo indiretto consiste nell’allontanamento sociale di un individuo».
Nel mirino del bullismo. Chi sono le vittime del bullismo? «La vittima è spesso un persona fisicamente debole e può venir presa in giro per difetti fisici, ma è debole anche interiormente, in quanto è insicura, ansiosa, cauta, calma e chiusa» dicono. Chi è preso di mira dai bulli, spesso si chiude in se stesso, piange, ha paura.
Le finalità dell’indagine. Il cuore dell’indagine degli studenti del Fermi è la volontà di capire quanto il bullismo sia diffuso tra i ragazzi, prendendo in considerazione un campione di tre prime classi dell’Istituto Tecnico Commerciale, 70 studenti, e tre classi del Professionale, 50 studenti. Altro punto importante nello studio sul bullismo è stata la misurazione dell’attitudine degli studenti al fenomeno dell’omertà, in modo da capire quanto i giovani abbiano la forza di reagire e denunciare a genitori, amici, docenti qualsiasi tipo di maltrattamento o minaccia subita.
Le domande del questionario. Ecco alcune delle domande ideate per il quesionario: «cos’è per te il bullismo?»; «Se tu fossi un bullo, sceglieresti preferibilmente le tue vittime tra ragazze/i timidi e introversi, ragazze/i stranieri, ragazze/i secchioni e/o lecchini»; «tTi piacerebbe essere un “capobanda” nel tuo gruppo?» «se qualcuno ti obbligasse con la forza a dargli la merenda, come reagiresti?»; «Se tu fossi vittima di un episodio di bullismo, a chi ne parleresti?».
Considerazioni finali della ricerca. Relativamente al campione in analisi, gli studenti dell’istituto tecnico tendono a collocare il fenomeno del bullismo su una fascia di età inferiore rispetto ai loro coetanei del professionale. Al professionale i ragazzi prenderebbero più di mira la categoria dei «secchioni e lecchini», l’86%, rispetto agli studenti del Fermi, che li sceglierebbero al 69% pèer un ipotetico episodio di bullismo. Al professionale il 14% degli studenti dichiara espressamente che vorrebbe essere un «capobanda» contro il solo 1% dichiarato dal tecnico. Impressionante il risultato relativo alle reazioni degli studenti: al Professionale l’80% degli studenti reagirebbe con violenza a una provocazione bullista contro il 48% degli studenti del tecnico. Per quanto riguarda l’omertà giovanile, sia gli studenti del professionale che quelli del tecnico si rivolgerebbero prevalentemente ad amici per denunciare atti di bulliusmo, 50% delle risposte. In misura minore ai genitori, circa il 25%, e solo alcuni, l’8%, alla scuola. L’omertà? Relegata al 15% degli studenti.
Gli studenti. Lisa Montanari, Simone Borgioli, Sebastiano Fontana, Filippo Bazzicalupi, Francesco Gori, Anca Oara, Caterina Carli e Giorgia Morini. Sono loro che hanno fatto la ricerca e ricevuto il premio della questura.

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