FIRENZE - Ormoni gratis a chi decide di cambiare sesso: è l’ultima innovazione dell’assessorato alla salute della giunta regionale toscana, che respinge le critiche e le accuse di una rivoluzione sanitaria “zapateriana”. La delibera, approvata da qualche giorno, è stata proposta e firmata dell’assessore Enrico Rossi e si inserisce in una più ampia discussione sulle cosiddette “identità di genere”. In pratica grazie alla Regione Toscana, i transessuali residenti potranno ottenere gratuitamente le cure farmacologiche che sostengono il processo necessario alla mutazione del sesso. Si stima che gli interessati al trattamento e che arrivano alla decisione di operarsi chirurgicamente per cambiare sesso siano una ogni 50mila persone. In Toscana, dovrebbero essere dunque meno di un centinaio.«Con la delibera approvata abbiamo dato concreta attuazione alla legge nazionale del 1982 - ha spiegato l’assessore Enrico Rossi - e confermiamo i principi sanciti nello Statuto regionale e dalla legge regionale contro le discriminazioni determinate dall' orientamento sessuale e dall’ identità di genere». Le specialità medicinali a base di antiandrogeni, estrogeni naturali, estrogeni coniugati, loro associazioni e androgeni» saranno erogati con oneri a carico del servizio sanitario regionale direttamente dalle Asl.
La decisione è stata presa dalla Regione considerando che il disturbo dell'identità di genere, ovvero il transessualismo, "è una forma di profondo malessere e come tale necessita di delle cure adeguate al di là dei pregiudizi sociali e culturali che lo circondano.
Per usufrire della terapia ormonale i soggetti affetti da "un disturbo cronico e complesso come l'identità di genere" dovrano comunque aderire a un programma terapeutico rilasciato da una struttura pubblica di encocrinologia andrologica e ginecologica e, inoltre, le aziende sanitarie dovranno trasmettere una rendicontazione semestrale dei medicinali erogati e l'onere finanziario sostenuto.
La decisione della Toscana ha creato polemiche nel mondo politico. "Ancora una volta - ha detto Vladimir Luxuria del Prc - le Regioni italiane dimostrano modernità e vicinanza alle esigenze reali di tutti i cittadini".
Fortemente critico il capogruppo dell'Udc alla Camera Luca Volonté secondo il quale "la sanità toscana è favor-gay e crea pregiudizio per i normali. Se questa è la cura per la sanità - ha detto - siamo ben oltre l'assoluta disparità di trattamento tra i cittadini".
La decisione è stata presa dalla Regione considerando che il disturbo dell'identità di genere, ovvero il transessualismo, "è una forma di profondo malessere e come tale necessita di delle cure adeguate al di là dei pregiudizi sociali e culturali che lo circondano.
Per usufrire della terapia ormonale i soggetti affetti da "un disturbo cronico e complesso come l'identità di genere" dovrano comunque aderire a un programma terapeutico rilasciato da una struttura pubblica di encocrinologia andrologica e ginecologica e, inoltre, le aziende sanitarie dovranno trasmettere una rendicontazione semestrale dei medicinali erogati e l'onere finanziario sostenuto.
La decisione della Toscana ha creato polemiche nel mondo politico. "Ancora una volta - ha detto Vladimir Luxuria del Prc - le Regioni italiane dimostrano modernità e vicinanza alle esigenze reali di tutti i cittadini".
Fortemente critico il capogruppo dell'Udc alla Camera Luca Volonté secondo il quale "la sanità toscana è favor-gay e crea pregiudizio per i normali. Se questa è la cura per la sanità - ha detto - siamo ben oltre l'assoluta disparità di trattamento tra i cittadini".
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