ALLE ELEMENTARI SONO QUASI 700
Sempre più studenti stranieri in città
EMPOLI. Imparare una lingua, talvolta sottostare a offese e pregiudizi di ogni genere. Spesso può essere difficile vivere in un paese “straniero”. Nelle scuole dell’empolese il numero dei bambini e dei ragazzi di origine non italiana è in aumento anno dopo anno, specialmente per quanto riguarda le scuole elementari. Cinesi, filippini, albanesi, marocchini: in totale, nell’anno appena terminato, gli studenti stranieri, dalle elementari alle superiori, sono 698 su 9237 studenti. Questi i dati che abbiamo raccolto dopo l’episodio della lite tra due nordafricani all’Iti.
«I bambini stranieri - commenta Alessandra Guidi, maestra alla Leonardo da Vinci - non vivono immersi nei pregiudizi razzisti. Ma vengono messi in discussione alcuni loro punti fermi: primo fra tutto la lingua. E poi anche il loro ruolo: spesso devono fare da interpreti ai loro genitori. Questa può essere una difficoltà reale». I problemi più grossi che nascono sui banchi di scuola, tra alunni italiani e alunni nati in Italia ma di origini straniere, derivano dalla condivisione della lingua. «I ragazzi che non capiscono e non parlano l’italiano possono forse essere meno motivati alla partecipazione - afferma il professor Silvano Guerrini della scuola media Busoni-Vanghetti -. Ma il problema di convivenza più forte deriva dalla difficoltà di coinvolgere i genitori dei ragazzi stranieri: non vengono ai ricevimenti, non si interessano della vita scolastica». I pregiudizi, gli scherzi pesanti o semplicemente l’esclusione dal gruppo forse non sono del tutto risolte ancora, ma il dato di fatto, positivo, è che nelle scuole superiori nascono anche “circoli di studio” a favore degli studenti che riscontrano difficoltà linguistiche. «Quando si iscrivono alle superiori - ha detto la professoressa Nadia Del Torrione, dell’istituto Fermi - i nostri studenti hanno comunque già fatto le scuole medie in Italia e per questo solitamente sono anche ben inseriti nella vita sociale empolese».
Sempre più studenti stranieri in città
EMPOLI. Imparare una lingua, talvolta sottostare a offese e pregiudizi di ogni genere. Spesso può essere difficile vivere in un paese “straniero”. Nelle scuole dell’empolese il numero dei bambini e dei ragazzi di origine non italiana è in aumento anno dopo anno, specialmente per quanto riguarda le scuole elementari. Cinesi, filippini, albanesi, marocchini: in totale, nell’anno appena terminato, gli studenti stranieri, dalle elementari alle superiori, sono 698 su 9237 studenti. Questi i dati che abbiamo raccolto dopo l’episodio della lite tra due nordafricani all’Iti.
«I bambini stranieri - commenta Alessandra Guidi, maestra alla Leonardo da Vinci - non vivono immersi nei pregiudizi razzisti. Ma vengono messi in discussione alcuni loro punti fermi: primo fra tutto la lingua. E poi anche il loro ruolo: spesso devono fare da interpreti ai loro genitori. Questa può essere una difficoltà reale». I problemi più grossi che nascono sui banchi di scuola, tra alunni italiani e alunni nati in Italia ma di origini straniere, derivano dalla condivisione della lingua. «I ragazzi che non capiscono e non parlano l’italiano possono forse essere meno motivati alla partecipazione - afferma il professor Silvano Guerrini della scuola media Busoni-Vanghetti -. Ma il problema di convivenza più forte deriva dalla difficoltà di coinvolgere i genitori dei ragazzi stranieri: non vengono ai ricevimenti, non si interessano della vita scolastica». I pregiudizi, gli scherzi pesanti o semplicemente l’esclusione dal gruppo forse non sono del tutto risolte ancora, ma il dato di fatto, positivo, è che nelle scuole superiori nascono anche “circoli di studio” a favore degli studenti che riscontrano difficoltà linguistiche. «Quando si iscrivono alle superiori - ha detto la professoressa Nadia Del Torrione, dell’istituto Fermi - i nostri studenti hanno comunque già fatto le scuole medie in Italia e per questo solitamente sono anche ben inseriti nella vita sociale empolese».
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