martedì 16 maggio 2006

"Vogliamo parcheggi riservati", 12 maggio 2006, Il Tirreno

Rabbia e preoccupazione della gente che vive attorno a viale Boccaccio «Con Rebecca e il nuovo ospedale saremo invasi dalle auto»
«Vogliamo parcheggi riservati»
Già adesso i posti sono pochi, ma la situazione è destinata a peggiorare nel giro di pochi mesi

EMPOLI. Più parcheggi e meno traffico. In vista dell’apertura imminente della Testi Spa e di quella vicina del nuovo ospedale i commercianti del quartiere di viale Giotto e viale Boccaccio fanno richieste precise all’amministrazione. «Queste strade hanno raggiunto la saturazione, c’è un traffico impensabile. Vogliamo dal comune posti auto riservati e la garanzia che le cose cambieranno: che viale Giotto e viale Boccaccio non siano più un cantiere continuo e tornino a essere strade come le altre, non superstrade quasi in centro» dicono le famiglie che abitano lungo i due grandi viali e nelle piccole traverse. Tra i due colossi. Sono in particolare i residenti dei palazzi di recente costruzione - quelli in via Tino da Camaino, che si trovano proprio a metà tra il palazzo dei gioielli Rebecca e la nuova ala dell’ospedale - a esprimere apertamente il loro disappunto sulla viabilità in quelle strade. «Ne abbiamo discusso tra di noi - racconta Angelo Calugi, residente proprio in quella zona - e vogliamo chiedere assolutamente al comune di darci un tagliando che ci garantisca il posto auto. Vogliamo anche che almeno un tratto o un lato della strada siano riservati soltanto a noi. Ancora non ci siamo riuniti in un comitato, ma già sappiamo che quando sarà aperto Rebecca qui il caos sarà estremo. E la situazione, anche con tutti quelli che lavorano all’ospedale e parcheggiano qui, è grave già adesso». Alle 12 di ieri, via Tino da Camaino ospitava tra le 50 e le 80 auto e la strada, nelle intenzioni, doveva essere semplicemente una via privata. La statale e viale Boccaccio. Se i palazzi in via Tino da Camaino se la passano male, perché le famiglie residenti sono rimaste escluse finora dal dibattito sulla viabilità del quartiere, non stanno bene neppure i commercianti e tutti quelli che vivono lungo viale Giotto e viale Boccaccio. «Quando torno a casa dal lavoro - dice Ettore, giovane che abita in viale Giotto - non so mai se troverò posto. Devo fare sempre due o tre giri dell’isolato prima di poter lasciare l’auto». Viale Giotto e viale Boccaccio sono, ormai da mesi, tempestati di camion e automezzi delle ditte che hanno ristrutturato la nuova sede di Rebecca - prima di essere dismessa, diversi anni fa, era la sede delle aste pubbliche - e che stanno costruendo l’ala nuova dell’ospedale San Giuseppe. «Se i residenti del quartiere richiedessero un pass, anche noi ci aggregheremmo - dicono dal negozio Lami, servizi per l’idraulica -. Ma l’importante è che gli ospedalieri vadano a parcheggiare nei posti che l’ospedale ha realizzato per loro: invece parcheggiano lungo il viale, perché è più comodo l’ingresso e perché dicono che la sera il parcheggio dell’ospedale sia buio e solitario». Per i commercianti c’è un impedimento in più: «Noi abbiamo tanto spazio davanti alla vetrina - dicono dalla Silvelox, che fa porte in legno - e ci basterebbe avere un permesso per parcheggiare sopra il marciapiede. Il comune però non ci concede questa facilitazione». Vie Buonarroti e dintorni. Quella che fino a qualche anno fa era una zona tranquilla, un quartiere residenziale a metà strada tra l’ospedale, la chiesa di Santa Maria e il piccolo Rio delle case popolari, oggi si è trasformato in un enorme parco macchine. «Abbiamo incontrato l’amministrazione qualche tempo fa - racconta un residente di via Pisano -. Noi abbiamo chiesto che su uno dei due lati della strada venga applicato il divieto di sosta permanente, altrimenti qui non riesce a passare neppure un’ambulanza o un mezzo di soccorso. E l’altro lato della strada dovrà essere riservato solo a noi». Il giardinetto. Tra i dubbi e le preoccupazioni legate al piano del traffico al via da giugno, c’è da chiedersi quanto resisterà il giardinetto di via Rossellino. I residenti confermano la preoccupazione che il giardino possa essere dimezzato - spianando le parti laterali - per guadagnare posti auto a lisca di pesce. «Ho fatto un conto - ha detto uno dei residenti -. Là possono entrarci altre 50 auto».
Agnese Fedeli

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